Pensione anticipata per le donne: le ipotesi sulle possibili modifiche nel 2024

Al vaglio della Legge di Bilancio 2024 anche delle modifiche riguardanti la pensione anticipata per le donne: ecco quali sono le ipotesi di modifica.

Pensione anticipata per le donne: ecco le ipotesi dal 2024

Il Governo sta attualmente esaminando una serie di proposte volte a rivedere il sistema di pensioni anticipate per le donne nell'ambito della prossima manovra di bilancio, prevista per metà ottobre. Queste proposte sono principalmente incentrate sul programma noto come "Opzione Donna".

Vediamo nel dettaglio a cosa si riferiscono queste proposto e quali sono le ipotesi in discussione al momento.

In restyling l'Opzione Donna

Si sta attualmente considerando una revisione sostanziale di Opzione Donna, un canale di uscita anticipata collegato al ricalcolo contributivo dell'assegno pensionistico.

Questo programma, inizialmente, era accessibile solo a specifiche categorie di lavoratrici. Tuttavia, all'inizio del 2023, ha subito restrizioni significative.

La necessità di rivedere le regole attuali deriva principalmente dalle sfide finanziarie che il governo deve affrontare nel quadro della preparazione della prossima legge di bilancio. Queste sfide finanziarie pongono l'accento sulla necessità di rivedere attentamente il funzionamento di Opzione Donna per garantire una gestione sostenibile del sistema pensionistico.

Inoltre, il governo si trova ad affrontare una serie di pressioni e richieste provenienti dalle lavoratrici e dalle loro rappresentanze sindacali, rendendo essenziale trovare un equilibrio tra le esigenze delle lavoratrici e le limitazioni finanziarie. Alla luce di queste sfide e dell'importanza del sistema pensionistico per il benessere economico delle donne in Italia, il governo sta esplorando una serie di opzioni per garantire che le lavoratrici possano godere di opportunità di pensionamento anticipate più flessibili e adeguate, tenendo conto delle risorse finanziarie disponibili.

Ipotesi di introduzione di un'indennità ponte

Una delle proposte in esame consiste nell'introdurre un'indennità-ponte per le donne a partire dai 61-62 anni di età. Questo strumento sarebbe analogo al "modello Ape sociale", che prevede un anticipo pensionistico per alcune categorie di lavoratori in situazioni particolarmente difficili.

Le donne che abbiano raggiunto l'età di 61-62 anni e accumulato 30 anni di contributi (28 anni per le madri con due figli) potrebbero beneficiare di questa indennità fino al raggiungimento dell'età pensionabile senza dover affrontare il ricalcolo contributivo dell'assegno pensionistico.

Eliminazione del "criterio-figli"

Un'altra opzione in discussione riguarda l'eliminazione del cosiddetto "criterio-figli". Attualmente, le donne possono accedere all'uscita anticipata a 60 anni (con almeno 35 anni di contributi), con sconti di un anno per le donne con un figlio (pensionamento a 59 anni) e di due anni per quelle con più figli (pensionamento a 58 anni). L'eliminazione di questo requisito consentirebbe alle categorie di lavoratrici attualmente ammissibili di pensionarsi a 58 anni senza dover soddisfare il criterio legato ai figli.

Il possibile "Mix" di Misure

È possibile che venga adottata una soluzione ibrida che amalgama diverse misure per risolvere la complessa questione delle pensioni anticipate delle donne. La scelta definitiva sarà fortemente vincolata dalle risorse finanziarie effettivamente a disposizione al momento della presentazione della Nota di aggiornamento al Def (Nadef), prevista per il 27 settembre.

Questa decisione richiede un equilibrio delicato tra l'obiettivo di garantire opzioni di pensionamento più flessibili per le donne e la necessità di mantenere un sistema pensionistico sostenibile a lungo termine. La priorità del governo è trovare una soluzione che sia equa ed efficace per tutte le lavoratrici interessate, considerando al contempo il contesto finanziario complessivo in cui si trova il paese.

Il governo italiano sta esaminando diverse opzioni per modificare il sistema di pensionamento anticipato delle donne, cercando di conciliare le esigenze delle lavoratrici con le restrizioni di bilancio. La soluzione definitiva sarà annunciata con la Legge di Bilancio 2024.