Pensioni, nuovo piano del Governo: bastano 41 anni di contributi senza limiti di età

Per andare in pensione nel 2023 basteranno 41 anni di contributi senza limiti di età: il sottosegretario Freni anticipa le intenzioni del Governo.

Il Governo Meloni e il Parlamento sono al lavoro per l’approvazione definitiva della Manovra 2023, prima del 31 dicembre di quest’anno. Sul tavolo ci sono moltissime misure e novità, a partire dalle pensioni.

E proprio in vista dell’approvazione definitiva, il sottosegretario all’Economia Federico Freni ha anticipato quale sarà la strada che intende percorrere il Governo nei prossimi anni.

Opzione Donna – confermata per tutto il 2023 – è una finestra piuttosto costosa, mentre Quota 103 (41 anni di contributi e 62 anni di età) potrebbe gradualmente abbandonare il limite di età diventando la nuova Quota 41. Tutto questo, però, nel corso dei prossimi anni.

Ecco come cambia Quota 41 e da quando si potrà lasciare il lavoro con 41 anni di contributi e senza alcun limite di età.

Pensioni, basteranno 41 anni di contributi senza limiti di età

I tempi di approvazione della Manovra, nel frattempo, si allungano a causa della protesta delle opposizioni: il voto di fiducia al Senato è slittato al 29 dicembre.

In attesa dell’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2023, il sottosegretario all’Economia Federico Freni ha anticipato il piano e le intenzioni del Governo sul tema delle pensioni in vista dei prossimi anni.

Quota 41 è un metodo, non uno spot. Solo ragioni di costo hanno richiesto l’inserimento di un coefficiente anagrafico a 62 anni.

Ha dichiarato Freni al Messaggero, anticipando anche quali saranno le prossime mosse del Governo Meloni in vista della più ampia riforma delle pensioni 2024:

Il futuro è verso l’azzeramento progressivo del limite di età. Quindi si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età.

La strada è tracciata: nei prossimi anni si potrebbe dimenticare il limite di età a 62 anni e lasciare il lavoro solo con 41 anni di contributi versati, a prescindere dal requisito anagrafico.

Pensioni 2023, come funziona Quota 103 con 41 anni di contributi

Cosa prevede la Legge di Bilancio 2023 in tema di pensioni? Le finestre di uscita disponibili per andare in pensione nel 2023 sono parecchie: da Opzione Donna all’Ape Sociale, fino a Quota 103 (41 anni di contributi con limite di età).

Quota 41 è un’alternativa di uscita dal mondo del lavoro che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi versati per tutto il 2023, ma attualmente prevede un preciso limite di età per accedervi.

Sono due i requisiti da soddisfare – ad oggi – per sfruttare Quota 41 e andare in pensione nel 2023:

  • avere almeno 62 anni di età;

  • aver versato almeno 41 anni di contributi.

Sarà quindi una finestra di uscita temporanea quella offerta da Quota 41, che durerà un anno in attesa della più ampia riforma delle pensioni.

Pensioni, Opzione Donna è troppo costosa: cosa può cambiare

Nella sua intervista per Il Messaggero, Federico Freni è poi intervenuto su Opzione Donna, alternativa di pensionamento anticipato confermata per tutto il 2023.

Il tema di discussione riguarda la versione Opzione Donna per le mamme, ovvero la possibilità di anticipare il pensionamento in base al numero dei figli. Dapprima la possibilità di anticipo pensionistico era stata estesa a tutte le donne, ma ad oggi è riservata solo a tre categorie di lavoratrici: invalide, caregiver e disoccupate.

Sul tema, è intervento Federico Freni, precisando che

purtroppo non era sostenibile economicamente. Ma si tratta di una misura che intercetta un bisogno di tutela cui non possiamo e non vogliamo negare risposte. Vedremo di trovare una quadra migliorativa.

Pensioni, 6 nuove fasce di rivalutazione per premiare i redditi bassi

Quanto invece alle 6 nuove fasce di rivalutazione delle pensioni (con aumenti al 100% solo per i trattamenti fino a 4 volte il minimo), Freni si è espresso in questi termini:

È stata una scelta politica, ma nei prossimi mesi l’andamento dell’inflazione sarà il parametro per le nostre scelte.

Tuttavia, Freni ah giustificato la “scelta politica” del Governo Meloni specificando:

Abbiamo creduto giusto supportare chi ha più bisogno, chi a fronte dell’inflazione galoppante ha perso maggiore potere di acquisto, partendo dalle pensioni più basse.

E anche per questo motivo, le pensioni minime aumenteranno a 600 euro ma solo per gli anziani con almeno 75 anni di età.

Pensioni 2023: ecco cosa prevede la Manovra

Sempre sul tema delle pensioni, oltre alla conferma di Opzione Donna, Ape Sociale e all’introduzione di Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi), la Manovra 2023 ha previsto anche un bonus per i lavoratori che posticiperanno l’uscita.

Si chiamerà bonus Maroni il nuovo incentivo del Governo per invitare i lavoratori a slittare in avanti la data di uscita dal mondo del lavoro. Che cosa prevede?

Grazie al bonus Maroni si potrà ottenere una decontribuzione pari a circa il 10% (9,19%), seppur mantenendo congelato l’importo della pensione maturata nel momento del rinvio. Di fatto, quindi, è una situazione penalizzante per il lavoratore.

Si stima una platea di circa 6.500 beneficiari, per un ammontare complessivo di 10,4 milioni di euro.

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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