Pensione anticipata 2022: quali strade di uscita a 60 anni

Chi può andare in pensione a 60 anni? Come funziona la pensione a 64 anni? Quando si può andare in pensione anticipata? Come ottenere la pensione prima?

Le prospettive pensionistiche vacillano incastrate in un domani senza data. I sindacati e Governo impiegati in una trattativa sulla Riforma pensioni, in vista la possibilità dell’inserimento di una misura che faciliti l’uscita dal lavoro, azionando una maggiore flessibilità. Oltre, che a garantire la pensione giovani e rafforzare l’unico piano previdenziale operativo per la donna. 

In tutto questo, il Governo Draghi deve riassettare la spesa previdenziale. Appare chiare che i dubbi di veder slittare una pensione dignitosa diventano ogni giorno più concreti.

Riusciremo a lasciare il lavoro alle nuove generazioni? Una domanda che racchiude il pensiero di molti lettori, seriamente preoccupati per l’andamento della questione previdenziale. 

Interessati alle varie formule previdenziali che permettono un’uscita anche di 7 anni in meno rispetto alle condizioni stringenti previste per la pensione di vecchiaia. 

Ci sono diversi vantaggi legati all’annotazione presso le diverse gestioni previdenziali, questioni di molta importanza considerato che permettono l’aggancio alla pensione molto prima dell’età pensionabile. 

Il discorso investe in modo diretto tutte le condizioni che rientrano nella pensione di vecchiaia ordinaria. Il legislatore nell’ordinamento previdenziale ha inserito dei vantaggi pensionistici per i lavoratori. Non tutti riescono ad accedere a queste particolari agevolazioni.

Tuttavia, fa piacere sapere che non occorre aspettane necessariamente la pensione di vecchiaia per godersi la vita in veneranda età da pensionato. Un principio semplice che porta a stringere la pensione a meno di 67 anni di età. Oltre, a comprendere quali sono le sostanziali differenze poste in essere da legislatore sull’accesso alle varie misure previdenziali. 

Pensione anticipata: quali strade di uscita a 60 anni?

Il peso di quasi tutte le questioni legate alla previdenza sociale, cade soavemente sulla Riforma Fornero. Una legge che ha impattato fortemente nella vita dei cittadini, creano squilibri, dissesti economici non alla previdenza, ma ai lavoratori la parte debole del Paese. 

Intanto, nel ripercorrere i passi di quella che è tutt’ora la riforma pensioni più detestata dagli italiani, non possiamo ricordare che prima si usciva dal lavoro prendendo la pensione attraverso varie forme di anzianità previdenziali.

Per cui, si andava in quiescenza con i soli versamenti contributivi, alcune formule pensionistiche non prevedevano il requisito anagrafico. Altre, invece, rapportavano la presenza del criterio anagrafico bilanciandolo con una diminuzione sui versamenti, con l’aggiunta di diverse condizioni, fino a portare al montante composto da età e versamenti contributivi. 

La Riforma Fornero ha spazzato via parte della previdenza sociale, per lo più riferita alle pensioni di anzianità. Un brusco colpo per i lavoratori che si sono visti letteralmente strappare dalle mani la pensione. 

L’ombra di una crisi previdenziale soffoca sempre i lavoratori, il più delle volte i dissesti non sono a carico dell’Ente.

Tuttavia, esistono delle eccezioni che sono state conservate, non hanno subito la falce della Fornero. Parliamo della pensione usuranti e lavori notturni a turni, la totalizzazione spalmata sulla pensione di anzianità. Innanzitutto, sono eccezioni un beneficio previdenziale non accessibile a tutti i lavoratori. 

Ad oggi, la pensione di anzianità è stata forzatamente sostituita dalla pensione anticipata. 

Pensione anticipata: quali sono le strategie migliori per anticipare l’uscita?

Le strategie per andare in pensione esistono, ma occorre sempre tener presente che per raggiungere il diritto alla pensione è necessario rispettare i vincoli intesi in termini di età e versamenti presenti nelle formule previdenziali. E, anche vero però, che alcune prestazioni previdenziali sebbene consentano un’uscita anticipata sono vincolate dalla presenza di condizioni non aggirabili

In ogni caso, per permettere ai lavoratori una panoramica del sistema previdenziale italiano, riportiamo le varie tipologie pensionistiche più utilizzate dai lavoratori. 

In breve, l’elenco delle varie formule previdenziali anticipate. 

Quale pensione spetta a un lavoratore che ha maturato un montante contributivo di 42 anni e 10 mesi?

Questo limite anagrafico viene riservato per tutti coloro che possiedono la giusta contribuzione per la pensione anticipata ordinaria.

I versamenti si possono raggruppare in regime di cumulo, senza alcuna spesa aggiuntiva. Per le lavoratrici tali requisiti vengono decurtati di un anno.

In ogni caso, dalla presentazione della richiesta occorre attendere una finestra mobile di 3 mesi. Quest’ultima condizione resta attiva sia per gli uomini che per le donne. 

Quale pensione spetta a un lavoratore che ha iniziato a lavorare giovanissimo?

I giovani che si avviano nel mondo del lavoro prestissimo possono ottenere un beneficio previdenziale sul fronte pensionistico. Eppure, non è sufficiente lavorare da giovani per sfruttare tale agevolazione.

Il legislatore ha concepito il lavoro precoce stabilendo dei vantaggi previdenziali in presenza di versamenti di 12 mesi registrati prima dei 19 anni di età.

Oltre tutto va detto che, anche la categoria di lavoro acquisite in questo vantaggio uno speciale significato. Intanto, se il lavoratore rientra in questi margini può avvinghiare la pensione anticipata precoci con 41 anni di versamenti contributivi. 

Non ho versamenti contributivi al 31 dicembre 1995, quale pensione mi spetta?

Il legislatore ha previsto anche la condizioni legata all’assenza di versamenti entro la data del 31 dicembre 1995, per cui nell’ordinamento previdenziale ha inserito la pensione anticipata contributiva.

Possono includersi in questa categoria anche i lavoratori che hanno scelto liberamente il computo legato alla gestione separata.

Una preferenza ben ponderata che porta a toccare la pensione anticipata e non un trattamento integrativo, se viene richiesta a 64 anni e 20 anni di versamenti.

È particolarmente rilevante la presenza del trattamento minimo legato a questa tipologia pensionistica che prevede un assegno dell’importo corrispondente a 2 volte l’assegno sociale. 

Da 62 a 64 anni quale pensione mi spetta?

Sfruttando tutti i benefici legati al principio di cristallizzazione del diritto alla pensione tutto diventa molto più semplice e veloce. 

In presenta di 38 anni di versamento stringendo tra le mani il diritto alla pensione sperimentale Quota 100, si può andare in pensione nel 2023, 2034 e così via, senza limiti.

Il legislatore ha inserito nell’ordinamento previdenziale una possibilità non di poco conto considerato che i lavoratori possono dormire sonni tranquilli.

Se, in futuro la nuova Riforma pensioni dovrebbe introdurre condizioni molto più stritolanti, i lavoratori che hanno congelato il diritto alla pensione, possono tranquillamente usufruire la formula previdenziale più consona alle proprie esigenze.

Ricordiamo, in breve che Quota 100 non è una misura accessibile per coloro che non hanno maturato i requisiti entro la data del 31 dicembre 2021. 

Fino al 31 dicembre 2022 è possibile utilizzare la Quota 102 per potersi mettere in quiescenza. Se, il lavoratore ha 64 anni di età.

Resta invariato il criterio contributivo fissato come per Quota 100 a 38 anni di versamenti. Entrambe le misure portano a una finestra mobile almeno di 6 mesi in base alla categoria di lavoro. 

Sono una donna con 2 figli possono anticipare l’uscita a 58 anni e 33 anni contributivi?

No, non è possibile ottenere uno sconto per i figli nel sistema contributivo. In linea generale, restano attive le norme regolari di Opzione donna che portano a 58 anni di età e 35 anni di versamenti maturati entro la data del 31 dicembre 2021.

In ogni caso, per le autonome è stato previsto un aumento anagrafico di un punto, ovvero 59 anni di età. Entrambe le lavoratrici devono attendere una finestra di 12 e 18 mesi.

Le lavoratrici che utilizzano questa formula previdenziale ricevono un assegno penalizzato. In sostanza, il lato che danneggia e per certi versi limita l’accesso a questa tipologia pensionistica è la presenza del sistema contributivo per il calcolo della pensione. Il calcolo contributivo non permette ampi margini sulla quantificazione dell’importo pensionistico. 

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