Si è concluso il tavolo di confronto tra il sottosegretario all'Economia Claudio Durigon e i sindacati Cgil, Cisl , Uil e Ugl: l'ipotesi sul tavolo è quella di anticipo di 4 mesi per ogni figlio sulla pensione delle donne. la spesa complessiva per questa misura ammonterebbe a 700 milioni di euro.
Su Opzione Donna c'è ancora stallo: il Governo ha confermato la volontà di modificare i requisiti, ma ancora non è trapelato alcun dettaglio a riguardo.
Ecco quali sono le ultime novità sulle pensioni, come cambia l'uscita per le donne e qual è il piano di Governo per anticipare la pensione in base al numero dei figli.
Pensioni donne, ipotesi di anticipo di 4 mesi per ogni figlio
La possibilità di anticipare la pensione delle donne in base al numero dei figli è già prevista dalla riforma Dini, ma riguarda esclusivamente le pensioni calcolate con il contributivo puro. Il Governo intende estendere tale possibilità anche ai pensionati con sistema misto.
Il Governo sta pensando a nuove modifiche per l'anticipo sulla pensione delle donne, subito dopo aver riservato la possibilità di anticipare l'uscita dal lavoro in base ai figli con Opzione Donna a tre categorie di lavoratrici.
Il segretario confederale Cisl ha anche comunicato che sarebbe allo studio l'eliminazione (o eventuale riduzione) del vincolo minimo di 1,5 volte l’assegno sociale per accedere alla pensione di vecchiaia nel sistema contributivo. Tale vincolo parrebbe penalizzare le donne che hanno avuto una carriera lavorativa frammentata.
Pensioni, verso nuove modifiche a Opzione Donna
Anche su Opzione Donna potrebbero essere in arrivo ulteriori modifiche (o ripristino, ancora non è chiaro) sui requisiti, come spiegano fonti di palazzo:
il Governo ha messo sul tavolo una prima intenzione di modificare le norme previste dalla Legge di Bilancio.
A tale riguardo si è espresso il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri:
Noi abbiamo ribadito che con il ripristino di Opzione donna (...) a fronte di un aumento di spesa per i primi 5 anni ci sarebbe poi un guadagno per le casse dello Stato considerato che le donne perdono il 30% della retribuzione.
Inoltre, Bombarderi ha sottolineato che "non si possono cambiare le regole in corso d’opera".
Pensioni per i giovani: quali sono le ipotesi allo studio del Governo
Un altro punto cruciale nell'ambito della riforma delle pensioni riguarda i giovani. Sul tema è si espresso il segretario della Cgil, Christian Ferrari:
oltre alle misure previdenziali - ha detto - è fondamentale il contrasto alla precarietà che è la vera causa della prospettiva previdenziale critica per i giovani. C’è bisogno di allargare la base contributiva e la prima leva è il salario e un lavoro stabile.
Pensioni, INPS lancia l'allarme sui conti
Nel frattempo, mentre il Governo discute sulle possibili novità per la pensione delle donne e le eventuali modifiche a Opzione Donna, INPS lancia l'allarme sui conti.
L'istituto ha stimato una chiusura di esercizio nel 2023 con un risultato negativo di oltre 9,7 miliardi, contro gli 1,8 miliardi di attivo del 2022. La spesa complessiva per le pensioni - sempre stimata dall'INPS - è pari a 23 miliardi di euro per il 2023, e 50 miliardi di euro per il 2025.
Ciò dimostra come qualsiasi altra forma di flessibilità sulle pensioni possa soltanto aggravare il bilancio statale.