Pensione reversibilità: l’assegno INPS non dura per sempre! Ecco quando decade

La pensione di reversibilità rappresenta quell’assegno che l’Istituto INPS eroga verso il coniuge e i familiari superstiti, al momento della morte del pensionato. Ma quanto dura la pensione di reversibilità?

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La pensione di reversibilità è quell’assegno che viene riconosciuto nei confronti di un coniuge e dei familiari superstiti esclusivamente nei casi in cui si verifichi la morte di un pensionato.

Come di consueto, l’importo dell’assegno erogato mensilmente da parte dell’INPS cambia a seconda della composizione della famiglia e della sussistenza o meno di figli.

Sicuramente per poter accedere alla pensione di reversibilità è necessario che il pensionato abbia rispettato e perfezionato una serie di requisiti, soprattutto di natura contributiva e assicurativa. Tuttavia, ciò che ancora non è molto chiaro molto spesso riguarda la durata della pensione di reversibilità: l’assegno INPS dura per sempre oppure ha una scadenza?

Per chi decade la pensione di reversibilità

Per capire a tutti gli effetti quale sia la durata dei pagamenti INPS relativi all’assegno della pensione di reversibilità, occorre sicuramente fare prima riferimento a quali sono i cittadini a cui potrebbe essere riconosciuto tale diritto.

Questo perché, il diritto alla percezione della pensione di reversibilità potrebbe decadere in casi specifici, sulla base di chi sono i beneficiari dell’assegno previdenziale riconosciuto verso i familiari superstiti.

Dunque, vale la pena di precisare che il diritto alla pensione di reversibilità potrebbe decadere, in casi differenti, verso le seguenti categorie di cittadini: 

  • Coniuge

  • Figli minori

  • Figli studenti universitari e figli studenti di scuola media

  • Figli inabili

  • Genitori

  • Fratelli e sorelle

  • Nipoti minori intesi come equiparati ai figli legittimi.

La durata della pensione di reversibilità

Come precisato, la motivazione che potrebbe determinare la decadenza del diritto alla pensione di reversibilità non è una sola. Ciò significa che per capire quando si rischia di perdere la pensione di reversibilità occorre fare riferimento alle singole categorie appena citate.

Ciò significa, quindi, che non è possibile individuare una data di scadenza per l’erogazione dei pagamenti legati all’assegno della pensione di reversibilità dell’INPS. Tuttavia, sulla base delle categorie in cui si rientra, ogni cittadino potrebbe perdere la titolarità del diritto alla pensione di reversibilità.

In questi casi, quindi, nel momento in cui uno dei componenti della famiglia perde il diritto a percepire la pensione di reversibilità, sarà predisposta una ridefinizione degli importi nei confronti di tutti gli altri familiari superstiti.

A questo proposito, sarà comunque preso in considerazione il reddito percepito nel corso dell’anno, al fine di garantire sempre il diritto al cosiddetto trattamento minimo e alla riduzione degli importi per casi di incumulabilità, secondo quanto precisato all’interno della legge numero 335 del 1995.

Perché decade il diritto alla pensione di reversibilità

Un primo caso di decadenza del diritto a percepire la pensione di reversibilità erogata dall’INPS che potrebbe emergere nel corso degli anni, dopo la morte del pensionato riguarda la figura del coniuge. In tal senso, si tratta delle situazioni in cui il coniuge decida di risposarsi: egli avrà quindi diritto all’una tantum della pensione di reversibilità che corrisponde a due annualità della sua quota di pensione.

Se, invece, parliamo dei figli del pensionato deceduto, in questo caso è possibile trovarsi davanti a quattro casi differenti che potrebbero determinare una decadenza dell’assegno previdenziale.

Ad esempio, il compimento del diciottesimo anno di età dei figli minori, oppure il compimento dei 21 anni di età se si tratta di figli che frequentano la scuola media o professionale oppure nei casi in cui questi abbiano terminato/interrotto il loro percorso di studi.

Allo stesso tempo, potrebbero perdere la possibilità di usufruire della pensione di reversibilità anche i figli studenti che frequentano l’università al momento del compimento dei loro 26 anni, oppure se interrompono gli studi.

Un ultimo caso legato alla decadenza del diritto alla pensione di reversibilità per i figli inabili, si verifica nel momento in cui non si ha più la certificazione medica idonea a certificare lo stato di inabilità.

Se, invece, si tratta dei genitori, la durata della pensione di reversibilità comprende l’intero periodo fino al momento in cui conseguono i requisiti per poter accedere ad un’altra pensione. Lo stesso vale anche per i fratelli e le sorelle del pensionato deceduto, i quali tuttavia potrebbero perdere l'assegno della pensione di reversibilità anche nei casi in cui si sposano o non risultano più avere lo stato di inabilità.

Infine, un’ultima situazione di decadenza della pensione di reversibilità riguarda i nipoti minori, che comprende i medesimi casi di decadenza della pensione predisposti nei confronti dei figli.