In pensione anticipata a 57 anni grazie a Rita. Sì di Draghi

Una delle strade che possono percorre i lavoratori per ottenere la pensione anticipata a 57 anni è attraverso Rita. Una misura confermata da Mario Draghi. Almeno per il momento. Questa misura, acronimo di Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, è stata introdotta in via schiettamente sperimentale dalla Legge di Bilancio 2017 ed è stata resa, successivamente, strutturale dalla Legge di Bilancio 2018.

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Una delle strade che possono percorre i lavoratori per ottenere la pensione anticipata a 57 anni è attraverso Rita. Una misura confermata da Mario Draghi. Almeno per il momento. Questa misura, acronimo di Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, è stata introdotta in via schiettamente sperimentale dalla Legge di Bilancio 2017 ed è stata resa, successivamente, strutturale dalla Legge di Bilancio 2018. Grazie a Rita è possibile andare in pensione anticipatamente, ottenendo una sorte di anticipo su quella che dovrebbe essere la rendita sulla futura pensione integrativa.

Sostanzialmente stiamo parlando di una misura che non è stata pensata per tutti i lavoratori, ma solo per una parte. Rita permette di andare in pensione anticipata sfruttando il capitale che è stato accumulato in un fondo pensione (tra questi possono rientrare quelli negoziali, quelli aperti, i PIP). Rita permette di ottenere un assegno mensile - erogato trimetralmente - che accompagnerà il lavoratore fino al momento in cui raggiungerà l'età della pensione vera e propria. In un secondo momento sarà possibile ottenere una pensione anticipata a 62 anni, con almeno 20 di contributi: l'assegno erogato sarà proporzionale rispetto a quanto è stato versato nel fondo integrativo.

Pensione anticipata a 57 anni!

Per riuscire ad aderire a questa particolare pensione a 57 anni è necessario presentare l'apposita domanda, tramite il modulo che viene messo a disposizione da ogni singolo fondo. Nel caso in cui una persona abbia perso il proprio lavoro o sia inoccupata, ma fortunatamente risulti iscritto ad una delle forme pensionistiche complementari, che siano in regime di contributizione definita, hanno la possibilità di andare in quiescenza al compimento dei 57 anni - nel caso in cui dovessero mancare 10 anni al giorno della pensione - o a 62, nel caso in cui ne manchino cinque.

Per poter andare in pensione grazie alla Rita, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  • essere iscritto ad un fondo di previdenza integrativa;
  • aver cessato l'attività lavorativa;
  • devono mancare solo e soltanto 5 anni al raggiungimento della pensione di vecchiaia (per il 2021: 67 anni);
  • aver versato almeno 20 anni di contributi nei regimi obbligatori di appartenenza.

Nel momento in cui entrò in vigore la Legge di Bilancio 2018, la possibilità di accedere a Rita venne estesa anche a quanti fossero disoccupati da oltre due anni. Per queste tipologie di lavoratori la pensione è accessibile quando maturano i seguenti requisiti:

  • l'attività lavorativa deve essere cessata;
  • è necessario essere disoccupati da più di 24 mesi;
  • raggiungere l'età della pensione di vecchiaia entro 10 anni;
  • aver versato per almeno cinque anni di contributi alle forme di pensione complementari.

E' possibile andare in pensione con 10 anni di contributi? Rispondo alla domanda in questo articolo: Andare in pensione con 10 anni di contributi. Chi può farlo!.

Come funziona Rita!

A questo punto la domanda da porsi è come funzioni Rita. Il lavoratore che decida di andare in pensione anticipata e decida di usufruire della rendita integrativa, utilizza la somma accumulata come se fosse una sorta di rendita anticipata. Contemporaneamente, continuano a maturare i contributi per raggiungere l'età della pensione in maniera ordinaria. Questa rendita può essere erogata per non più di cinque anni e può essere utilizzata in diverse maniere. Nel dettaglio, può essere erogata a cadenza mensile, bimestrale o trimestrale.

Il riscatto può essere ottenuto tramite due diverse opzioni:

  • è possibile riscattare tutto il capitale accumulato nel fondo della previdenza complementare;
  • è possibile riscattare solo una parte di questo capitale.

Nel primo caso, ovviamente, il lavoratore dovrà rinunciare completamente alla pensione complementare. Nel secondo caso, invece, questa verrà decurtata della parte sfruttata per beneficiare dell'opzione.

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In pensione a 57 anni: altre strade da percorrere!

Il Governo guidato da Mario Draghi non limita la possibilità di andare in pensione a 57 anni unicamente a Rita. All'orizzonte ci sono altre possibilità ed i lavoratori hanno un certo margine di manovra. L'uscita dal mondo del lavoro 10 anni prima è garantito anche in caso di invalidità civile. Nel caso in cui al diretto interessato sia riconosciuta una percentuale di invalidità dall'Inps, oltre a poter andare in pensione a 57 anni, potrà usufruire di alcuni trattamenti previdenziali.

E' possibile, ad esempio, accedere all'assegno ordinario di invalidità. Questo viene riconosciuto nel momento in cui la capacità lavorativa si riduca sotto una certa percentuale e se il lavoratore ha maturato almeno cinque anni di contributi, tre dei quali nell'ultimo quinquennio. Questo assegno accompagna il diretto interessato sino al momento in cui può percepire la pensione di vecchiaia. L'alternativa all'assegno di invalidità è quello di inabilità (che consiste nell'incapacità di svolgere il proprio lavoro in maniera permanete ed assoluta): anche in questo caso è necessario aver maturato almeno cinque anni di contributi. Stiamo parlando di un trattamento assistenziale, molto simile alla pensione sociale.

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