Pensioni febbraio: come ritirare l’assegno senza Green pass

Posso ritirare la pensione di febbraio 2022 in Posta senza Green pass? Dal 1° febbraio scatta l'obbligo di certificazione verde anche per accedere ai servizi bancari e postali, oltre che nei negozi. Chi non ha il Green pass, però, può ottenere l'assegno senza alcuna problema. Ecco spiegati i modi per ritirare la pensione di febbraio in Posta anche senza Green pass e senza infrangere le regole!

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Dal 1° febbraio 2022 è obbligatorio presentare il Green pass di base per accedere agli uffici postali per ritirare la pensione: lo ha stabilito l’ultimo Dpcm del Governo, approvato il 21 gennaio scorso. 

Oltre ai servizi postali, la certificazione verde diventa obbligatorio anche per i servizi bancari e finanziari, per accedere agli uffici pubblici e in moltissimi negozi. Sono pochissime le attività che rimangono ad accesso libero e non si tratta solo dei servizi essenziali.

Esistono, però, dei metodi – assolutamente legali – che permettono di ritirare la pensione in Posta anche senza Green pass: come fare? Il problema chiaramente non si pone per coloro che ricevono l’accredito in banca (martedì 1° febbraio 2022), oppure per chi ha optato per l’accredito dell’assegno sul libretto di risparmio, bancoposta o postepay evolution (martedì 25 gennaio 2022). 

La domanda alla quale vogliamo rispondere è la seguente: posso ritirare la pensione di febbraio 2022 senza Green pass? Assolutamente sì. Ecco in quali casi è possibile recarsi in Posta per ritirare l’assegno anche senza Green pass. 

Pensioni febbraio 2022: serve il Green pass?

Il nuovo Dpcm del Governo ha introdotto una serie di novità in merito all’utilizzo e all’obbligo di Green pass anche per i negozi. Infatti, a partire dal 1° febbraio 2022 entra in vigore una nuova stretta: anche per fare shopping o per accedere ai servizi bancari, postali e finanziari, oltre che agli uffici pubblici, bisogna presentare il green pass di base.

Ciò significa che anche per ritirare la pensione di febbraio occorre il Green pass, ma esistono delle eccezioni? In effetti per il mese di febbraio l’obbligo non sussiste per tutti. 

D’altronde, grazie all’ordinanza numero 849 della Protezione Civile, è stato disposto un calendario anticipato dei pagamenti delle pensioni di febbraio, confermato anche da Poste Italiane. Si potranno ritirare gli assegni a partire da mercoledì 26 gennaio 2022.

Tutti coloro che andranno in Posta prima del 1° febbraio 2022, quindi, non avranno bisogno del Green pass per accedere allo sportello, mentre i cognomi dalla S alla Z – che ritirano la pensione al 1° febbraio 2022, come da calendario – dovranno munirsi di certificazione verde.

A partire dalle pensioni di marzo 2022, invece, l’obbligo di Green pass viene esteso a tutti i pensionati che si recano all’ufficio postale per ritirare l’assegno.

Pensioni febbraio 2022: si può ritirare l’assegno senza vaccino?

In realtà, esistono degli escamotage che permettono di ritirare la pensione in Posta anche senza Green pass o senza vaccino, e in modo assolutamente legale. Non si tratta di infrangere le regole, ma di sfruttare opzioni disponibili da tempo per il ritiro della pensione.

Così facendo, anche tutti i pensionati No Vax potranno accedere alla Posta per ritirare l’assegno. Ma come si può fare?

Anzitutto, esistono diverse modalità per ottenere il Green pass: se una persona non ha intenzione di effettuare la vaccinazione con il Covid-19 e non è guarito dall’infezione, può decidere di sottoporsi al tampone. 

Effettuando un tampone rapido si potrà accedere alla posta entro le 48 ore successive (entro la scadenza del Green pass generato), mentre effettuando un tampone molecolare si potrà accedere allo sportello fino a 72 ore dopo. L’importante è che il risultato sia negativo, altrimenti si viene sottoposti a quarantena e isolamento.

Non risultano validi per ottenere il Green pass i tamponi “fai-da-te” che si possono acquistare nelle farmacie.

Pensioni febbraio 2022: assegno più basso! Per chi?

Scegliendo questa prima opzione, ovvero l’effettuazione di un tampone, per l’ingresso alle Poste per il ritiro della pensione senza vaccino, si va incontro a un assegno alla pensione più basso. Per quale motivo?

Tutti i cittadini che decideranno di sottoporsi a tampone prima di ritirare la pensione, certamente potranno accedere alla Posta anche senza vaccino, ma con Green pass. Andranno anche incontro, però, a una decurtazione di 15 euro sull’assegno.

Il costo di un tampone rapido per gli adulti è pari a 15 euro nelle farmacie, mentre un tampone molecolare può costare anche di più. Ciò significa che tutti coloro che per ritirare l’assegno effettueranno un tampone, dovranno subire una decurtazione sull’assegno mensile.

Pensioni febbraio 2022 anche senza Green pass! Come fare?

Eccetto l’effettuazione del tampone e al di fuori di tutti i casi di esenzione dalla vaccinazione, esistono altri metodi per entrare in Posta a ritirare la pensione anche senza Green pass? Sì, e si tratta di vie assolutamente legali. 

Non tutti sanno che è possibile delegare un’altra persona – che dovrà esibire il suo green pass base o Super Green pass valido – al ritiro dell’assegno in Posta: questo servizio non è affatto una novità, ma è disponibile da diverso tempo per le persone anziane che non hanno modo di recarsi allo sportello per ricevere l’assegno. 

Allo stesso modo, coloro che hanno più di 75 anni possono delegare i Carabinieri al ritiro dell’assegno: le Forze dell’ordine procederanno alla consegna direttamente presso il domicilio del titolare del trattamento previdenziale. 

Ma come si può delegare terzi al ritiro della pensione? Ecco svelato il trucco per entrare in Posta e ritirare l’assegno alla pensione anche senza Green pass!

Pensioni febbraio 2022 senza Green pass: come delegare qualcuno al ritiro

In caso di impossibilità, temporanea o permanente, al ritiro della pensione presso la Posta, è possibile delegare un’altra persona (fidata) al ritiro dell’assegno allo sportello. Nel nostro caso, oltre ad essere una persona fidata, deve essere un soggetto che possiede il Green pass.

Ciascun Comune ha degli uffici preposti proprio a queste procedure: il delegante dovrà recarsi personalmente presso l’ufficio munito di un documento di identità in corso di validità. A questo punto verrà chiesta la compilazione dell’apposito modulo di delega a terzi per il ritiro della pensione. L’autenticazione di firma, però, deve essere posta in presenza di un pubblico ufficiale.

Alternativamente, una volta apposta la firma sul modulo spetterà al Segretario Comunale attendere l’approvazione – spiega la procedura INPS – da parte degli organi dell’Istituto, da un notaio, da un cancelliere o da un funzionario incaricato dal Sindaco, oppure ancora dall’Autorità consolare italiana per i residenti all’estero.

Una volta terminata la procedura, assolutamente gratuita, il rilascio è immediato.

È possibile anche modificare la persona delegata al ritiro della pensione, ma per farlo occorre comunicazione all’INPS entro il 30esimo giorno dalla modifica. Qualora vengano rilasciate dichiarazioni false, infine, i soggetti rischiano anche una condanna penale. 

Green pass obbligatorio dal 1° febbraio 2022: in quali negozi?

Quali sono le nuove regole in vigore dal 1° febbraio 2022? A ridosso dell’estensione dell’obbligo di Green pass nei negozi, i cittadini iniziano a chiedersi per quali attività occorre presentare la certificazione e quali invece resteranno ad accesso libero.

Come abbiamo ricordato in precedenti articoli, già dal 20 gennaio 2022 il Green pass (da tampone, vaccino o guarigione) è diventato obbligatorio per prenotare appuntamenti da estetisti, parrucchieri e barbieri, oltre che per accedere a tutti gli altri servizi alla persona.

Dal 1° febbraio 2022, invece, il Green pass sarà necessario anche per recarsi nei centri commerciali e nei negozi. Per esempio, per andare a comprare articoli di abbigliamento, calzature, accessori. Anche per andare dal tabaccaio – a causa della presenza delle sale slot – sarà necessario esibire la certificazione. 

Obbligatorio accedere con Green pass anche in Posta e in Banca, e presso qualsiasi ufficio pubblico (meglio con appuntamento).

Dove non è obbligatorio il Green pass?

Quali sono, invece, i negozi e le attività che rimangono ad accesso libero anche dopo il 1° febbraio 2022? L’elenco – decisamente ridotto – è contenuto nel Dpcm firmato dal premier Mario Draghi.

Sicuramente tutte le attività essenziali rimangono ad accesso libero: dunque, farmacie e supermercati, ipermercati, piccoli negozi al dettaglio di generi alimentari, negozi per bambini. Libero accesso anche nei mercati rionali. 

Nonostante all’inizio fossero state diffuse informazioni diverse, il Governo ha garantito che in tali esercizi commerciali si potranno acquistare tutti i generi di prodotti, non solo alimentari. Non vi sarà alcun controllo del carrello.

Chi non possiede il Green pass potrà continuare a recarsi liberamente dal benzinaio, in edicola, presso i negozi di ottica o di articoli igienico-sanitari. E ancora: libero accesso nei negozi di animali e di articoli per animali.

Negli uffici giudiziari si potrà accedere anche senza Green pass, ma solo – spiega un articolo del Corriere della Sera:

per la presentazione indifferibile e urgente di denunce da parte di soggetti vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci.

Obbligo vaccinale over 50 dal 1° febbraio

Infine, sempre a partire dal mese di febbraio, scatta l’obbligo vaccinale per tutti gli over 50, siano essi lavoratori, disoccupati o pensionati. Lo prevede l’ultimo decreto Covid approvato dal Governo ed entrato in vigore il 7 gennaio scorso.

L’Agenzia delle Entrata è pronta a inviare le multe direttamente al domicilio di tutti i cittadini che non si saranno adeguati a tale obbligo, mentre sarà il Ministero dalla salute a irrorare le sanzioni. Si tratta di una multa pari a 100 euro applicata una sola volta. Eventuali sanzioni accessorie verranno applicate nel momento in cui il trasgressore verrà colto in flagrante nel mancato rispetto delle regole.

Inizialmente verrà inviata una comunicazione di avvio del provvedimento, mentre a distanza di dieci giorni (per dare il tempo agli esenti di comunicare quanto dovuto alle Asl territoriali) scatterà la vera e propria multa.

Tutti coloro che decideranno di opporsi alla sanzione – come spiega un articolo del Sole 24 Ore – avranno a disposizione fino a 260 giorni in più per pagare, ovvero fino all’autunno.