La pensione anticipata donna nel 2022 assume dei risvolti poco piacevoli. Le lavoratrici avrebbero bisogno di una maggiore flessibilità, visto il ruolo che svolgono nel conciliare famiglia, impegni lavorativi, gestione della casa e così via.
Mentre, ancora una volta, resta in stallo la riforma pensione anticipata donna che lascia imballata, priva di un’adeguata stabilizzazione la misura Opzione donna. Sebbene, si tratti di una misura voluta dalla maggioranza politica, non segue il giusto peso.
Ad oggi, manca il vero riconoscimento di una pensione equa a favore delle lavoratrici, mentre quello che appare ancora una volta è una disparità di genere che inevitabilmente arricchisce il mondo lavorativo.
Appare semplice comprendere che questo dato di fatto investe due aspetti fondamentali dell’asse pensionistico delle donne. Il primo riguarda l’età pensionabile che per le lavoratrici diventa di 58 (dipendenti) e 59 anni di età (autonome). L’altro ruota sull’assegno pensionistico erogato dall’INPS.
Gli aspetti critici e le poche prospettive future, vengono tracciati maggiormente dagli importi registrati dall’INPS sull’erogazione degli assegni rilasciati alle lavoratrici. Infatti, quest’ultimi risultano essere strappati in media nella misura del 27% in meno, rispetto agli assegni pensionistici rilasciati ai lavoratori.
Una differenza sostanziale, senza tralasciare che la misura Opzione donna risulta essere uno dei canali più utilizzati dalle lavoratrici per andare in pensione. Tanto che per la fine dell’anno si prevedono almeno 17mila istanze. Eppure, l’anticipo pensionistico donna resta il più penalizzante.
In verità, la pensione anticipata donna potrebbe essere utilizzata da oltre 30mila lavoratrici. Oltre tutto va detto che, viene rinnovata sistematicamente ogni anno, sempre sul filo del rasoio. Purtroppo, la riforma pensioni che dovrebbe riequilibrare il sistema è stata congelata da due anni or sono, per cui non resta che adeguarsi alle attuali possibilità d’uscita dal lavoro.
Ulteriori aggiornamenti sulla Riforma pensioni sono disponibile in questo articolo: “Riforma Pensioni: nuova Opzione Donna. Ultime Inps”.
Pensione anticipata donna 2022: qual è l’età pensionabile?
Nella Legge di Bilancio 2022, è presente la proroga della misura della pensione anticipata donna, che apre la porta alle lavoratrici nate nel 1963 (dipendenti) e 1962 (autonome). Il vero problema della misura Opzione donna riguarda l’applicazione del solo sistema contributivo per la quantificazione dell’importo dell’assegno pensionistico.
In sostanza, l’INPS non tiene conto della storia contributiva delle lavoratrici. Parliamo di elementi che in una misura diversa acquisirebbe un ruolo e una valenza significativa per la definizione dell’importo dell’assegno della pensione.
C’è da dire che tra qualche giorno entra a regime la nuova misura Quota 102 attiva sino al 31 dicembre 2022. Una sorta di Quota 100bis, ma con diversi criteri. Infatti, per accedere alla pensione anticipata Quota 102 è necessaria la presenza di almeno 64 anni di età e un’anzianità contributiva minima di 38 anni (versati).
E, ancora, c’è anche la misura Ape sociale che rappresenta un buon canale flessibile anticipato, ma riservato alle lavoratrici a partire dai 63 anni e almeno 30, 32 o 36 anni contributivi riferiti alla categoria di lavoro. I dettagli sull’anticipo pensionistico sono disponibili in questo articolo: “Ape sociale 2022: proroga, requisiti e importo netto mensile”.
Le ultime alternative a Opzione donna restano la pensione di vecchiaia con 67 anni di età anagrafica e 20 anni di contribuzione o, ancora, la pensione anticipata, in presenza del solo perfezionamento contributivo che porta a 41 anni e 10 mesi, senza il vincolo anagrafico.
Resta, anche il nodo cruciale delle tantissime lavoratrici che hanno perso i soldi dei contributi versati, un discorso affrontato in questo articolo “Contributi silenti: occhio a non perdere i soldi versati!”.
Pensione anticipata donna: i requisiti necessari per il 2022
C’è da dire che il Governo Draghi ha provveduto a differire la misura Opzione donna senza intaccare i requisiti, per cui restano validi quelli del 2021. È importante comprendere che per accedere alla pensione anticipata donna occorre aver perfezionato i criteri anagrafici e contributivi entro la data del 31 dicembre 2021.
Ciò significa che, le donne che intendono avvalersi della misura Opzione donna devono aver maturato almeno 58 anni di età (dipendenti) o 59 anni (autonome) con almeno 35 anni di anzianità contributiva.
Si, precisa, altresì che, il montante contributivo può essere raggiunto in regime di cumulo, per cui resta utili i contributi obbligatori, ricongiunzione, oppure, i contributi da riscatto. E, ancora, rientrano nel requisito contributivo anche i contributi volontari e figurativi. Non vengono considerati ai fini contributivi quelli riferiti a disoccupazione o in presenza di accrediti per malattia.
Previste due finestre mobili necessarie per il perfezionamento dei criteri di ammissione alla pensione anticipata donne. Per le dipendenti si attiva una finestra mobile a 12 mesi, mentre per le autonome a 18 mesi.
Pensione anticipata donne: il messaggio INPS n. 169 del 13 gennaio 2022
L’INPS nel messaggio n. 169 del 13 gennaio 2022, spiega le direttive presenti nella Legge di Bilancio 2022 per la pensione anticipata donne, ovvero per il pensionamento anticipato Opzione donna a favore di tutte le lavoratrici che entro la data fissata al 31 dicembre 2021, hanno maturato i requisiti previsti dalla normativa.
In particolare, per il rilascio della pensione anticipata donne occorre aver maturato almeno 58 anni di età (dipendenti) e 59 anni (autonome), con una contribuzione non inferiore a 35 anni. L’assegno pensionistico rilasciato dall’INPS segue l’applicazione del solo sistema contributivo.
In particolare, L’INPS nel messaggio n. 169/2022, mette in chiaro gli elementi legati alla decorrenza del diritto alla pensione, quali:
- per il trattamento di pensione previdenziale a favore delle lavoratrici dipendenti occorre rispettare la finestra mobile di 12 mesi a partire dalla data di perfezionamento dei criteri previsti dalla normativa.
- Per il trattamento di pensione previdenziale a favore delle lavoratrici autonome occorre rispettare la finestra mobile di 18 mesi a partire dalla data di perfezionamento dei criteri previsti dalla normativa.
Per il settore della Scuola e AFAM, per il trattamento di pensione a favore delle lavoratrici occorre rispettare le date di decorrenza che partono dal 1° settembre 2022 e quella fissata dal 1° novembre 2022.
Pensione anticipata donne: vale la cristallizzazione del diritto con Opzione donna?
Anche per Opzione donna vale la cristallizzazione del diritto alla pensione, per tutte le lavoratrici che hanno conseguito i requisiti fissati dalla normativa entro la data del 31 dicembre 2021. In altre parole, le lavoratrici che hanno maturato i requisiti nei termini disposti dalla normativa possono presentare la domanda per la pensione anticipata con Opzione donna anche negli anni avvenire.
In sostanza, si applica il medesimo principio riservato per Quota 100. Ecco, spiegato, il motivo per cui, tutte le lavoratrici che hanno maturato i requisiti nei termini possono presentare la richiesta per la pensione anticipata Opzione donna o Quota 100 anche nel 2023, 2024 e seguenti.
L’assenza di una proroga negli anni successivi non esclude l’accesso alla pensione anticipata donne per le lavoratrici che hanno maturato i 35 anni di contribuzione e hanno raggiunto un’età anagrafica di 58 e 59 anni entro la data del 31 dicembre 2021.
In ogni caso, le lavoratrici che vanno in pensione con Opzione donna negli anni seguenti alla proroga della misura, si ritrovano sempre un assegno pensionistico calcolato esclusivamente con il sistema contributivo.