Pensione aprile: INPS da l’ok! Doppio aumento in arrivo!

INPS conferma il doppio aumento in arrivo per la pensione di aprile 2022! Ecco tutti gli importi

Doppio aumento in arrivo!

L’INPS ha confermato anche per la pensione di aprile 2022, cioè quella che verrà rilasciata a fine marzo e inizi aprile, dei nuovi importi, molto più sostanziosi di quelli previsti precedentemente.

Per saperne di più ti suggerisco l’ultimo video di Mr LUL lepaghediale, disponibile su Youtube e sul suo canale.

A questo si aggiunge anche la nuova disposizione relativa all’assegnazione dei conguagli di fine anno nel caso dei pensionati, come previsto dalla riforma dell’IRPEF e dal taglio al Bonus Renzi 2022.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo a quanto ammonta la tua pensione per il mese in arrivo.

Pensioni aprile 2022: ma quando viene pagata? Ipotesi date di pagamento

Il pagamento della pensione INPS è prevista nel mese precedente a quello riferito dal cedolino. In poche parole sarà previsto tra la fine di marzo e gli inizi di aprile.

A causa del perdurare della pandemia di Coronavirus, il Governo Draghi ha previsto, anche per questo mese, che la regolamentazione del rilascio degli assegni presso gli sportelli di Poste Italiane sarà gestita dalle Ordinanze della Protezione Civile.

Teoricamente questo sarà il loro ultimo mese, visto che l’emergenza sanitaria non verrà prorogata oltre il 31 marzo. Però va aggiunto che, a causa del perdurare della Guerra in Ucraina, sfortunatamente verrà disposto lo stato di emergenza (stavolta per motivi energetici ed esteri) fino al 31 dicembre 2022, come confermato da ilfattoquotidiano.it.

Non è ancora chiaro se questo significherà il mantenimento delle ordinanze della Protezione Civile, o se riguarderà altri settori.

D’altro canto, in attesa della pubblicazione di quest’ultima, si può ipotizzare, guardando all’anno precedente, che i giorni in cui verrà pagata saranno:

  • il 26 marzo dalla A alla B,
  • il 28 marzo dalla C alla D,
  • il 29 marzo dalla E alla K,
  • il 30 marzo dalla L alla O,
  • il 1 aprile dalla P alla R,
  • il 2 aprile dalla S alla Z.

Queste date sono ipotetiche, e bisognerà aspettare almeno la prima metà del mese in corso per avere ulteriori conferme sul calendario. Diversamente, già da tempo si ha conferma di questi aumenti.

Pensioni aprile 2022: INPS conferma il doppio aumento

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) ha confermato da tempo per la pensione di aprile l’arrivo di un doppio aumento, che consiste non solo nell’extra dovuto alla perequazione, ma anche al conguaglio previsto per tutti coloro che hanno una condizione di “credito” a seguito della riforma dell’IRPEF.

Spieghiamo meglio la situazione. Nel primo caso i pensionati potranno beneficiare di un aumento proporzionato all’importo mensile lordo delle pensioni 2022. Si parla infatti di una perequazione, cioè di un aggiornamento dell’importo mensile a seconda dell’andamento dell’inflazione prevista sia mensilmente (cioè a livello congiunturale) sia annualmente (cioè a livello tendenziale).

Questa disposizione è stata disposta nel 1992 dall’allora governo Amato, che, con l’omonima riforma, ha àncorato tutte le pensioni INPS all’inflazione, e non più alle buste paga come in precedenza.

Questo ha significato per anni un innalzamento pressoché inesistente, e solo nell’attuale congiuntura economica e socio-politica qualcosa s’è mosso.

A questo si è unita anche la riforma fiscale, che ha portato al cambio degli scaglioni di reddito, e del relativo prelievo fiscale. Attualmente è previsto infatti:

  • il 23% del prelievo per i redditi sino a 15mila euro;
  • il 25% del prelievo per i redditi sopra i 15 mila ma sotto i 28mila euro;
  • il 35% del prelievo per i redditi sopra i 28 mila ma sotto 50mila euro;
  • il 43% del prelievo per i redditi per la quota di reddito eccedente i 50 mila euro.

Più il passaggio del limite della zona non tassabile (dall’inglese No Tax Area) a 8.500 euro. Qualsiasi reddito sotto quella soglia, se derivante dalle pensioni, non potrà essere tassato. Mentre si potrà avere ancora qualcosa del Bonus Renzi.

Pensioni 2022: ecco gli importi per l’INPS da doppio aumento

Con la perequazione disposta anche per le pensioni di aprile 2022 si parla di un aumento, solo per la perequazione, di ben 1,7% nel caso dei redditi più bassi, per poi diminuire progressivamente in caso di importi mensili decisamente più alti.

Questa cifra, cioè l’1,7%, in realtà è stata corretta di recente a seguito dell’aggiornamento ISTAT sull’inflazione 2021. Con la versione definitiva dei dati annuali, l’inflazione non è dell’1,7%, ma dell’1,9%. Quindi manca all’appello lo 0,2%. Questa parte è infatti prevista nell’extra di questo mese.

Nel concreto però a beneficiare degli importi migliori saranno quelli con redditi alti, come sempre.

Facendo un semplice calcolo, chi ha un assegno da 1.500 euro avrà solo 39 euro in più alla fine del mese. Chi lo ha a 2.000 solo 52 euro, così come quelli da 2.500 euro avrà solo 63 euro.

I veri aumenti ci saranno per chi ha 4.000 euro, con ben 93 euro in più a fine mese, o 4.500 euro, che significano 103 euro. Fino a ben 112,92 euro nel caso di 5.000 euro mensili, come segnala ilGiornale.it.

E’ vero che ogni 500 euro l’extra tende a ridursi, visto che la perequazione segue comunque un andamento inversamente proporzionale (cioè più alto è l’assegno, più basso è l’aumento), ma nel concreto il meglio andrà a chi ha pensioni d’oro.

E questo sul piano della perequazione, mentre nel caso della riforma fiscale, e di conguaglio, la situazione è leggermente più favorevole.

Pensioni 2022: cosa cambia per il Bonus Renzi

Per le pensioni di aprile è previsto il bonus Renzi 2022 soltanto nel caso in cui il reddito annuo lordo disposto dalle pensioni INPS non superi i 15.000 euro.

E’ la principale novità di questo trattamento integrativo, ovvero la limitazione al credito d’imposta solo per chi ha:

  • un reddito effettivo inferiore a 15.000 euro;
  • un reddito superiore a 15.000 euro ma inferiore a 28.000 euro.

Questa seconda possibilità è garantita a chi, pur avendo una R.A.L. di 28.000 euro, si ritrova con un reddito imponibile inferiore, perché verranno calcolate detrazioni e carichi fiscali vari.

Infatti per il trattamento integrativo deve essere confermata una differenza tra imposta lorda e somma delle detrazioni, che possono essere di origine familiare (es. soggetti a carico), così come muturi, affitti, spese sanitarie, erogazioni liberali.

Sopra queste due cifre, non si potrà più avere il bonus Renzi così come lo conosciamo, cioè un credito da 100 euro al mese, e quindi 1.250 euro annui, ma solo delle agevolazioni fiscali. Ovvero un taglio delle tasse, o almeno una riduzione dell’imponibile su cui a fine anno dovrai pagare le tasse.

Diversamente, per il conguaglio, la situazione potrebbe non essere favorevole.

Pensioni aprile 2022: come funziona il conguaglio

E’ previsto a fine anno un conguaglio anche per chi ha la pensione, ovvero un ricalcolo previsto per adattare un pagamento ad un criterio preciso. In questo caso riguarda il pagamento delle tasse a fine anno, ma prevede in questo caso due situazioni:

  • un conguaglio a debito nel caso le imposte pagate sono meno di quelle che dovevi pagare;
  • un conguaglio a credito nel caso le imposte pagate sono più di quelle che dovevi pagare.

Augurati di non andare incontro ad una situazione a “debito”, cioè quando le imposte pagate non sono sufficienti rispetto al reddito dichiarato. Invece di un rimborso fiscale, previsto in caso di “credito”, ti toccherà subire una trattenuta.

Come consiglia CAF-CISL, si potrebbe evitare la trattenuta nel caso in cui si richiedesse l’aumento come Dichiarazione dei Redditi 2023. Si potrebbe avere sempre un rimborso, in caso di credito, ma non la trattenuta, in caso di debito.

E questo nel caso del pensionato, mentre per chi ha una busta paga la situazione cambia, visto che il responsabile sarà il datore di lavoro o l’ufficio adibito a questa mansione.

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