Pensioni e Quota 100, Draghi cerca 15 miliardi. Ecco perché!

Come si evolveranno le nostre pensioni dopo la chiusura definitiva di Quota 100? Come si sta muovendo il Governo guidato da Mario Draghi? Sono domande che si pongono molti lavoratori, che sentono la necessità di avere delle certezze per il proprio futuro e di poter contare su alcune prospettive.

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Come si evolveranno le nostre pensioni dopo la chiusura definitiva di Quota 100? Come si sta muovendo il Governo guidato da Mario Draghi? Sono domande che si pongono molti lavoratori, che sentono la necessità di avere delle certezze per il proprio futuro e di poter contare su alcune prospettive. L'Esecutivo potrebbe essere chiamato ad individuare un dote aggiuntiva da 15 miliardi di euro per rendere credibili i propri progetti: tra questi, in primis, ci sono le pensioni. Ma non solo: è necessario fare il punto anche sulla riforma fiscale ed evitare lo scalone che si verrà a creare con la chiusura definitiva di Quota 100.

Al momento il Governo Draghi sembra concentrare tutti gli sforzi per individuare e perfezionare gli aiuti che dovrebbero arrivare alle famiglie e che saranno contenuti all'interno del tanto atteso Decreto Sostegno. Questo provveddimento conterrà una serie di misure e connoterà in maniera decisiva e determinante il primo sforzo dell'era Draghi. Si parla di vaccini, ristori, Cig, cartelle esattoriali e reddito di emergenza. La copertura di questo decreto dovrebbe arrivare dai 32 miliardi di euro dello scostamento di bilancio approvato nel corso del mese di gennaio dal Parlamento. Ma stando alle prime indiscrezione, questa somma potrebbe non bastare ed il Governo sarebbe alla ricerca di una dota aggiuntiva di 15 miliardi di euro, che potrebbero non essere coperti dai ristori selettivi e dal recovery fund. Quindi, in estrema sintesi, entro aprile dovrebbe arrivare un'ulteriore dote finanziaria per poter coprire tutti i progetti del nuovo Governo.

Servono altri soldi!

Per il momento stiamo parlando di stime non ufficiali, che dovranno essere esaminate con attenzione nel corso delle prossime settimane. Il mosaico, comunque, sembra diventare sempre più complesso ed il trascorrere dei giorni restringe sempre di più il ventaglio delle opzioni in campo per reperire i fondi necessari per le varie misure. I tecnici del Governo, per il momento, sembra che abbiano a disposizione alcune vie da percorrere.

Una di queste, la più immediata, potrebbe portare ad agganciare una buona parte degli ammortizzatori sociali ad una delle missioni inserite all'interno del recovery plan. Il Ministero dell'Economia starebbe redigendo questo documento in collaborazione con la Presidenza del Consiglio, e si starebbero raccogliendo le indicazioni in arrivo dal Parlamento e dai vari ministeri. Quindi potrebbe arrivare una sorta di mini dote, che potrebbe essere poi integrata da altre risorse. In questo caso, comunque, sarebbe necessario pensare ad un nuovo scostamento di bilancio, che dovrebbe avere come obiettivo quello di fornire il sostegno necessario a imprese e famiglie messe in ginocchio dalla pandemia e dalla crisi economia.

Pensione i Quota 100, il futuro appeso ad un filo!

In tutto questo cosa centrano le nostre pensioni e Quota 100? Come con tutte le altre operazioni il Def dovrebbe cercare di fornire una traccia abbastanza completa di quello che sono le intenzioni future per la riforma fiscale e i soldi che l'Esecutivo guidato da Mario Draghi dovrà spendere. Anche perché lo scoglio più importante da superare è quello di capire quali siano le risorse necessarie per tutte le operazioni. Ricordiamo che da qualche settimana la Maggioranza starebbe facendo pressione perché venga stoppato definitivamente il cashback di Stato, fortemente voluto dal governo precedente.

Semaforo rosso per il bonus cashback sarebbe già arrivato dalla Lega, da Fratelli d'Italia e da Forza Italia. Bocciatura arrivata anche da Italia Viva, attraverso le parole di Luigi Marattin, presidente della commissione Finanze della Camera. Il Partito Democratico sarebbe, invece, favorevole a rafforzare i fondi per la lotta alla povertà: la proposta sarebbe quella di bloccare il cashback a giugno, in modo da recuperare risorse per 3 miliardi di euro nel 2021. Questa è una delle ipotesi che starebbero valutando i tecnici: in poche parole c'è da scegliere tra il bonus cashback o il reddito di cittadinanza. O in alternativa sforbiciare le risorse per le pensioni.

Un equilibrio che manca!

Sostanzialmente è necessario capire come possa essere trovato l'equilibrio tra risorse e spese. Ma soprattutto sarà necessario capire, in questo contesto, come il governo guidato da Mario Draghi voglia affrontare la fine di Quota 100 il 31 dicembre 2021 e come vorrà gestire il delicato equilibrio delle pensioni. I sindacati stanno prememndo e chiedono che venga introddoto un nuovo sistema più flessibile ed hanno già richiesto la convocazione di tavolo per instaurare le trattative. Il tempo stringe ed in questo periodo molto problematico, Graziano Delrio ha già lanciato la proposta di Quota 92 (ne abbiamo parlato in questo articolo, clicca sul link per leggerlo), limitato ai lavori usuranti. Per il momento abbiano una sola certezza: Mario Draghi non vuole prorogare Quota 100. Vedremo cosa accadrà con le nostre pensioni!