Pensione in anticipo nel 2023: come fare, quanto costa e quali sono i requisiti

Ecco come andare in pensione in anticipo nel 2023, e soprattutto a quali requisiti e costi bisogna stare attenti.

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Nel 2023 le possibilità di andare in pensione anticipata non sono poche. Tra Opzione Donna rinnovata, Ape Sociale, Quota 103, il neo-pensionato può beneficiare di un'uscita anticipata che gli consenta di ritirarsi ad una età non troppo avanzata e di avere diritto ad una pensione più che dignitosa.

Va detto però che per ogni misura ci sono dei requisiti d'accesso imprenscindibili, e anche dei "costi" da dover affrontare. Infatti ogni opzione previdenziale ha i suoi pro e i suoi contro, e conviene sembre bilanciarli.

Pensione in anticipo nel 2023, ecco come fare

Come già accennato all'inizio, le principali opzioni per andare in pensione in anticipo nel 2023 sono le seguenti:

  • Opzione Donna,

  • Ape Sociale,

  • Quota 103,

  • Isopensione,

  • Pensione Anticipata secondo Legge Fornero.

Ognuna di essere permette di andare in pensione prima dei 67 anni previsti dalla Pensione di Vecchiata secondo Legge Fornero (e probabilmente 71 anni se nei prossimi anni l'adeguamento ISTAT segnala una speranza di vita più alta).

Per tutte queste uscite anticipate il requisito cardine non è quello dell'età, che è per alcune di queste decisamente inferiore rispetto alla pensione di vecchiaia, ma quello dei contributi versati.

Ricordiamo che dal 1° gennaio 1996 il modello previdenziale è di tipo contributivo, beneficiabile in forma mista per tutti coloro che avevano meno di 18 anni di contributi retributivi fino al 31 dicembre 1995 (o almeno 18 anni dopo il 31 dicembre 2011).

Chi inizia dopo il 1996 sarà invece sotto modello contributivo puro.

Quali sono i requisiti per andare in pensione anticipata

I requisiti per andare in pensione anticipata sono relativi all'uscita previdenziale per cui si vuole fare domanda.

Se Opzione Donna, bisogna avere almeno 60 anni d'età e 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2022. Il requisito anagrafico viene scontato di un anno per ciascun figlio entro un massimo di due anni.

Ma solo per le lavoratrici caregiver, con handicap uguale o superiore al 74% e per chi è licenziata o dipendente da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.

Se Ape Sociale, servono 63 anni d'età e una quota contributiva che va dai 30 ai 36 anni, in base alla categoria d'appartenenza. Inoltre è limitata solo ai lavoratori disoccupati, con handicap uguale o superiore al 74%, caregiver o addetti a mansioni gravose.

Per Quota 103 invece si richiedono semplicemente 62 anni di età e 41 anni di anzianità contributiva, praticamente come la pensione anticipata INPS ma col vincolo anagrafico.

Mentre per l'Isopensione, bisogna avere raggiunto i requisiti minimi per la pensione di vecchiaia nei 7 anni successivi all'uscita con questa opzione previdenziale. Purtroppo per il 2023 l'Isopensione è fruibile solo nelle grandi aziende (con più di 15 dipendenti) interessate ad anticipare la pensione di una parte del  personale, per i lavoratori che raggiungano

Come andare in pensione a 57 anni con 20 anni di contributi

Ufficialmente la pensione anticipata INPS prevede almeno 41-42 anni di contributi versati e una finestra temporale che va dai 12 ai 18 mesi dalla maturazione dei requisiti alla decorrenza della pensione.

Se si vuole avere un requisito contributivo più contenuto, c'è la prima possibilità di andare in pensione a 57 anni con 20 anni di contributi. È quello previsto nel trattamento riservato a coloro che possiedono un'invalidità certificata nella misura dall'80%.

In questo caso, i lavoratori (uomini) possono ritirarsi dal lavoro a 61 anni, mentre le lavoratrici (donne) possono lasciare il lavoro a 56 anni di età.

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Quanto costa andare in pensione anticipata

Il costo della pensione anticipata può essere di due tipi: una quota ridotta dell'assegno previdenziale prima dello scatto pensionistico dovuto alla vecchiaia; oppure la richiesta di un riscatto previdenziale per colmare il vuoto contributivo.

Nel primo caso, tutte le opzioni e le Quote indicate sopra prevedono un acconto molto contenuto rispetto alla rata ordinaria, in genere non superiore a tre volte l'assegno sociale (addirittura solo 1,5 volte nel caso di pensionati senza contributi prima del 1996).

Se si ha versato più contributi, l'INPS blocca l'assegno fino al compimento dell'età prevista per beneficiare della pensione della vecchiaia.

Se mancano dei contributi per accedere ad una Quota/Opzione, o addirittura per far scattare la Pensione di Vecchiaia a 67 anni, l'INPS consiglia di provvedere al riscatto contributivo, ovvero all'anticipo di una quota corrispondente agli anni mancanti da versare, come quelli dovuti all'università, o alla leva obbligatoria.

Purtroppo il costo è importante, intorno a 5.264,49 euro per ogni anno contributivo da versare, ma si può provvedere ad una rateizzazione fino a 120 rate.

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