Pensioni 2023, aumenti record da gennaio per tutti i pensionati: fino a 2.160 euro in più

Pensioni 2023, arrivano aumenti record già a partire dal mese di gennaio e sono previsti per tutti i pensionati: fino a 2.160 euro in più il 12 mesi.

Conflitto armato in corso nel territorio ucraino, inflazione al galoppo, fissa al +8% e crisi energetica. Possiamo dire che l’Europa non sia nel suo periodo più roseo in assoluto e l’Italia non è da meno. Anzi, la crisi nel nostro Paese si sta facendo sentire più che in altri Stati, anche grazie alla crisi di Governo. Ci sono, però, buone notizie in arrivo per le pensioni 2023: sono previsti aumenti fino a 180 euro al mese per singolo cittadino, per un totale 2.160 euro in 12 mesi. 

Andiamo a scoprire nel dettaglio com’è possibile questo “cambio di rotta” previsto per il nuovo anno e a chi sono rivolti gli aumenti dei trattamenti pensionistici.  

Pensioni 2023, aumenti record da gennaio per tutti i pensionati: fino a 2.160 euro in più in 12 mesi

Come mai le pensioni 2023 aumenteranno? Semplice, occorre soffermarci sul meccanismo che consente di rivalutare annualmente i trattamenti pensionistici tenendo conto dell’andamento dei prezzi, che nel 2022 sono aumentati terribilmente.

In particolare, la norma generale prevede che ogni inizio anno le pensioni debbano essere ricalcolate e, di conseguenza, adeguate tenendo in considerazione il tasso di inflazione che l’ISTAT ha rilevato negli ultimi 12 mesi. I trattamenti, nello specifico, dovranno essere adeguati nella loro interezza quando l’importo corrisposto per la pensione non supera il valore del trattamento minimo, di quattro volte.   

  • Insomma, ci dobbiamo aspettare una rivalutazione del 100% del tasso registrato nel 2022 per i trattamenti pensionistici che non superano un importo mensile pari a 2.096 euro nell’anno corrente
  • Nel caso in cui gli importi fossero compresi tra le quattro e le cinque volte il trattamento minimo di cui in precedenza, invece, avremmo una rivalutazione parziale, con l’applicazione del 90% del tasso registrato dall’ISTAT.
  • Infine, se l’importo è superiore alle cinque volte del trattamento minimo, la rivalutazione scenderà al 75% del tasso che l’ISTAT avrà registrato. 

Ancora, però, nulla è sicuro al 100% sugli aumenti delle pensioni 2023 e, infatti, si parla di previsioni inflazionistiche. Andiamo a vedere insieme come saranno le rivalutazioni di gennaio. Senza dubbio una notizia c’é il Governo ha deciso di innalzare il minimo pinograbile sulle pensioni a 1.000 euro, prima era di 700 euro. 

Pensioni 2023 ecco come saranno le rivalutazioni di gennaio fino a 2.160 euro in più

Come dicevamo prima, le previsioni inflazionistiche parlano di una revisione a gennaio dell’8%, ma ancora è troppo presto per parlare di ufficialità. Però possiamo fare qualche calcolo riguardo a quelle che saranno le pensioni 2023.

Attenzione, però, perché chi godrà della rivalutazione anticipata delle pensioni di ottobre 2022 (di cui parleremo fra poco) dovrà, poi, “restituire” il 2% che sarà riconosciuto il prossimo mese. In sostanza, non si parlerà di una rivalutazione piena all’8%, ma solo al 6%.

Facciamo un esempio pratico: 

  • le pensioni di 1.000 euro nel 2022 diventeranno di 1.060 euro nel 2023, con un aumento complessivo pari a 720 euro in un anno;
  • le pensioni di 2.000 euro nel 2022, invece, raggiungeranno i 2.120 euro nel 2023, con un aumento totale di 1.440 euro in dodici mensilità;
  • le pensioni di 2.500 euro nell’anno corrente avrebbero un tasso del 7.2% applicato – perché come vi abbiamo spiegato prima, occorre calcolare il 90% sull’ipotetico tasso all’8% – che comporterebbe un incremento dei trattamenti pensionistici pari a 180 euro mensili, ovvero, circa 2.160 euro in più all’anno;
  • infine, per le pensioni di 3.000 euro il tasso applicato sarà del 6% (sempre per il calcolo di cui abbiamo parlato prima) con un incremento di 180 euro al mese.

Leggi anche: Buone notizie, sale a 1.000 euro il “minimo vitale” impignorabile

Qualche altro aumento delle pensioni 2023

Chi, invece, non godrà delle rivalutazioni anticipate del 2% previste per il mese di ottobre, la rivalutazione delle pensioni 2023 avrebbe un aumento pieno, pari dell’8% (se questo sarà il tasso rilevato dall’ISTAT). 

Insomma, l’assegno sociale passerebbe da 468,11 euro a 505, mentre le pensioni di invalidità civile aumenterebbero di 23,35 euro portando l’importo da 291,98 a 315,33 euro. Infine, la pensione minima aumenterebbe all’incirca di 20 euro, passando da 524, 35 euro a 566,29 euro.

Accantoniamo gli aumenti delle pensioni 2023 e guardiamo cosa succede dal 1° ottobre 2022. 

Aumento pensioni ottobre

L’aumento previsto per le pensioni di ottobre riguarda i trattamenti pensionistici entro i 2.692 euro mensili. La rivalutazione straordinaria del 2% è stata prevista dal decreto legge Aiuti bis, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 agosto 2022 e, come abbiamo detto in precedenza, sarà riassorbita con le pensioni 2023 di gennaio. 

In ogni caso, questa rivalutazione varrà per i prossimi quattro mesi, dunque: ottobre, novembre, dicembre e tredicesima.  Gli aumenti saranno progressivi e saranno compresi tra i 10,49 e i 52,44 euro. In poche parole, le pensioni superiori a 2.000 euro avranno un aumento compreso tra i 40 e i 50 euro al mese; ad esempio, con un trattamento pensionistico di 2.692 euro si potranno incassare fino a 209,76 euro in più in quattro mesi.

Leggi anche: Aumento Pensioni a ottobre e novembre: fino a 209,76 euro in più! Solo per pochi fortunati

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