4 modi per andare in pensione a 55 anni di età! Ecco le opzioni che (forse) non conosci

Come si fa ad andare in pensione a 55 anni? Quanti anni di contributi per andare in pensione a 55 anni? Quanto si prende di pensione a 55 anni?

Pensione a 55 anni di età, una realtà accessibile per non molti lavoratori. Pensare di poter strappare una formula che anticipa di molto l’età pensionabile è una grande conquista, se il trattamento viene richiesto a 55 anni di età, finalmente è il sogno che si trasforma in realtà.

Tanti lavoratori da anni reclamano l’inserimento di una formula pensionistica d’uscita maggiormente flessibile, ma soprattutto, anticipata almeno a 60 anni. Scendere sotto tale soglia è una sorpresa inaspettata per una ristretta platea di beneficiari, meritevoli di rientrare in condizioni previdenziali particolarmente vantaggiose. 

Basti, pensare che l’età pensionabile di 67 anni è stata congelata per l’intero il biennio 2022/2024, per cui dopo si attiva l’adeguamento all’aspettativa di vita secondo l’indice ISTAT. Nello stesso modo, esiste una scappatoia alle regole poste in essere dalla legge Fornero che porta ad anticipare l’uscita dal lavoro anche di un periodo abbastanza lungo.  

Una breve guida all’uscita anticipata a 55 anni di età. Ti spiegheremo, quali sono le misure di pensionamento attivabili nel 2022, quando e come richiedere il trattamento economico a 55 anni di età. 

Possono andare in pensione a 55 anni, grazie a questa legge 

La pensione Quota 41 precoci, è una delle misure previste dall’ordinamento previdenziale studiata per coloro che sono stati inseriti in un contesto lavorativo da giovanissimi. Ecco, perché, l’accesso alla misura è vincolato dalla presenza di 12 mesi di contribuzione prima del 19esimo compleanno.

È, importante, comprendere che questa misura previdenziale abbraccia coloro che hanno iniziato ad accantonare somme contributive a 14 anni. In questo caso, si attivano le disposizioni normative che permettono l’uscita a 55 anni di età avendo maturato 41 anni di contribuzione. 

Ciò detto, esiste anche un’altra condizione per l’accesso alla misura Quota 41, un vincolo legato alle categorie meritevoli di maggior tutela, per cui è necessario risultare: disoccupati, caregiver, invalidi e lavoratori usuranti, gravosi e notturni. 

Anche se, per assurdo la normativa italiana non prende in considerazione le assunzioni per i giovani sedicenni ponendo un veto al lavoro. Nello stesso tempo, non pone un limite ai versamenti a 14 anni o comune per un lavoro sotto la soglia dei 16 anni. 

Occorre, sottolineare che con l’applicazione di maggiorazioni contributive è possibile collocarsi in quiescenza a 55 anni attraverso la formula della pensione anticipata Quota 41 precoci. Si tratta di una agevolazione permessa per coloro a cui è stata riconosciuta un’invalidità nella percentuale dal 75%.

E, ancora, un’opzione attivabile per le vittime di terrorismo, ma anche per coloro che rientrano nel comparto Difesa, sicurezza e soccorso. 

Come si calcola l’assegno pensione con quota 41 precoci? Ecco come

L’INPS procede alla liquidazione del trattamento economico avvalendosi dei mezzi a sua disposizione, in questo caso applica il sistema misto e retributivo sulla parte contributiva maturata prima del 1996, a seguire dal 1996 applica il sistema contributivo. 

A titolo di esempio: con una retribuzione media annua del valore complessivo di 30.000 euro, si ottiene una rendita del valore di circa 1.300 euro mensili. Se applichiamo le medesime condizioni alla pensione anticipata ordinaria si ottiene una rendita di circa 1.400 euro mensili. 

Regime totalizzante, ecco quando con la pensione di anzianità si esce a 55 anni di età

Attivando l’opzione della totalizzazione contributiva, su un’anzianità contributiva di 41 anni si ottengono gli stessi vantaggi previsti per i precoci.

Oltretutto, va considerato che non esiste una condizione anagrafica da rispettare, né tantomeno, è previsto l’inserimento nelle categorie di tutela. Però, va considerata la presenza di una finestra mobile di 21 mesi. 

Ecco quando lo status d’invalido aiuta a ottenere la pensione a 55 anni 

L’assegno ordinario d’invalidità viene rilasciato ai lavoratori che rientrano in diverse condizioni anche senza l’indicazione di un’età anagrafica precisa per cui si comprende che possono richiederlo anche coloro che hanno raggiunto 55 anni di età.

In primis, il beneficio economico viene rilasciato a favore degli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria o fondi sostitutivi. 

Tra i requisiti per il rilascio dell’assegno d’invalidità a 55 anni di età, troviamo: 

  • la presenza di un’anzianità contributiva maturata in cinque anni. È importante che di questi cinque anni risultino almeno tre anni registrati nell’ultimo quinquennio di lavoro;
  • il verbale rilasciato dalla Commissione medica ASL – INPS che attesta la difficoltà nel prosieguo di un’attività lavorativa a cui segue il riconoscimento di un’invalidità dal 67%.

E, ancora, per la pensione d’inabilità ordinaria vengono richieste diverse condizioni, tra cui:

  •  la presenza di un’anzianità contributiva maturata in cinque anni. È importante che di questi cinque anni risultino almeno tre anni registrati nell’ultimo quinquennio di lavoro;
  • il verbale rilasciato dalla Commissione medica ASL – INPS che attesta l’inabilità assoluta e permanente nel prosieguo di un’attività lavorativa a cui segue il riconoscimento di un’invalidità pari a 2/3.

Per i dipendenti pubblici viene attivata la pensione d’inabilità allo svolgimento del proficuo lavoro, a cui seguono diversi requisiti. 

Il trattamento economico viene liquidato con il sistema misto o contributivo.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
774FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate