Come tutti sanno, il tema della pensione rappresenta uno dei punti di discussione principali non soltanto all’interno del dibattito politico ma anche in quello pubblico. Per questo motivo, ogni qualvolta l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale provvede a comunicare delle nuove indicazioni in merito ai titolari dell’assegno previdenziale, scattano automaticamente preoccupazioni e ansie dei cittadini, che hanno paura di perdere il diritto alla pensione o di essere interessati da rilevanti riduzioni degli importi.
Tuttavia, quella comunicata dall’istituto INPS nella data del primo febbraio attraverso la circolare numero 19 rappresenta per molti una buona notizia. Si tratta dell’accoglimento e dell’applicazione delle indicazioni e degli orientamenti oramai consolidati nel tempo che sono stati portati avanti da parte della Corte di Cassazione sul tema della pensione ai superstiti e alla pensione di reversibilità.
A questo proposito, per i cittadini diventa fondamentale comprendere effettivamente quali saranno le nuove indicazioni operative che dovranno essere necessariamente rispettate da parte dei soggetti che intendono fare richiesta per accedere alla pensione di reversibilità.
In tal senso, all’interno del seguente articolo, andremo ad approfondire nello specifico quali sono tutte le caratteristiche che contraddistinguono la pensione di reversibilità.
Dunque, oltre che spiegare brevemente le peculiarità di questa tipologia di pensione, andremo ad analizzare anche chi sono i cittadini che effettivamente potranno continuare ad accedere ed usufruire della pensione di reversibilità INPS.
La pensione ai superstiti e di reversibilità INPS: le caratteristiche principali
Prima di andare ad approfondire tutte le novità che sono state apportate da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale in accoglimento alle disposizioni fornite da parte della Corte di Cassazione, è bene capire innanzitutto cos’è una pensione di reversibilità e più in generale una pensione riconosciuta ai cosiddetti superstiti.
Viene chiamata pensione ai superstiti quel tipo di trattamento pensionistico che può essere percepito da parte dei cittadini familiari superstiti, nei casi in cui si verifica la morte del cittadino pensionato oppure del soggetto assicurato.
In tal senso, può essere definitiva pensione di reversibilità quell’assegno elaborato nei casi di decesso e sarà dunque pari ad una quota percentuale della pensione della persona che per effetto della successione perde il diritto, ovvero il dante causa.
Si parla invece della pensione indiretta per indicare i casi in cui l’assegno previdenziale viene riconosciuto quando l’assicurato ha effettivamente perfezionato cinque anni di vita assicurativa e contributiva, di cui però almeno i tre anni dovranno essere stati cumulati durante il quinquennio precedente alla data i cui si è verificato il decesso. Tuttavia, protrano accedere alla pensione indiretta anche gli assicurati che hanno raggiunto 15 anni di anzianità contributiva e assicurativa.
Chi può accedere la pensione di reversibilità e ai superstiti nel 2022
Dunque, secondo quanto stabilito dal legislatore, è possibile riconoscere differenti categorie di cittadini che potranno effettivamente ottenere l’accesso e beneficiare del diritto alla pensione ai superstiti e alla pensione di reversibilità.
In questo senso, l’Istituto INPS precisa che possono considerati potenziali destinatari del trattamento pensionistico di reversibilità e ai superstiti non soltanto il coniuge oppure il cittadino che risulta essere unito civilmente con la persona defunta, ma anche il coniuge divorziato ad alcune condizioni particolari.
Inoltre, sono inclusi nei possibili destinatari della pensione di reversibilità e ai superstiti anche altri cittadini, nelle situazioni in cui il cosiddetto dante causa risulta aver contratto un nuovo matrimonio successivo al divorzio. In tal senso, le quote legate alla pensione spetteranno sia al coniuge superstite che al coniuge divorziato, a seguito di un’apposita sentenza emessa dal Tribunale.
Inoltre, potranno effettivamente fare richiesta per ottenere la pensione di reversibilità anche i figli minorenni, i figli maggiorenni studenti entro l’età massima di 26 anni ed i figli inabili al lavoro. Tuttavia, in tutte queste situazioni, sarà necessario che il figlio, sia minorenne che maggiorenne, risulti essere a carico del genitore, alla data in cui si è verificato il decesso.
Per avere maggiori informazioni in merito alla pensione di reversibilità e più in generale alla pensione ai superstiti, è possibile consultare il video YouTube curato dallo Studio Legale Terrenzio in cui sono stati chiariti tutti gli aspetti relativi a chi spetta l'assegno e a quanto spetta:
Pensione ai superstiti INPS: tutte le novità del 2022
A seguito della pubblicazione della circolare INPS numero 19 pubblicata da parte dell’Istituto nella data del primo febbraio del nuovo anno, sono state fornite finalmente delle nuove istruzioni di carattere operativo al fine di consentire ai cittadini interessati di ottenere il riconoscimento del diritto al trattamento previdenziale ai superstiti.
Si tratta di una importante novità che andrà a coinvolgere soprattutto quei cittadini che sono inclusi nella categoria di coniuge separato per colpa oppure con addebito della separazione con una sentenza che è stata passata in giudicato senza poter accedere al diritto agli alimenti.
A questo proposito, si tratta dell’applicazione e del riconoscimento dell’effettivo orientamento portato avanti negli anni da parte della stessa Corte di Cassazione, la quale ha quindi stabilito che la prestazione previdenziale spetterà nei confronti di questi soggetti, a prescindere dal titolo che ha effettivamente dato luogo alla separazione tra i due cittadini e, quindi, anche a prescindere dall’assenza del diritto a percepire gli alimenti.
Cosa succede con le nuove indicazioni INPS alla pensione?
Fino alla data in cui è avvenuta la pubblicazione della nuova circolare dell’Istituto INPS, ovvero il primo febbraio 2022, l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale aveva sempre fatto affidamento ad un orientamento differente nel caso in cui si trattava del decesso di un cittadino con coniuge separato.
Infatti, nelle situazioni particolari in cui il coniuge in vita risultasse essere separato per colpa oppure con un addebito della separazione, l’assegno previdenziale spettava soltanto nei casi in cui tale soggetto risultava essere titolare di un assegno di mantenimento che era stato già prestabilito in precedenza da parte del tribunale di riferimento.
Tuttavia, nel corso degli anni, la corte di Cassazione ha più volte affermato l’uguaglianza tra tutte le categorie di coniugi, sostenendo che il titolo della separazione tra i due cittadini non può essere considerato come l’aspetto differenziante al fine di definire le categorie di cittadini che hanno diritto alla pensione ai superstiti, sia per la pensione indiretta che per la pensione di reversibilità.
Nuove condizioni per la pensione ai superstiti: il quadro normativo
Dunque, al fine di comprendere al meglio quali sono effettivamente tutte le novità che andranno a coinvolgere a partire dal primo febbraio in poi il riconoscimento della pensione ai superstiti, sia di reversibilità che quella indiretta, è improntante anche chiarire il quadro generale ed il contesto normativo entro cui si pone.
A questo proposito, innanzitutto è necessario sottolineare che è l’articolo 22 relativo alla legge numero 903 pubblicata il 21 luglio 1965 a riconoscere l’effettivo diritto alla pensione ai superstiti in favore anche di quei cittadini che sono definiti come coniugi superstiti.
Come poi precisato a seguito della pubblicazione della circolare INPS numero 185 dell’anno 2015, anche nei casi in cui si tratti di una coniuge separato, questo potrebbe avere diritto ad accedere ed usufruire della pensione ai superstiti. Tuttavia, in questo contesto era stato anche chiarito che nelle situazioni in cui il tribunale stabilita l’addebito della separazione, il cittadino superstite poteva accedere al diritto al trattamento previdenziale esclusivamente nei casi in cui fosse titolare di un assegno alimentare.
Nel corso degli anni, come riportato anche all’interno dei precedenti paragrafi, la giurisprudenza della Corte di Cassazione ha richiamato più volte la sentenza numero 286 del 1987. In questo contesto, è stato più volte portato alla luce un principio fondamentale, ovvero quello di riconoscere in maniera uguale e paritaria il trattamento nei confronti dei coniugi separati, senza fare riferimento al titolo di tale separazione.
Secondo quanto orientamento portato avanti negli anni dalla stessa Corte di Cassazione, quindi, il coniuge separato poteva avere accesso al riconoscimento della pensione ai superstiti anche nei casi di mancanza di assegno alimentare oppure di addebito di tale assegno.
Come richiedere l’accesso alla nuova pensione ai superstiti INPS
A questo proposito, all’interno del terzo paragrafo della circolare pubblicata da parte dell’INPS lo scorso martedì primo febbraio 2022, l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale ha deciso di fornire ulteriori indicazioni in riferimento anche alla definizione delle domande e alla procedura che dovrà essere seguita da parte dei cittadini che si riconoscono nella categoria di coniugi separati superstiti.
In tal senso, è stato specificato che le domande volte all’accesso e al riconoscimento del diritto alla pensione ai superstiti potranno essere presentate a partire dal primo febbraio e dovranno essere così valutate sulla base delle nuove indicazioni operative e ai nuovi criteri presentati dall’istituto INPS.
Inoltre, è stato anche specificato che l’Istituto sarà tenuto a prendere nuovamente in esame, a seguito di un’apposita richiesta che dovrà essere trasmessa e presentata da parte dei soggetti interessati al riesame, tutte quelle istanze che erano state respinte proprio per la motivazione prima citata. È chiaro, quindi, che in questo contesto si intendono escluse tuttavia quelle domande per il quale è stata già emanata una sentenza passata in giudicato.