Pensione di invalidità INPS 2021: come richiederla

Coloro che hanno i requisiti sanitari e reddituali previsti dalla legge italiana, possono richiedere anche nel 2021 la pensione di invalidità. Il richiedente, a secondo dei contributi versati, percepirà un determinato assegno pensionistico. La pensione di invalidità ha una validità di tre anni, dopodiché occorrerà presentare una nuova domanda. Qualora la richiesta sia accettata dall’INPS per tre volte consecutive, l’istanza diventerà automatica.

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La pensione di invalidità INPS è rivolta a tutti i lavoratori che presentano malattie e/o lesioni di natura fisica e/o psichica. Per l’anno corrente, il 2021, l’importo di tale pensione messa a disposizione dell’ente previdenziale è di € 287,09 mensili per la durata di 13 mensilità. La pensione di invalidità è stata concepita come trattamento economico di natura assistenziale, come indicato nella legge n. 118 del 30 marzo 1971, all’art. 13.

Che cos’è la pensione di invalidità

È un trattamento economico riconosciuto dall’INPS a coloro che posseggono delle riduzioni della capacità lavorativa. L’assegno ordinario di invalidità è disciplinato dalla legge n. 222/1984 che all’art. 1 stabilisce che:

“Si considera invalido, ai fini del conseguimento del diritto ad assegno nell’assicurazione obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti ed autonomi gestita dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, l’assicurato la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo”

Pensione di invalidità 2021: chi ne ha diritto

Possono fare richiesta all’INPS per la pensione di invalidità i lavoratori che hanno un’invalidità compresa tra il 74% e il 99%. Altro dato importante queste persone devono avere un reddito personale annuo che non superi € 4.931,29. Tutti coloro che presentano un’invalidità del 100%, quindi un’invalidità totale, possono fare richiesta della pensione di inabilità. L’art. 13 della legge 118/1971 afferma che:

“Ai mutilati ed invalidi civili di eta' compresa fra il diciottesimo ed il sessantacinquesimo anno nei cui confronti sia accertata una riduzione della capacita' lavorativa, nella misura superiore ai due terzi, incollocati al lavoro e per il tempo in cui tale condizione sussiste, e' concesso a carico dello Stato ed a cura del Ministero dell'interno, un assegno mensile di lire 12.000 per tredici mensilità,  con le stesse condizioni e modalità previste per l'assegnazione della pensione di cui all'articolo precedente.”

Quali sono i requisiti per richiedere la pensione di invalidità?

Il soggetto che chiede la pensione di invalidità deve possedere alcuni requisiti. Bisogna, innanzitutto, avere una riduzione della capacità lavorativa almeno di 1/3, ovvero superiore al 67%. Deve avere almeno 5 anni di contributi, che corrispondono a 260 contributi settimanali, di cui almeno 3 anni versati nell’ultimo quinquennio, ovvero 156 contributi settimanali.

Non tutti i contributi sono utili per il calcolo della contribuzione necessaria per la richiesta della pensione di invalidità. Ci sono, infatti, i cosiddetti periodi neutri, che ne sono esclusi. Rientrano in questa definizione i periodi di astensione facoltativa dal posto di lavoro dopo il parto; i periodi di lavoro effettuati all’estero e che non sono protetti da assicurazioni in base a convenzioni o da accordi internazionali; i periodi di servizio militare svolti dopo il periodo di servizio di leva; i periodi di malattia che superano l’anno; i periodi di iscrizione a diverse forme di previdenza obbligatorie che non siano riconducibili all’assicurazione Ivs, che forniscono un’altra tipologia di trattamento obbligatorio di previdenza.

vincoli per richiedere la pensione di invalidità sono quelli medico legale e relativi ai contributi. Non è, quindi, collegata alla maturazione dell’età anagrafica. Qualora il lavoratore raggiunga l’età anagrafica, avendo tutti i requisiti imposti per legge, vedrà trasformato d’ufficio l’assegno ordinario di invalidità in pensione di vecchiaia.

Chi può richiedere la pensione di invalidità?

Ci sono determinati lavoratori che possono richiedere la pensione di invalidità. I lavoratori dipendenti, che sono regolarmente iscritti al Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti; i lavoratori autonomi, iscritti alla Gestione separata INPS, oppure alle Gestioni speciali degli artigiani ed esercenti attività commerciali e i lavoratori parasubordinati.

I lavoratori del pubblico impiego ne sono esclusi.

Come richiedere la pensione di invalidità

Tutti coloro che possiedono i requisiti sanitari e reddituali, devono presentare opportuna istanza all’INPS per ottenere il beneficio. La pensione di invalidità si può richiedere attraverso tre canali.

Il primo è il servizio dedicato presente online sul portale web dell’ente previdenziale (www.inps.it). Per poter seguire tutti i passi richiesti, occorre usare le credenziali SPID, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di identità elettronica 3.0).

In alternativa, per chi non ha internet o non lo sa usare, può utilizzare il telefono contattando l’INPS mediante il contact center. Il numero da rete fissa è 803164, essendo un numero verde la chiamata è gratuita. I possessori di cellulare, invece, devono digitare il numero 06.164164. È un numero a pagamento, il cui costo cambia a secondo della tariffa del gestore telefonico dell’utente.

La terza opzione è quella di recarsi presso patronati e tutti gli intermediari abilitati. In questo modo per presentare la domanda si useranno i servizi telematici di questi uffici.

Indipendentemente dal canale che il lavoratore userà per presentare la propria richiesta, deve ricordarsi che deve allegare alla domanda tutti i documenti medici che certificano lo status di soggetto invalido e la riduzione della sua capacità lavorativa superiore al 67%.

L’Istituto previdenziale una volta ricevuta tutta la documentazione, la esaminerà in circa due settimane. Scadute le quali, chiamerà il lavoratore per un colloquio per effettuare degli accertamenti, prima di confermare o meno il suo status di invalidità.

Che procedure bisogna seguire per avere riconosciuta la pensione di invalidità?

L’istanza da presentare all’INPS prevede una procedura da seguire in maniera scrupolosa. Anche nel 2021 chi vuole ricevere l’assegno mensile deve seguire due fasi: la prima in cui occorre verificare il possesso dei requisiti sanitari, ovvero la verifica dello status di invalidità; la seconda fase è volta, invece, a controllare i requisiti economico reddituali.

Per tutti coloro che si apprestano a effettuare tale procedura per la prima volta, devono presentare relativa documentazione per entrambe le fasi. Cosa occorre fare? Bisogna richiedere il  riconoscimento dell’invalidità. Il soggetto deve chiedere al proprio medico curante di inviargli il modello SS3, il certificato medico introduttivo che certifichi la sua invalidità. Questo certificato deve essere poi spedito all’INPS, attraverso la propria pagina personale sul sito web dell’Istituto previdenziale o andando da un patronato o da intermediari abilitati. In alternativa questa procedura può essere fatta dal medico curante.

Dopo l’invio di questa certificazione medica, il richiedente riceverà una telefonata per prenotare una visita medica INPS. Una commissione medica, durante questa visita, si assicurerà dell’esistenza della condizione invalidante. Terminato il colloquio la commissione medica stilerà il verbale di invalidità, nel quale verrà indicato l’esito di riconoscimento dell’invalidità stessa.

Dopo questa fase il soggetto potrà presentare la domanda per l’accertamento dei requisiti socio economici per l’ottenimento della pensione di invalidità. La procedura potrà essere effettuata on line attraverso il portale INPS, mediante l’invio del modello AP70 valido per il controllo dei dati reddituali. In alternativa, è possibile seguire la procedura chiamando il contact center o andare presso un patronato o dagli intermediari abilitati.

Importo variabile a secondo dei contributi versati

La pensione di invalidità non ha un importo prestabilito, in quanto viene calcolato in base ai contributi accreditati. La pensione può essere accreditata in due modi. Col sistema retributivo fino al 31 dicembre 2011, in cui viene fatta una media degli ultimi stipendi. Successivamente viene applicato il metodo contributivo per chi, al 31 dicembre 1995, possiede almeno 18 anni di contributi.

In alternativa si procede con il cosiddetto sistema misto: il calcolo retributivo fino al 31 dicembre 1995 e si prosegue con quello contributivo, solamente per chi possiede al 31 dicembre 1995 almeno 18 anni di contributi.

A seconda della contribuzione versata dall’assicurato nelle casse dell’ente previdenziale, il lavoratore percepirà un assegno pensionistico di un determinato importo.

Aumento a partire da novembre 2020

La sentenza n. 152/2020 della Corte Costituzionale ha disposto che determinate categorie hanno diritto all’aumento, a partire dalla rata erogata a partire dal mese di novembre 2020. I soggetti in questione sono coloro che percepiscono la pensione di invalidità civile totale, quindi al 100%; la pensione per i sordi; la pensione per i ciechi civili assoluti e dei titolari della pensione di inabilità ex lege 222/1984 

L’incremento al milione prevede un aumento fino a € 651,51 per 13 mensilità per tutti i soggetti dai 18 anni su riconosciuti invalidi civili totali, sordi o ciechi civili assoluti. Questa maggiorazione non è automatica. Bisogna che il proprio reddito annuo personale sia pari a € 8.469,63 per chi vive da solo; se il soggetto è coniugato, invece, il reddito annuo personale sale a € 14.447,42, in quanto fa cumulo con quello del coniuge.

Quanto dura la pensione di invalidità?

La pensione di invalidità viene riconosciuta dall’INPS per un periodo determinato, ovvero tre anni. Passati i quali il soggetto deve richiedere la conferma all’ente previdenziale, mediante domanda diretta. Questa istanza deve essere presentata qualora la riduzione della capacità lavorativa perseveri nel tempo.

Importantissimo segnarsi delle scadenze, che servono per confermare la pensione di invalidità. Prima che scadano i tre anni occorre confermare la pensione di invalidità, questa conferma deve avvenire entro 6 mesi dalla data di scadenza dei tre anni. Può essere confermata, inoltre, fino al 120° giorno successivo alla scadenza medesima.

Qualora l’Istituto previdenziale rinnovi la prestazione per tre volte consecutive, non occorrerà più rinnovare la domanda, visto che diventerà automatica.

Il consiglio è quello di segnarsi queste informazioni, in modo di non trovarsi impreparati e rischiare di perdere il beneficio ottenuto.