Pensione anticipata 2022, le opzioni possibili: i requisiti

Tutte le opzioni possibili in vigore nel 2022 per poter poter andare in pensione anticipata. Andiamo dunque a conoscere i requisiti oltre che le tre modalità.

Nel 2022 sarà ancora possibile chiedere la pensione anticipata INPS.

Si potrà uscire dal lavoro con qualche anno di anticipo con nuove modalità, alcune già in vigore nel 2021 altre valide dal 1 gennaio 2022 che hanno cercato di dare una giusta soluzione alla defunta Quota 100 che come vedremo nel paragrafo successivo si è rivelata essere un fallimento rispetto a quanto ci si aspettava.

Tra le opzioni possibili che potranno permettere ai lavoratori con determinati requisiti di poter ottenere un trattamento di pensione anticipata figurano la nuova Quota 102-parente di quota100-,la nuova Ape sociale, potenziata grazie all’ampliamento della platea di beneficiari, ed Opzione donna, misure che approfondiremo nel proseguo dell’articolo che garantiscono flessibilità in uscita a fronte però di un pesante taglio dell’assegno pensionistico.

Possiamo affermare che anche per il 2022 è stata scongiurato un ritorno alla legge Fornero che prevede come unica opzione possibile un’uscita dal lavoro al compimento di 67 anni e con almeno 20 anni di contributi .  

I requisiti per poter accedere a queste tre misure sono praticamente rimasti invariati nel 2022 come nel 2021 dunque.

Entriamo ora nel cuore dell’articolo e dopo una breve riflessione sul perchè del fallimento di Quota 100 concentriamoci nell’approfondire i 3 modi per andare in pensione nel 2022.

Per chi fosse interessato al tema di seguito un video pubblicato dalla redazione TGmc economia e Finanza, un vero e proprio approfondimento su un intervento fatto dal presidente Draghi riguardo il fututo della pensione anticipata.

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Quota 100: perché è stata un fallimento

I motivi per il quale definiamo Quota 100 come un completo fallimento è perchè è venuto a mancare il raggiungimento dell’obbiettivo per la quale era stata pensata.

La misura, vero e proprio cavallo di battaglia della lega di Matteo Salvini avrebbe dovuto favorire l’uscita anticipata di lavoratori “anziani” per favorire l’assunzione di giovani contribuenti creanco in questo modo nuovi posti di lavoro.

Precisamente la promessa fatta da Salvini ed il suo consigliere economico Claudio Borghi era che per ogni prepensionamento ci sarebbero state 3 nuove assunzioni.

Non è assolutamente stato così i motivi?

Di certo non sono da attribuire al Covid-19 soprattutto perchè Quota 100 è entrata in vigore ben prima.

La verità è che il mercato del lavoro in Italia è molto rigido, il costo delle nuove assunzioni per le imprese in Italia è considerato molto alto.

La visione di Salvini è quindi naufragata ancor prima di partire, in verità per favorire l’occupazione il focus si sarebbe dovuto spostare appunto su misure che avrebbero contribuito a ridurre il costo del lavoro, defiscalizzazione o decontribuzione così che le imprese siano incentivate ad assumere.

Rigidità nel mercato causata oltre che dal costo delle assunzioni anche dalla difficoltà da parte dei titolari delle imprese nel licenziare il lavoratore di cui casomai non si è soddisfatti. 

Una maggiore flessibilità in questo senso dovrebbe comunque essere accompagnata da adeguati ammortizzatori sociali a tutela non del posto di lavoro bensì del lavoratore.

Alla luce di quanto scritto risulterebbe meglio un ammortizzatore come il Reddito di cittadinanza-se solo fosse più efficiente sul fronte politiche del lavoro-che fornisce un contributo economico prodromo ad un quanto più immediato reinserimento nel mercato del lavoro rispetto ad una cassa integrazione che di fatto congela il lavoratore rendendolo inabile a trovare un altro lavoro.

Pensione anticipata INPS 2022: i requisiti

Parlando di pensione anticipata INPS l’unico requisito richiesto per poterla ottenere è legata al numero di contributi versati durante la propria vita lavorativa, l’unica distinzione da sottolineare è quella riferita alle donne che avranno il diritto accedere alla pensione anticipata con un anno di anticipo rispetto agli uomini.

L’unico requisito da soddisfare nel 2022 è:

  • aver maturato 42 anni e 10 mesi di contributi durante la propria vita lavorativa per gli uomini;
  • aver maturato 41 anni e 10 mesi di contributi durante la propria vita lavorativa per le donne.

Requisiti dunque che non prevedono il compimento di una particolare età anagrafica è chiaro dunque che i lavoratori che potranno beneficiare della pensione anticipata sono contribuenti che per esempio hanno iniziato a lavorare molto presto.

La pensione anticipata potrà essere richiesta indistintamente da lavoratori dipendenti così come da autonomi e P.Iva.

L’età anagrafica dunque non conta, ciò che contano sono solo i contributi versati ed i requisiti rimarranno questi fino al 31 dicembre 2026.

Ma come vanno calcolati i 42 anni di contributi?

Per i lavoratori che hanno cominciato a versare contributi prima dell’1 gennaio 1996, dei 42 o 41 anni e 10 mesi di contribuzione, almeno 35 devono essere calcolati senza tenere conto degli eventuali periodi di contribuzione versata durante i periodi di malattia o disoccupazione.

Per chi invece ha cominciato a lavorare e versare i contributi dopo il 1 gennaio 1996 potrà ottenere la pensione anticipata compiuti i 64 di età e 20 anni di contributi versati rientrando nel regime contributivo.

Di seguito cliccando qui si avrà accesso alla tabella condivisa dall’INPS sulla pensione anticipata.

Pensione anticipata con Quota 102

Partiamo dal conoscere meglio l’unica vera nuova misura per quanto riguarda la pensione anticipata attuata dal Governo Draghi per il 2022.

Si tratta di Quota 102 che sarà valida solo per l’anno in corso, scadrà dunque il 31 dicembre 2022.

Si potrà accedere alla pensione anticipata tramite Quota 102 se verranno soddisfatti i seguenti requisiti:

  • 64 anni di età anagrafica;
  • 38 anni di contributi versati durante la propria vita lavorativa.

In pratica per poter accedere alla misura la somma dei due requisiti dovrà raggiungere 102, niente di più che una Quota 100 spostata in avanti di due anni.

Misura proprio per questo motivo ritenuta insoddisfacente da molti .

Insomma con Quota 102 ci si avvicina alla Legge Fornero soprattutto in vista del 2023 in cui la misura verrà sostituita con Quota 104 che necessiterà di un requisito anagrafico di 66 anni di età.

Opzione donna 2022 in pensione a 59 anni ma con forti tagli sull’assegno.

Una possibilità di un uscita dal lavoro anticipata rivolta al solo pubblico femminile è rappresentata da Opzione Donna.

Confermata dunque anche per il 2022, Opzione donna da diritto a quelle lavoratrici che soddisfanno i requisiti previsti dalla normativa di ottenere la pensione anticipata, scopriamo come funziona.

I requisiti per poterla ottenere sono i seguenti:

  • 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti sia pubbliche che private;
  • 59 anni di età per le lavoratrici autonome;
  • aver maturato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021.

Una volta maturati questi requisiti il diritto è acquisito e la domanda potrà essere inoltrata all’Inps in ogni momento.

Per quanto riguarda l’importo al quale si ha diritto aderendo ad Opzione Donna c’è da dire che è la nota dolente di tutta la misura.

Il calcolo dell’assegno infatti viene fatto prendendo in considerazione solo i contributi versati durante l’intera vita professionale della lavoratrice che comporteranno dei pesanti tagli sull’assegno anche del 30% rispetto a quanto si percepirebbe con la pensione di vecchiaia a 67 anni di età e con 20 anni di contributi.

Ape sociale, come funziona

Infine l’ultima opzione sul quale il governo ha puntato di più per questo 2022 è rappresentato dallApe Sociale.

Questa misura potrà essere richiesta  da tutti coloro che abbiano compiuto i 63 anni di età, in possesso di almeno 30 anni di anzianità contributiva e non si dovrà essere titolare di nessun latro sussidio di disoccupazione o pensione.

Diverse le categorie di contribuenti che potranno godere di questo trattamento di pensione anticipata, dai disabili, a chi ha subito un licenziamento avendo maturato i requisiti previsti dalla normativa, a lavoratori appartenenti a categorie di lavoro definite usuranti, caregivers.

Per chi fosse interessato ad approfondire il tema Ape sociale può consultare un mio articolo scritto di recente e pubblicato sul sito di Trend on-line cliccando qui.

L‘indennità completamente a carico dello Stato ed erogata dall’INPS verrà erogata, a fronte di una domanda, fino al raggiungimento dei requisiti che daranno accesso alla pensione di vecchiaia.

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