In pensione a 63 anni: via alle domande per l’APE Sociale!

L’Istituto INPS ha finalmente fornito ulteriori indicazioni in merito alla procedura che dovrà essere seguita da parte di tutti i cittadini lavoratori che intendono usufruire della proroga dell’APE Sociale per poter ottenere la pensione a 63 anni. Vediamo, quindi, quali sono i requisiti richiesti e come fare la richiesta nel 2022.

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A partire dalla giornata di martedì 18 gennaio del nuovo anno, i cittadini hanno iniziato finalmente ad avere l’opportunità di presentare la richiesta direttamente sul sito dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, al fine di ottenere il diritto alla pensione anticipata attraverso la formula dell'APE sociale.

È questo il contenuto fondamentale presentato all’interno del messaggio numero 274 dell’Istituto INPS pubblicato nella giornata del 20 gennaio, mediante il quale i cittadini sono stati avvertiti in merito alla nuova procedura che dovranno seguire al fine di accedere alla pensione anticipata, anche soltanto con il raggiungimento di un’età anagrafica di 63, purché vengano rispettati altri importanti condizioni.

A questo proposito, la proroga degli effetti legati alla pensione anticipata dell’APE Sociale fa parte di una serie di provvedimenti che sono stati inseriti nella riforma delle pensioni a cui ha lavorato duramente la squadra del Governo italiano durante i mesi scorsi. 

Effettivamente, tra le principali novità che sono state introdotte e che sono entrate in vigore a partire dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della recente Legge di Bilancio 2022 vi è anche quella legata all’approvazione del prolungamento degli effetti dell’APE Sociale anche per l’intero anno 2022.

Tuttavia, al fine di comprendere quali sono le nuove disposizioni da Palazzo Chigi, è fondamentale approfondire al meglio tutte le indicazioni e le informazioni di carattere operativo che sono state inserite ed elaborate all’interno del recente messaggio numero 274 dell’INPS relativo al 20 gennaio 2022.

Per questo motivo, nei prossimi paragrafi sarà offerta ai lettori una panoramica relativa non soltanto alle peculiarità che attualmente contraddistinguono la formula di pensionamento anticipato dell’APE Sociale, ma saranno anche forniti ulteriori dettagli in riferimento alle principali categorie di destinatari che potranno accedere a tale formula. 

In questo senso, nei paragrafi successivi, saranno anche specificate le nuove procedure che dovranno essere rispettate da parte di tutti gli utenti che hanno intenzione di procedere con le richieste sul portale dell’INPS. 

Tutte le novità sull’APE Sociale della Legge di Bilancio 2022

La legge numero 234 del 30 dicembre 2021 è andata di fatto a prolungare gli effetti e la durata di una delle formule di pensionamento anticipato più importanti del sistema previdenziale italiano, quella dell’APE Sociale.

Effettivamente, a seguito di un impegnativo dibattito tra la squadra dell’esecutivo ed i principali esponenti dei sindacati dei lavoratori, il Governo guidato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, ha preso finalmente una decisione in merito alle novità legate al tema pensioni che sarebbero state introdotte con la nuova Manovra finanziaria 2022.

Tra i cambiamenti che hanno interessato il sistema delle pensioni vi è anche la proroga della formula di pensionamento dell’APE Sociale, quell’opzione previdenziale attraverso cui i cittadini italiani che presentano specifiche condizioni di accesso potranno accedere all’assegno della pensione in maniera anticipata, già all’età di 63 anni.

Questo strumento di pensione, il quale era stato inizialmente previsto soltanto fino alla data del 31 dicembre dell’anno 2018, ha così ottenuto diverse volte nuove proroghe e prolungamenti, di cui l’ultimo è avvenuto soltanto poche settimane fa, in seguito all’effettiva entrata in vigore dell’articolo 1, comma 91 della legge numero 234 del 30 dicembre 2021, andando così di fatto a prorogare questa formula di pensionamento almeno fino al 31 dicembre 2022.

Per ulteriori informazioni in merito alle novità dell’APE Sociale 2022 e su come ottenerla, è possibile consultare il seguente video Youtube messo a disposizione dal canale di AppLavoro.it:

 

I destinatari dell’APE Sociale: chi può avere la pensione a 63 anni?

Sulla base delle disposizioni che sono state inserite non soltanto all’interno della recente Manovra finanziaria 2022 ma che rimandano anche alla normativa contenuta all’interno dell’articolo 1, comma 179 della Legge di Bilancio 2017 (legge 11 dicembre 2016, numero 232), è possibile identificare anche quali sono gli effettivi destinatari dell’APE Sociale.

A questo proposito, questo strumento è rivolto ai cittadini che sono iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, ma anche per coloro che si riferiscono invece ai fondi esclusivi oppure sostitutivi dell’AGO o ancora alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi o alla Gestione Separata INPS. 

In questo senso, avranno la possibilità di accedere alla pensione a 63 anni attraverso la formula dell’APE Sociale sia i lavoratori che hanno un contratto come dipendenti, sia del settore pubblico che di quello privato) ma anche i cittadini che svolgono un’attività di lavoro come parasubordinati oppure come lavoratori autonomi. L’unica esclusione è quella relativa ai liberi professionisti che sono iscritti a collegi o ordini.

Occorre, tuttavia, sottolineare che sono stati predefiniti ben quattro profili di soggetti aventi diritto della tutela previdenziale attraverso l’APE Sociale, che comprende i cittadini disoccupati, gli invalidi civili, i caregivers e i lavoratori che svolgono delle attività considerate gravose.

I requisiti per poter avere la pensione a 63 anni con APE Sociale

Dunque, appare chiaro che, oltre alle varie categorie di tutela è necessario che il cittadino risponda necessariamente anche a specifiche condizioni e requisiti particolari per poter effettivamente avere diritto alla pensione a 63 anni con l’APE Sociale.

In questo senso, per quanto riguarda la categoria dei disoccupati, si intendono inclusi quei cittadini che hanno 63 anni di età anagrafica e 30 anni di anzianità contributiva e che sono stati coinvolti dalla cessazione del proprio rapporto di lavoro, a causa di un licenziamento non riconducibile alla propria volontà. A questo proposito, per poter accedere all’APE Sociale è necessario che i soggetti che presenteranno la domanda abbiano anche esaurito in maniera integrare di percepire anche la propria indennità Naspi.

In merito, invece, alla categoria di caregivers, è necessario che i soggetti siano in possesso di 63 anni di età anagrafica e 30 di contribuzione e che assistano il proprio coniuge, convivente o parente con handicap, da almeno sei mesi dalla data in cui viene presentata l’istanza.

Rientrano invece nella categoria di lavori gravosi, quei lavoratori che hanno 63 anni e 36 di età contributiva, la cui attività rientra in una tra quelle che sono state elencate all’interno del decreto del Ministero del Lavoro pubblicato il 5 febbraio 2018 o all’interno dell’Allegato numero 3 relativo alla legge numero 234/2021. In tal senso, è necessario che tale prestazione sia svolta per almeno sei anni durante gli ultimi sette anni o eventualmente per almeno sette anni durante il periodo dei dieci anni precedenti. 

Per quanto riguarda gli operatori edili, i ceramisti ed i conduttori di impianti che rientrano nelle classificazioni Istat 6.3.2.1.2 o 7.1.3.3, la Legge di Bilancio ha previsto la riduzione dell’età contributiva richiesta, ora fissata a 32 anni.

Infine, per poter accedere all’APE Sociale disposta nei confronti degli invalidi civili è necessario che il cittadino sia in possesso di un’età anagrafica di 63 anni e di 30 anni di contributi, oltre che un’invalidità di almeno il 74%.

Gli importi della pensione INPS a 63 anni con l’APE Sociale 

Il sussidio legato alla pensione INPS ottenuta attraverso l’accesso all’APE Sociale consente di ottenere un assegno di accompagnamento fino al raggiungimento dei requisiti richiesti per poter accedere alla pensione di vecchiaia.

In tal senso, è l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale a provvedere all’erogazione del sussidio per un importo massimo mensile che corrisponde a 1.500 euro lordi, i quali non sono soggetti ad alcun tipo di rivalutazione annuale.

A questo proposito, occorre anche sottolineare che l’APE Sociale non essendo una vera e propria pensione presuppone anche l’impossibilità di ottenere il riconoscimento della quattordicesima mensilità nel mese di luglio, oppure dell'integrazione al trattamento minimo.

Va inoltre sottolineato che l’assegno relativo all’APE sociale risulta avere un impatto neutro sull’assegno della pensione futura. In effetti, la fruizione del sussidio economico legato all’APE Sociale non va a determinare in alcun modo l’aumento degli importi futuro che saranno percepiti a seguito del raggiungimento dei requisiti della pensione di vecchiaia. Allo stesso tempo, è chiaro quindi che tale sussidio non comporta neanche l’attribuzione di eventuali contribuzioni di tipo figurativo sul proprio conto assicurativo.

I casi di incompatibilità della pensione con l’APE Sociale

Dopo aver compreso quali sono le condizioni ed i requisiti di accesso per poter ottenere il riconoscimento dell’assegno attraverso l’APE Sociale, è necessario anche sottolineare che tale indennità risulta essere incompatibile con la percezione di altre tipologie di sostegni e di benefici.

A questo proposito, l’indennità concessa attraverso il riconoscimento dell’APE Sociale non è compatibile con quei trattamenti di sostegno al reddito che sono correlati allo stato di disoccupazione involontaria, quali ad esempio l’indennità della NASpI, oppure con altri indennizzi disposti per la cessazione di un’attività commerciale.

Allo stesso tempo, non potrà essere riconosciuta la prestazione previdenziale dell’APE sociale neanche nei confronti di quei cittadini che risultano essere titolari di una pensione diretta. Tuttavia, è invece cumulabile con altri trattamenti legati ad esempio i cittadini che percepiscono l’assegno per l’invalidità civile oppure per i superstiti.

Infine per ottenere il riconoscimento dell’APE Sociale è necessario aver cessato qualsiasi tipo di attività lavorativa, sia che si tratti lavoro autonomo che dipendente, ad eccezione di piccoli redditi che potrebbero derivare da lavoro parasubordinato oppure subordinato nei limiti di 8 mila euro annui.