Pensioni: come andarci a 63 anni anziché 67 con Ape sociale

In pensione a 63 anni anziché 67 con 30, 32 o 36 anni contributivi. L'ultima mossa di Draghi sulle pensioni Ape sociale. La Riforma pensioni nel 2023!

In pensione a 63 anni di età, senza aspettare di maturare i 67 anni di età indispensabili per accedere alla pensione di vecchiaia. L’argomento delle pensioni è sempre molto spinoso, spesso difficile da digerire per i grandi interessi che si trascina dietro.

Alle spalle di ogni questione c’è una Riforma pensioni slittata a data da destinarsi, che mette paura. Per questo motivo, una grossa fetta di lettori sta iniziando a fare dei conti per capire, se è giunto il momento di liberarsi dal lavoro e andare in pensione, senza troppi intoppi. O, quantomeno, l’obiettivo è quello di orientarsi verso un passaggio lavoro – pensione almeno raggiungibile. 

D’altra parte, le scelte potrebbero ridursi drasticamente, se le formule previdenziali vengono considerate in tutta la loro ampiezza. E, come se non bastasse la pensione di vecchiaia a 67 anni di età rischia di allungare il passo di qualche mese dopo il 2023. 

La buona notizia? I lavoratori in possesso dei requisiti fissati nell’ordinamento previdenziale per la misura Ape sociale 2022, possono richiedere il certificato del diritto alla pensione presentando la domanda all’INPS entro il 31 marzo 2022.

Un documento indispensabile per ottenere il rilascio dell’anticipo pensionistico Ape sociale.

Attenzione! Non è l’ultima data utile

Tuttavia, il tempo stringe e la scadenza è alle porte, per cui diventa indispensabile capire, quando e come inoltrare la richiesta di ammissione al beneficio economico del valore di 1.500 euro mensili.  

D’altra parte, parliamo di una misura che ha trovato il beneplacito del Governo Draghi, tanto che è stata inserita senza troppi problemi nella Legge di Bilancio 2022. Per questo motivo, possono andare in pensione all’età di 63 anni i lavoratori, disoccupati, caregiver e invalidi civili agganciandosi all’anzianità contributiva diversa e divisa per categoria di lavoro.  

L’INPS nel messaggio n. 274 del 20 gennaio 2022, ha spiegato le direttive circa l’aggiornamento dell’anticipo pensionistico. Ricordiamo, infatti, che la misura Ape sociale viene disciplinata dall’articolo 1, commi 91, 92 e 93 inseriti nella Legge di Bilancio 2017. 

Una breve guida all’uscita anticipata a 63 anni anziché 67. Ti spiegheremo, cosa significa andare in pensione con Ape sociale 2022, quali sono le altre date per la presentazione della richiesta, i requisiti e le condizioni indispensabili per poter abbracciare questa formula previdenziale. 

Pensioni: come andarci a 63 anni anziché 67 con Ape sociale

L’età pensionabile che determina l’accesso alla misura Ape sociale è pari a 63 anni. Ciò significa che i lavoratori ammessi al beneficio devono aver raggiunto il requisito anagrafico che parte da 63 anni. C’è da dire che l’assenza degli altri criteri e condizioni rende la misura inficiante

D’altra parte, appare chiaro che se il beneficiario risulti essere intestatario di pensione diretta o indiretta, l’INPS rigetta la domanda di accesso all’anticipo pensionistico. 

È importante comprendere che l’anticipo pensionistico Ape sociale viene rilasciato dall’INPS secondo le disposizioni disciplinate dall’articolo 24, comma 6, del decreto Legge n. 201/2011, successivamente modificato nella Legge n. 214/2011. In altre parole, il riferimento legislativo cade sulla Legge Monti – Fornero. 

Per poter presentare la richiesta è necessario che i lavoratori risultino regolarmente annotati presso l’AGO, Gestione Separata o, ancora, Gestione Speciale, secondo le disposizioni regolamentate dall’articolo 2, comma 26 della Legge n. 335/1995. 

Cambiano gli importi delle pensioni 2022! Ultimissime nell’articolo: “Pensioni 2022: nuovi importi invalidità, malattia e minime 

Pensione Ape sociale 2022: chi può andare in pensione a 63 anni di età?

Le novità 2022 sul fronte della misura Ape sociale sono diverse, non si tratta più della proroga avvenuta attraverso la Legge di Bilancio 2022, ma dell’ampliamento della platea degli aventi diritto, oltre che della modifica di condizioni importanti. Abbattendo dei paletti il Governo Draghi ha permesso a milioni di lavoratori di poter richiedere l’anticipo pensionistico. 

Nello specifico, i cambiamenti della misura Ape sociale riguardano l’elenco dei beneficiari e delle condizioni, la cui presenza determina il rilascio del certificato del diritto alla pensione spiegato nei paragrafi successivi. 

I lavoratori che si ritrovano nella condizione di avere perso il proprio lavoro per problemi legati alla causa di licenziamento, ammesse le condizioni per giusta causa ecc.. Se, in presenza della cessazione del rapporto lavorativo e, in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni possono richiedere l’adesione all’Ape sociale.

Si, precisa altresì, che le medesime condizioni si applicano in presenza di una risoluzione contrattuale regolamentata dall’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604. Tutti i lavoratori disoccupati che rientrano in queste condizioni possono andare in pensione a 63 anni anziché 67

Il legislatore ha previsto delle specifiche disposizioni per i cittadini impegnati nel fornire cure e assistenza al coniuge o familiare colpito da grave disabilità o, comunque non autosufficiente. Nello specifico, laddove sono presenti le condizioni di applicazione dell’articolo 3, comma3 inserite nella Legge 104/1992.

I caregiver con il famigliare o coniuge a carico da almeno 6 mesi possono richiedere l’adesione alla misura Ape sociale. Tutti i cittadini che rientrano in queste condizioni possono andare in pensione a 63 anni, se è presente anche una contribuzione non più bassa di 30 anni. 

In pensione con Ape sociale anche con l’invalidità civile e attività gravose 

L’INPS nel certificare ai cittadini la presenza di una forma di invalidità civile rilascia una percentuale che determina la gravità delle condizioni di disabilità. Se il cittadino che presenta la regolare richiesta del rilascio del certificato dell’invalidità civile, secondo le modalità previste dall’ordinamento previdenziale nel quadro assistenziale, riceve una percentuale nella misura dal 74%, può agganciarsi alla pensione anticipata Ape sociale.

In questo caso, è necessario non solo l’invalidità non inferiore al 74%, ma anche la presenza di un’età anagrafica di almeno 63 anni e una contribuzione non inferiore a 30 anni

I lavoratori impiegati nello svolgimento di una delle tante attività presenti nell’allegato 3 della Legge n. 234/2021, ovvero nella categoria gravose, possono richiedere l’uscita anticipata dal lavoro a 63 anni di età con una contribuzione variabile in base al settore di appartenenza da 32 a 36 anni. 

Inoltre, ai fini pensionistici l’attività gravosa deve risultare eseguita da almeno 6 anni correlata agli ultimi 7 anni o, ancora, da un minimo di 7 anni correlata agli ultimi 10 anni di attività lavorativa. 

Con decorrenza dal 1° gennaio 2022, per questa categoria di lavoratori sono subentrate le nuove disposizioni presenti nella Legge di Bilancio 2022, le quali prevedono una particolare riduzione contributiva per le imprese edili e affini, tra cui anche la terracotta e la ceramica e così via. In questo caso, i lavoratori possono ritirarsi dal lavoro per andare in pensione a 63 anni di età, se è presente una contribuzione minima di 32 anni. 

Minore contribuzione per le lavoratrici con figli 

Il legislatore ha disposto uno sconto contributivo di non più alto di 2 anni a favore delle lavoratrici madri. Nello specifico, possono richiedere l’uscita anticipata a 63 anni di età con una contribuzione che scende di 1 punto per ogni figlio fino a un massimo di 2 punti.

In altre parole, in presenza di un limite contributivo di 30 anni si scende a 28 anni di contribuzione, mentre laddove occorrono 36 anni diventano 34 anni di anzianità contributiva. 

Maggiori dettagli sulla pensione donna sono presenti nell’ultimo aggiornamento disponibile in questo articolo: “Pensione anticipata donna 2022: qual è l’età pensionabile?”

In pensione a 63 anni di età con l’Ape sociale: quanto dura e qual è importo dell’assegno 

L’INPS rilascia l’assegno della misura Ape sociale a 63 anni, se sussistono diverse condizioni. In primi, il lavoratore deve richiedere il rilascio del certificato del diritto alla pensione.

Una domanda che va presentata in 3 date ben distinte, quali: 31 marzo 2022, 15 luglio 2022 e 30 novembre 2022. Per quest’ultima data, occorre prestare molta attenzione, in quanto si finisce nel presentare una richiesta tardiva, condizionata dalla presenza delle risorse disponibili. 

In ogni caso, se è presente la registrazione del lavoratore presso una sola gestione, l’INPS rilascia per l’Ape sociale un assegno del valore di 1.500 euro, fino alla maturazione dei requisiti necessari per la pensione anticipata o per la pensione di vecchiaia. In questo lasso di tempo, l’anticipo pensionistico non è soggetto a integrazione al minimo, né tantomeno a rivalutazioni. 

Nell’ipotesi, in cui il lavoratore sia iscritto in più gestione, l’INPS rilascia per l’Ape sociale un assegno pro quota. 

Infine, l’INPS distribuisce l’anticipo pensionistico Ape sociale per 12 mesi. 

Ulteriori aggiornamenti sulle agevolazioni per i disoccupati, sono disponibili in questo articolo: “Disoccupato di lungo periodo? Ecco 3 agevolazioni per te!”

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