Pensione settembre 2021: arriverà ad agosto! Per chi

La pensione del mese di settembre verrà ricevuta in anticipo già a fine agosto in molti casi. Si tratta principalmente dei cittadini che hanno scelto di utilizzare le Poste Italiane per la ricezione degli importi. Ma le novità sulle pensioni riguardano anche particolari aumenti, previsti per alcuni cittadini italiani. Vediamo nel dettaglio chi potrà ricevere la pensione in anticipo e per chi sono previsti gli aumenti.

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La pensione in questo periodo arriva ancora in anticipo per moltissimi italiani, in particolare per alcuni contribuenti. Questo vuol dire che la pensione relativa al mese di settembre potrebbe presto arrivare, ad agosto, per un numero considerevole di italiani.

Ma non solo, perché potrebbe per molti essere maggiorata di un certo importo, relativamente a quando è stata presentata la dichiarazione dei redditi. Sulla pensione degli italiani si è parlato molto nell'ultimo periodo, soprattutto on merito alla riforma che arriverà presto, come spiega Ipsoa.it:

“Numerosi i punti di attenzione: individuare possibili nuovi canali di flessibilità in uscita dopo Quota 100, introdurre una pensione contributiva di garanzia per i giovani e la separazione tra previdenza e assistenza.”

I punti critici per la riforma delle pensioni sono parecchi, ma vediamo intanto cosa accade in questi mesi per la pensione di settembre per moltissimi italiani. Per alcuni potrebbero arrivare aumenti considerevoli, per altri l'erogazione arriverà già ad agosto.

Pensioni settembre 2021 in anticipo: per chi

Alcuni pensionati potranno vedere già ad agosto la pensione relativa al mese di settembre, secondo gli anticipi che ci sono già stati negli scorsi mesi e hanno coinvolto numerosi lavoratori in pensione.

Si tratta di anticipi ad agosto della pensione di settembre non disponibili per tutti, ma unicamente per chi riceve la pensione recandosi alle Poste Italiane. Dal 26 agosto fino al primo giorno di settembre verranno erogate infatti le pensioni in ordine alfabetico ai beneficiari in modo anticipato, se ritirano la propria mensilità presso le Poste Italiane.

L'anticipo viene confermato anche da un articolo recente di Gds.it:

“Anche il pagamento delle pensioni Inps del mese di settembre 2021 dovrebbe essere anticipato, così come è accaduto negli ultimi mesi.”

Il pagamento in forma anticipata non è consuetudine, ma è stato introdotto e disposto fino alla fine dell'anno per affrontare la particolare situazione attuale di emergenza sanitaria.

Già negli scorsi mesi molti italiani hanno visto la propria pensione accreditata gli ultimi giorni del mese precedente a quello corrispondente, e hanno potuto ricevere quindi l'erogazione in anticipo rispetto alla consuetudine.

Tuttavia i benefici per le pensioni in questi mesi non finiscono qui, perché va ricordato che è periodo di conguagli IRPEF. Questo vuol dire che molte pensioni potrebbero essere aumentate tra agosto e settembre, indipendentemente dalla ricezione in anticipo o meno.

Aumenti pensione a settembre

Gli aumenti della pensione saranno garantiti a settembre in base al conguaglio IRPEF a credito. In questa situazione, i pensionati potranno ricevere una quota maggiore della cifra spettante della pensione a settembre, se hanno presentato la propria dichiarazione dei redditi entro la fine di giugno 2021.

Non si tratta di un aumento alla pensione, ma di fatto di un conguaglio, ovvero un rimborso per le tasse pagate in surplus in anticipo, come spiega anche un articolo di Idealista.it:

“In realtà, però, non si tratterebbe di un vero e proprio aumento delle pensioni, quanto del rimborso relativo al 730.”

Il rimborso determina l'aumento della mensilità della pensione di settembre unicamente per quei soggetti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi con modello 730 entro giugno, e solamente quando si trovano in una situazione di credito rispetto alle imposte.

Altrimenti, può anche accadere una situazione spiacevole: che trovandosi a debito rispetto al fisco, il pensionato non riceva un aumento, ma anzi gli sia trattenuta una cifra relativa alle imposte. Tutto dipende da quante imposte sono state versate l'anno precedente, al pari di come già normalmente accade per i lavoratori dipendenti.

Sia per i lavoratori subordinati che per i pensionati infatti si applica l'imposta sui redditi IRPEF, che va a determinare quale importo mensilmente deve essere versato dal soggetto sotto forma di tassazione.

Debito o credito IRPEF: cosa cambia per le pensioni

Per le pensioni essere a debito o a credito con il fisco cambia l'erogazione dell'importo mensile, specialmente in questi mesi. Questo perché tramite dichiarazione dei redditi, sia i lavoratori subordinati che chi riceve pensione provvede a dichiarare quali sono le somme percepite come reddito.

A questo proposito poi viene effettuato un calcolo che va a stabilire se il soggetto ha versato più o meno imposte rispetto a quanto dovuto. Quando un pensionato si trova a credito nei confronti delle imposte, può ricevere quindi un aumento, nel mese di settembre in questo caso, sull'importo stesso della pensione.

In alternativa, può accadere nella più spiacevole delle ipotesi di vedere l'importo del mese scendere a causa del conguaglio negativo. Per alcuni questo conguaglio è già avvenuto, negli scorsi mesi, mentre per altri, in base alla data di presentazione della dichiarazione relativa al reddito, ancora non è avvenuto.

Settembre quindi è un mese decisivo non solamente per l'anticipo delle pensioni, ancora riservato per un gran numero di cittadini, ma anche per il conguaglio che modificherà per questo mese leggermente l'importo della pensione.

Conguaglio che tuttavia viene anche applicato ai lavoratori, in base alle dichiarazioni effettuate nell'anno precedente, ovvero nel 2020.

Riforma pensioni 2022: cosa accadrà?

C'è molta attesa per la riforma delle pensioni che vedrà al centro numerosi cittadini italiani. Il sistema pensionistico sarà rivisto soprattutto sul tema del prepensionamento, successivamente all'abolizione a partire da gennaio della pensione Quota 100, che ha garantito accesso anticipato al periodo di pensionamento per alcuni lavoratori italiani.

Un altro tema ampiamente dibattuto è quello relativo ai giovani e alle previsioni per la pensione nel futuro. Molti cittadini delle giovani generazioni infatti molto probabilmente faranno fatica ad accedere alla propria pensione, a causa di un problema che riguarda principalmente il mercato del lavoro.

I contratti precari e l'alternanza tra lavori diversi, che avviene spesso soprattutto per le fasce giovanili, impedisce l'accumulo di contributi in modo lineare e sufficiente a garantire l'accesso alla pensione, e nel futuro questo può essere un grosso problema.

Il rpepensionamento offerto da Quota 100 nei tre anni di sperimentazione aveva anche come obiettivo quello di favorire il ricambio tra generazioni, ma è stato constatato che così non è stato in moltissimi casi.

Una soluzione si sta cercando anche per separare maggiormente l'assistenza sociale dalla previdenza sociale. Assistenza e previdenza che nell'ultimo periodo tramite INPS hanno assistito economicamente numerose famiglie italiane, soprattutto nei periodi di maggiore crisi economica.

La riforma delle pensioni cercherà di distinguere le due forme di sostegno, garantendo anche una continuazione ad alcune misure pensionistiche già esistenti che supportano determinate fasce di popolazione.

Pensione maggiorata a livello contributivo

Esiste inoltre la possibilità per i lavoratori che si trovano in stato di invalidità civile di poter accedere alla pensione in modo anticipato, si tratta di una misura valida per casi di invalidità che supera il 74% , come spiega Orizzontescuola.it in un articolo:

“Agli invalidi con percentuale superiore al 74% viene riconosciuta una maggiorazione contributiva di 2 mesi ogni anno effettivamente lavorato con i requisiti sanitari richiesti.”

Tuttavia rimane necessario rientrare nei requisiti per poter accedere in modo anticipato alla pensione, tra cui quello di aver versato almeno 41 anni di contributi. L'INPS mette a disposizione dei cittadini diversi sistemi di prepensionamento per garantire soprattutto ai cittadini che si trovano in una condizione svantaggiata di poter accedere alla pensione anticipatamente.

Tra tutte le misure a questo proposito, alcune sono strettamente correlate allo svolgimento di lavori usuranti, altre all'inizio del lavoro in età precoce, altre ancora riguardano in particolare le lavoratrici donne autonome e dipendenti.

Con la riforma delle pensioni tuttavia secondo le prime indiscrezioni verranno mantenute le tutele per queste fasce di popolazione, mentre verranno modificate alcune pensioni relative al prepensionamento, come Quota 100.

Il versamento dei contributi e l'età anagrafica rimangono i fattori principali per determinare l'accesso ad uno dei sistemi di prepensionamento. In Italia esistono sistemi differenti, come la pensione di vecchiaia, la pensione di anzianità, o alcune misure di prepensionamento. In tutti i casi per accedervi ci sono alcune importanti limitazioni di cui tenere conto.

Pensione anticipata a 57 anni: per chi

Una misura che sta facendo notizia è in particolare la possibilità di accedere alla pensione anticipata all'età di 57 anni. Al momento esiste già una possibilità di accesso a questo sistema di pensionamento per tutti i cittadini che assistono un familiare con handicap.

Tuttavia secondo i recenti dibattiti, questa misura potrebbe essere presto allargata anche ad altre fasce di popolazione. Attualmente, oltre alla pensione anticipata per cittadini che si occupano di assistere familiari con invalidità civile, esiste anche la possibilità di andare in pensione anticipatamente a 57 anni con la misura RITA.

In questo caso la misura è rivolta a chi ha perso il lavoro da almeno due anni, ha sottoscritto un fondo pensionistico e ha versato contributi per almeno 20 anni, all'età di 57 anni. La questione dei contributi versati è importante per accedere a qualsiasi misura di pensionamento.

Non tutti sanno che in alcuni casi è possibile versare i contributi all'ente previdenziale INPS spontaneamente, e questo può essere un valido modo, se viene confermato dall'INPS per il soggetto richiedente, per poter accedere alle misure di pensionamento esistenti, andando a versare i contributi che mancano.

Sulla pensione anticipata a 57 anni per tutti, ancora si discute, e sulla riforma delle pensioni probabilmente bisognerà ancora attendere almeno fino al 2022.