Pensioni febbraio 2022: addio ritiro in Poste e in Banca!

Con le nuove disposizioni non si potrà più ritirare le pensioni alle poste e in banca da febbraio 2022! 

Ora sarà difficile ritirare le pensioni a febbraio 2022!

Con le nuove disposizioni del Ministero della Salute, sarà difficile per tutti coloro che non hanno il Green Pass accedere agli sportelli delle Poste Italiane o del proprio provider di servizi bancari.

Tutto questo è stato segnalato nell’ultimo video Youtube di Mondo Pensioni, e ti consiglio di darci un’occhiata.

Purtroppo la curva epidemiologica era stabile fino a fine novembre, ma con l’arrivo della variante Omicron la situazione è degenerata in vista delle vacanze natalizie.

Il Governo Draghi non ha potuto fare altro che ordinare delle restrizioni per tutti coloro che ancora non sono vaccinati, e che quindi non possiedono il Green Pass specifico per gli accessi.

Pensioni: ecco come potrebbero cambiare a febbraio 2022

Abbiamo visto nell’ultimo anno come la situazione delle pensioni è cambiata drasticamente, specie in ambito di riforme e di importi previsti dall’INPS.

Nel caso pratico della sola riscossione presso le Poste Italiane o presso gli sportelli bancari la questione è sia istituzionale sia sanitaria, visto che con Omicron il Governo Draghi non vuole scherzarci sopra.

Per questo, con gli ultimi decreti, il governo ha deciso ad una stretta ancora più rigida nei confronti di tutti coloro che possiedono una pensione o un trattamento assistenziale qualsiasi, sempre però erogabile presso gli sportelli bancari o postali.

Si sottolinea il fatto che questo limite d’accesso è solo per coloro che vogliono ritirare il trattamento pensionistico o assistenziale in contanti.

Nel caso di accredito bancario o postale sul conto corrente, il problema non sussiste.

In questo caso sarà limitato l’accesso a tutti coloro che non avranno ancora provveduto a dotarsi di Green Pass, ovvero la Certificazione Verde che ci accompagna nella nostra vita quotidiana dal 6 agosto 2021, giorno in cui il Governo Draghi ha disposto il suo utilizzo per le attività generiche e per la mobilità nei mezzi pubblici.

E’ una strategia alquanto pesante, visto che a rimanere danneggiati saranno tutti coloro che ancora non si sono vaccinati. E non solo loro.

Pensioni: da febbraio 2022 niente ritiro alle Poste senza Green Pass

Il ritiro alle Poste sarà garantito a tutti coloro che avranno in dotazione il Green Pass. Ecco, questo è però una semplificazione della nuova ordinanza governativa, visto che nella realtà dei fatti la situazione è leggermente più complessa.

Per Green Pass non si intende più la classica versione del 6 agosto 2021, quella prevista per tutti coloro che si vaccinavano con prima o seconda dose, o addirittura che si sottoponevano ad un tampone entro 2-3 giorni.

Da dicembre 2021 è stato disposto un secondo Green Pass, e di recente anche un terzo, tanto per complicare la vita alla popolazione.

Il secondo Green Pass si chiama “Super Green Pass“, o “rafforzato”, ed è l‘equivalente italiano dello 2G (pronunciato “Zwei Ghe”), ovvero “Geimpft oder Genesen”, “vaccinato o guarito” in tedesco. In pratica la soluzione definitiva per limitare gli accessi a tutti i non vaccinati.

Con questo si potrà avere accesso a quasi tutti gli edifici pubblici e privati, commerciali o amministrativi. E dico “quasi” perché col terzo Green Pass, quello “booster”, potrai accedere alle RSA senza dover presentare un tampone antigenico o molecolare, anche se vaccinato.

Addirittura sarà la norma per tutti coloro che hanno più di 50 anni, visto che dall’8 gennaio è previsto l’obbligo del Green Pass rafforzato anche per l’accesso agli ambienti di lavoro. Fortunatamente non è il caso delle Poste.

Mentre dal 1 febbraio 2022 sarà disposto per il ritiro alle Poste l’obbligo del Green Pass, ma s’intende sia quello base sia quello rafforzato

Pensioni: da febbraio 2022 servirà il Green Pass! Ecco come averlo

Per ritirare la pensione a febbraio 2022 dovrai avere almeno la versione base del Green Pass. 

Se proprio non vuoi vaccinarti, nonostante i vari benefici, ormai garantiti in maniera oggettiva dai dati degli ultimi mesi, puoi ottenere solo la versione base tramite:

Per ottenere questi tamponi puoi acquistarli o prenotarli presso un ente ospedaliero pubblico, un hub specializzato o un ente privato.

Nel caso del tampone rapido antigenico, si potrà acquistare presso la farmacia più vicina a casa tua, a patto però di riuscire a trovarli ancora sullo scaffale. E di sborsare ogni volta 15 euro.

A causa della corsa al Green Pass base durante e dopo le festività, il prezzo del molecolare è esploso, e nei pochi negozi o (para)farmacie ove sono ancora disponibili possono arrivare a costare anche 80 euro. E questo è un prezzo calmierato. Nel caso di privati si arriva anche a 140 euro, per avere il risultato in tempi brevi.

Sarebbe praticamente gratuito nel caso in cui fossi convenzionato a livello lavorativo, o se tu avessi delle esenzioni per motivi sanitari, ma è indubbio che dovrai pagarlo nel caso ti serva per l’accesso agli sportelli delle Poste.

Il problema è che questo tampone dura dalle 48 alle 72 ore, e generalmente l’attesa dell’arrivo dell’Authcode (quello che ti permetterà di scaricare direttamente il Green Pass) o del Certificato Verde stesso (se hai l’app IO) varia dalle 12 alle 24 ore.

Il sistema del tampone è sempre meno congeniale, perché c’è un evidente predilezione all’erogazione del Green Pass rafforzato o “booster”. Infatti non ci sarebbe da stupirsi se, in casi di ripresa dei contagi e di peggioramento drastico della situazione, si passasse alle maniere forti, cioè alla richiesta del solo Green Pass rafforzato.

Pensioni: ecco chi è esentato dal Green Pass per le Poste a febbraio 2022

L’esenzione del Green Pass per gli accessi alle Poste o in Banca è previsto solo nel caso in cui il soggetto soffra di eventuali allergie o malattie croniche che potrebbero reagire in maniera pericolosa con gli attuali vaccini anti Covid.

Si potrà essere esentati qualora questa condizione venga garantita tramite Certificato Medico del proprio medico dell’USL. Con questa disposizione si potrà accedere ai servizi anche senza Green Pass.

Però va detto che questa condizione è abbastanza rara, specie con una popolazione di vaccinati che in data odierna ha raggiunto ben 45-49 milioni di italiani over 5 già vaccinati, al netto di prime vaccinazioni, cicli completi e booster.

Senza contare i vari casi di certificati medici falsi, firmati da medici compiacenti, che, stando all’ultima indagine della GDF, ammontano a 400.000, molti meno rispetto ai vari Green Pass fasulli.

Perché teoricamente come esentati ci sarebbero anche quelli che presentano un falso Green Pass, ma se vengono beccati scatta su di loro la messa in stato d’accusa per falso materiale e truffa, ovvero il rischio di una reclusione dai sei mesi a tre anni.

Però, tralasciando la parte penale, altri esentati possono essere le persone diversamente abili e che hanno un’età abbastanza avanzata.

Pensioni: ecco cosa cambia per gli invalidi da febbraio 2022!

Nel caso in cui il riscossore sia una persona diversamente abile, o che abbia più di 75 anni, è possibile non doversi presentare allo sportello per il ritiro della pensione.

Perché sarà possibile richiedere la delega a terzi, cioè il fatto che tu possa fartela ritirare da un’altra persona, purché tu sottoscriva una delega firmata da te delegante, e controfirmata dal delegato in questione. Così, se quest’ultimo possiede il Green Pass, potrai ritirare la pensione.

Altrimenti c’è la possibilità di farsi consegnare la pensione direttamente a casa fruendo dell’apposito servizio offerto dall’Arma dei Carabinieri. E’ più sicuro, così c’è il minor rischio di venire anche coinvolti in uno scippo, come accaduto per esempio a Mestre.

Altrimenti l’unica soluzione, in caso di disinteresse per il Green Pass (tampone o vaccino che sia) e indisponibilità a deleghe varie, è quella di richiedere l’accredito nel proprio conto corrente.

Perché l’accesso alle Poste è di solito previsto per chi va a riscuotere la pensione in contanti, non per chi ha l’accredito immediato.

Pensioni febbraio 2022: ecco quando sono previste alle Poste

Il ritiro alle Poste è per chi vuole avere anche a febbraio 2022 la pensione in contanti, ma tra Covid e Green Pass è meglio evitare di ricorrere a questo mezzo, anche perché sempre più penalizzato dallo Stato (si ricordi la nuova disposizione anti-fiscale, con limite massimo di contanti a 999,99 euro).

Se invece hai disposto l’accredito presso un tuo conto corrente postale o bancario, avrai direttamente l’erogazione a seconda dell’ordinamento alfabetico disposto dalle ultime ordinanze della Protezione Civile.

Per esempio, il 25 gennaio è per chi ha come cognome l’iniziale A o B, mentre il 26 gennaio è per tutti coloro che hanno come cognome l’iniziale C o D. E così di seguito, con E-K per il 27 gennaio, L-O per il 28 gennaio.

Mentre il 29 gennaio è di mattina, visto che è sabato, e chi ha come cognome le iniziali P-R dovrà presentarsi, mentre lunedì 31 gennaio toccherà alle iniziali S-Z.

Per tutti questi non si dovranno preoccupare del Green Pass, visto che la norma prevede la sua attuazione dal 1 febbraio.

Per tutti gli altri purtroppo la situazione non andrà meglio se Omicron o altre varianti porteranno la curva a cronicizzarsi e a rendere l’emergenza sanitaria più lunga del previsto.

Attualmente si sta assistendo ad un calo, e questo potrebbe portare all’allentamento già da marzo 2022, se non ad aprile qualora l’emergenza non venga prorogata. 

Per il momento bisognerà destinare parte della propria pensione per i tamponi, se proprio non si vuole tentare il vaccino.

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