L’INPS ha fornito indicazioni sull’attuazione delle disposizioni della Legge di Bilancio 2023, che prevede la possibilità di accedere alla pensione anticipata flessibile in via sperimentale nel 2023 se l’età minima è di 62 anni e l’anzianità contributiva minima è di 41 anni al 31 dicembre 2023 (Circolare 27).
Il contenuto della circolare INPS
Con la circolare n. 27 del 10 marzo 2023, l’INPS ha introdotto una misura che consente, in via sperimentale nel 2023, il diritto alla “pensione anticipata flessibile” al raggiungimento di un’età minima di 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 41 anni.
Hanno diritto alla “pensione anticipata flessibile” gli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), forma speciale e alternativa della stessa assicurazione gestita dall’INPS e Gestione separata INPS, che abbiano raggiunto un’età minima di 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 41 anni entro il 31 dicembre 2023.
I contributi versati o accreditati a qualsiasi titolo all’iscritto per il raggiungimento dei requisiti contributivi possono essere valutati, a condizione che venga contemporaneamente soddisfatto il requisito contributivo di 35 anni, esclusi i periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti, se richiesto dal fiduciario a cui viene erogata la pensione.
Il pensionamento anticipato flessibile è riconosciuto come pagamento dell’intero importo della pensione graduata per il mese in cui si prevede di acquisire il diritto alla pensione, che non supera cinque volte la pensione minima prevista dalle leggi e dai regolamenti applicabili, a condizione che siano soddisfatte le condizioni di età per la pensione di vecchiaia.
Ecco quali sono i requisiti per la pensione anticipata flessibile
Il requisito contributivo per la pensione anticipata flessibile può essere raggiunto, su richiesta dell’interessato, anche cumulando tutti i periodi di assicurazione in due o più gestioni obbligatorie dell’INPS.
I periodi di assicurazione multipli possono essere considerati una sola volta ai fini del diritto e tutti i periodi di assicurazione devono essere considerati ai fini della misura del trattamento pensionistico. In caso di cumulo di periodi assicurativi, ai fini del diritto deve essere eliminato il periodo assicurativo nel sistema amministrativo con il maggior numero di contributi versati o accreditati.
Se il cumulo coinvolge almeno un regime amministrativo che prevede un requisito contributivo di 35 anni, escluse le prestazioni di malattia, disoccupazione e/o equivalenti, il suddetto requisito deve essere verificato prendendo in considerazione il totale dei periodi contributivi maturati negli anni coinvolti nel cumulo.
L’indennità speciale può essere concessa anche se i requisiti per il pensionamento determinati dall’anzianità, ossia 62 anni e 41 anni, sono raggiunti entro il 31 dicembre 2023.
La concessione di indennità speciali per il pensionamento anticipato deve basarsi sull’esistenza di un contratto collettivo, sia a livello aziendale che regionale, concordato con l’organizzazione sindacale più rappresentativa a livello nazionale, che determini il numero di lavoratori da assumere per sostituire i lavoratori aventi diritto a tali indennità in un’ottica di ricambio generazionale.