Pensione Inps marzo: cedolino più ricco per tutti!

In questi giorni, a partire dal 23 febbraio è in pagamento la pensione di marzo. Si andrà avanti fino al 1 marzo, giorno in cui anche chi riceve l'accredito sul conto corrente bancario, riceverà il pagamento della pensione di marzo. Nel cedolino di marzo, consultabile online sul sito Inps, si potranno apprezzare gli aumenti per effetto della nuova Irpef e dell'adeguamento all'inflazione. Un cedolino più ricco per tutti.

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In questi giorni, a partire dal 23 febbraio è in pagamento la pensione di marzo. Si andrà avanti fino al 1 marzo, giorno in cui anche chi riceve l'accredito sul conto corrente bancario, riceverà il pagamento della pensione di marzo.

Chi ha già prelevato dagli sportelli postali, la sua pensione di marzo, o chi l'ha ricevuta sul conto Bancoposta o Postepay, avrà notato che l'importo della pensione è stato più alto rispetto a febbraio.

Infatti a partire dal mese di marzo si applicano sulla pensione due novità. Una introdotta dalla legge di bilancio 2022 e riguarda le modifiche delle aliquote Irpef e delle relative detrazioni. La seconda invece è collegata al principio di perequazione che adegua ogni anno l'importo delle pensioni alle variazioni dell'indice dei prezzi al consumo, in pratica all'inflazione.

Quindi il cedolino di marzo riserva una bella sorpresa in termini di maggior importo che può andare da alcuni euro fino a decine. Tutto dipende dall'importo della pensione.

E per chi ha anche in adozione un figlio minorenne (o in affido) o di età tra diciotto e ventuno anni, ma che frequenti un corso d'istruzione o formativo, potrà anche ricevere l'assegno unico universale.

Ma in questo articolo ci concentreremo sugli aumenti delle pensioni per effetto della riforma fiscale e dell'adeguamento all'inflazione.

Per approfondire invece il tema sull'assegno unico, si legga l'articolo Assegno unico Inps: è ufficiale, per tutti senza ISEE! 

Cedolino pensione marzo: cosa cambia

Chi ha accesso a myInps può consultare il proprio cedolino della pensione di marzo. Inoltre chi ha attivato il servizio di ricevere le comunicazioni via mail certificata, avrà anche ricevuto un messaggio per accedere alla propria scrivania digitale sul sito Inps e poter così scaricare il cedolino.

Leggendo il cedolino della pensione di marzo, ci si rendo conto che qualcosa è cambiato. Tutte le pensioni, ad esclusione di quelle di assistenza, sono soggette ad Irpef, quindi a tassazione sul reddito, a meno che non sia sotto una soglia, cosiddetta NO TAX AREA, per la quale non c'è alcuna tassazione.

Ebbene, da marzo vanno in scena i nuovi scaglioni di reddito per l'applicazione delle aliquote Irpef, così come licenziate dalla legge di bilancio 2022.  Una riforma fiscale che porta la firma del governo guidato da Mario Draghi. 

La novità più rilevante è quindi l'applicazione delle quattro aliquote Irpef, al posto delle cinque. Ma ci sarà anche la novità sulle detrazioni, per effetto dell'incremento della fascia di reddito non soggetta a tassazione.

Ma nel cedolino di marzo 2022 ci sarà anche l'aumento dovuto al principio di perequazione, ossia l'adeguamento della pensione all'inflazione. Ad inizio anno era stato comunicano un incremento al 1,6% rettificato poi a 1,7% con recupero delle mensilità di gennaio e febbraio 2022. Anche se marginale, ci sarà quindi un incremento di 0,1%.

Sull'aspetto inflazione, l'ISTAT ha comunicato l'effettivo incremento spettante pari a 1,9% che però sarà applicato nei cedolini delle pensioni del 2023 e quindi ci sarà un conguaglio nei pagamenti della pensione di gennaio 2023.

Cedolino pensione marzo: le nuove aliquote Irpef

L'Inps ha aggiornato il sistema per il calcolo dei cedolini delle pensioni e quindi dal mese di marzo, sono state già calcolate le nuove aliquote Ipref, previste dalla legge di bilancio 2022. Sono stati rivisti gli scaglioni delle aliquote Irpef, prevedendo una riduzione da cinque a quattro, ampliando le fasce di reddito e modificando anche la fascia di reddito da pensione senza applicazione della tassazione.

Vediamo subito quali sono le nuove aliquote Irpef e relativi scaglioni di reddito:

23% sino a 15mila euro;

25% sopra i 15 mila ma sotto i 28mila euro;

35% sopra i 28 mila ma sotto 50mila euro;

43% per la quota di reddito eccedente i 50 mila euro.

Le vecchie aliquote Irpef erano:

23% sino a 15mila euro;

27% sopra i 15 mila ma sotto i 28mila euro;

38% sopra i 28 mila ma sotto 55mila euro;

41% sopra i 55 mila ma sotto 75mila euro;

43% per la quota di reddito eccedente i 75 mila euro

Per i redditi derivanti da pensione si innalza anche la no tax area che passa da 8.000 euro a 8.500 euro.

Cedolino pensione marzo: facciamo alcuni calcoli

Proviamo a fare dei calcoli come esempio per capire quanto si guadagnerà nel cedolino di marzo. Come è stato anticipatamente scritto ad inizio di articolo, chi ha accesso a myInps, nella sezione cedolino pensione, potrà visualizzare il cedolino di marzo e scoprire cosa è cambiato e quali sono i nuovi importi del netto a pagare.

Il primo cambiamento che si nota, è sull'incremento della no tax area, quella fascia di reddito da pensione non soggetta a tassazione. Chi percepisce una pensione annuale non superiore a 8.500 euro annui, rispetto al 2021, guadagnerà in modo netto 500 euro, in quanto la nuova no tax area cresce proprio di 500 euro che non sono tassati.

Nessuna variazione invece per i redditi da pensione fino a 15.000 euro perchè non cambia l'aliquota Irpef che rimane al 23%.

Il primo cambiamento sul cedolino della pensione di marzo, collegato alla modifica dell'Irpef, parte dal secondo scaglione di reddito, dopo i 15.000 euro. Ad esempio per una pensione annua di 20.000 euro, con le vecchie aliquote Irpef, la tassazione sarebbe stata pari a 4.800 euro. Con la nuova Irpef, la tassazione invece sarà di 4.700 euro. Un guadagno di 100 euro annui.

Ma cambiano anche le detrazioni con vantaggi a partire anche dai redditi di pensione fino a 8.500 euro.

Cedolino pensione marzo: le nuove detrazioni

Come tutti i redditi, anche quelli da pensione, godono di detrazioni che hanno il compito di abbassare l'Irpef. L'imposta sui redditi delle persone fisiche che si applica sull'imponibile al netto dei contributi, che per le pensioni non sono calcolate, può essere ulteriormente ridotta applicando le detrazioni.

Ci sono le detrazioni per figli a carico fino a 18 anni, che saranno sostituite con l'assegno unico universale,che parte a marzo 2022. Ci sono le detrazioni sul reddito. Per queste ultime ci sono novità.

Ad esempio per una pensione annua sempre di 20.000 euro, la nuova riforma fiscale prevede come detrazione fiscale un importo di 700 + [1.255 * (28.000 – RC) / 19.500], pari a 1.214,87 euro. Nel 2021 per lo stesso reddito di pensione, la detrazione sarebbe stata 1.297 * [(55.000 – RC) / 40.000], pari a 1.134,88 euro. Quindi un guadagno di quasi 81 euro all'anno, che si aggiunge al guadagno di 100 euro di minor Irpef.

Invece sui redditi di pensione più alti, sono penalizzati gli importi oltre i 50.000 euro, che nel 2021 avrebbero ancora goduto di una detrazione. Tuttavia, su pensioni alte il guadagno derivante dalla nuova Irpef compensa la perdita di detrazione da lavoro.

Pensione marzo 2022: Inps ricalcola la rivalutazione

L'altra variazione che sarà possibile ritrovare nei cedolini di marzo è l'adeguamento dell'importo all'indice di variazione dei prezzi al consumo registrato nel 2021.

Come da comunicazione del Ministero dell'Economia e delle finanze, la variazione da applicare alle pensioni per adeguarle all'inflazione è di 1,7%. Nei mesi di gennaio e febbraio, l'Inps ha applicato però una variazione di 1.6%.

Nel cedolino di marzo ci sarà quindi un piccolo conguaglio di 0,1% oltre all'importo della pensione di marzo che sarà invece già adeguata alla nuova variazione. Si tratta di marginali aumenti che però hanno come obiettivo quello di protegge le pensioni da quelle che sono le spinte inflazionistiche così come riconosciute dall'ISTAT al 31 dicembre dell'anno precedente.

Purtroppo l'inflazione che si sta registrando in Europa ed in Italia ha già eroso l'incremento dell'1,% viaggiando al 3.5%. Ma nel 2023 le pensioni saranno nuovamente adeguate per recuperare l'inflazione effettiva oltre a recuperare un altro 0,2% perchè l'ISTAT ha comunicato che l'inflazione 2021 è stata 1,9%.