Pensioni: a marzo l'INPS taglia l'assegno. Ecco perché

Sono in corso i pagamenti degli assegni della pensione di marzo, e come ormai avviene da quasi un anno, il pagamento è in anticipo. Questo perchè anche per il mese di Marzo la Protezione Civile con un suo avviso ha definito le date entro cui i pensionati possono ritirare la loro pensione agli sportelli fisici di poste italiane. Ma per milioni di pensionati, l'Inps potrebbe tagliare l'assegno. Perchè?

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Sono in corso i pagamenti degli assegni delle pensioni di marzo, e come ormai avviene da quasi un anno, il pagamento è in anticipo. Questo perchè anche per il mese di Marzo la Protezione Civile con un suo avviso ha definito le date entro cui i pensionati possono ritirare la loro pensione agli sportelli fisici di Poste italiane. Dal 26 marzo i pensionati potranno recarsi a ritirare la pensione. Ma per milioni di pensionati, l'Inps potrebbe tagliare l'assegno. Perchè?

Pensioni: le date di pagamento

L'ordinanza n°740 del 12 febbraio 2021 della Protezione Civile recante “Anticipazione del termine di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale”, specifica all’articolo 1 come:

Allo scopo di consentire a Poste Italiane S.p.A. la gestione dell’accesso ai propri sportelli dei titolari del diritto alla riscossione delle predette prestazioni, in modalità compatibili con le disposizioni in vigore adottate allo scopo di contenere e gestire l’emergenza epidemiologica da COVID-19, salvaguardando i diritti dei titolari delle prestazioni medesime, il pagamento dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, di cui all’articolo 1, comma 302, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 e successive integrazioni e modificazioni:

di competenza del mese di marzo 2021, è anticipato dal 23 febbraio al 1 marzo 2021;

di competenza del mese di aprile 2021, è anticipato dal 26 marzo al 1 aprile 2021;

di competenza del mese di maggio 2021, è anticipato dal 26 aprile al 1 maggio 2021.

Resta fermo che, ad ogni altro effetto, il diritto al rateo mensile delle sopra citate prestazioni si perfeziona comunque il primo giorno del mese di competenza dello stesso.

Per il mese di aprile il pagamento avverrà a partire dal 26 marzo. Non è ancora stato comunicato da Poste Italiane la suddivisione per cognomi, ma potrebbe essere ricalcata quella di marzo:

dalla A alla B venerdì 26 marzo

dalla C alla D sabato 27 marzo (mattina)

dalla E alla K lunedì 29 marzo

dalla L alla O martedi 30 marzo

dalla P alla R mercoledì 31 marzo

dalla S alla Z giovedì 1 aprile.

Pensioni: a marzo si comunica RED

Scade il 1 marzo l'obbligo per i pensionati che percepiscono anche altri redditi, non dichiarati mediante le dichiarazioni fiscali, di presentare il Modello RED. Cosa è il modello RED? Esso è una “Dichiarazione Reddituale – Red Semplificato”, che ogni anno entro il 1 marzo, i pensionati devono compilare e presentare all'Inps. Questo obbligo non vige per tutti. L'onere della compilazione ricade solo su quei pensionati che hanno ricevuto, oltre alla pensione, anche redditi diversi. I redditi cui fare riferimento sono quelli del 2019, ed in mancanza di dichiarazione nel 2019, anche i redditi prodotti nel 2018 di cui l'Inps richiede la sollecitazione. 

Restano esonerati i pensionati che hanno presentato il modello 730/2020 e dunque hanno già certificato all'Agenzia delle Entrate i redditi percepiti nel 2019. 

I pensionati che devono trasmettere telematicamente il modello RED all'Inps sono coloro che per esempio percepiscono una cedolare secca dall'affitto, oppure redditi da lavoro dipendente prodotto in Italia o all'estero, ed altri redditi assoggettabili all'Irpef, come anche gli interessi e cedole finanziarie. Spetta al pensionato verificare se ha l'obbligo o meno di presentare il modello RED. Ad esempio in caso di variazione reddituale rispetto all'ultima dichiarazione, il pensionao è obbligato a presentare il modello RED. In caso di mancata trasmissione, ma di obbligo a farlo, si perde il diritto alla pensione, ma anche la quattordicesima e le maggiorazioni sociali.

La mancata trasmissione della dichiarazione dei redditi mediante il modello RED, qualora il titolare della pensione fosse obbligato a presentarlo, comporta una sanzione molto salata, pari all'annualità della prestazione pensionistica dovuta. 

Pensioni: Inps ricalcola l'assegno

In base alla dichiarazione RED, l'Inps ricalcola il reddito imponibile e quindi verifica se ci sono addebiti o accrediti da fare sul cedolino della pensione di marzo. Sulla base del ricalcolo dell’Irpef, con cui si verifica che il pensionato abbia effettivamente pagato le imposte dovute, si possono presentare due situazioni:

  • versamento inferiore a quanto dovuto; in questo caso l'Inps trattiene sul cedolino di marzo la differenza tra l'Irpef dovuta e quella versata, fino a capienza.
  • versamento superiore a quanto effettivamente dovuto; in questo caso invece il cedolino di marzo sarà più pesante in quanto l'Inps verserà anche la differenza a credito della maggior Irpef versata. 

Nel caso in cui il pensionato dovesse versare maggior imposta, può richiedere una rateizzazione del conguaglio negativo, fino a novembre 2021, nel caso in cui il rateo di marzo non abbia sufficiente capienza.

Sempre a marzo, il cedolino della pensione, è soggetto all'introduzione dell'addizionale comunale Irpef che va ad aggiungersi a quella regionale. In sostanza l'importo netto della pensione a marzo, in assenza di altri addebiti o accrediti a conguaglio, è sicuramente più basso per le addizionali locali, dovuto alla prima delle nove rate previste per l'addizionale Irpef comunale.

Documentezione RED per non perndere la pensione

Per non sbagliare nella compilazone del modello RED, qualora lo si compili in autonomia, di seguito i documenti che devono essere presi in considerazione e conservati anche ad eventuale richiesta di esibizione da parte dell'Inps:

  • la dichiarazione dei redditi del pensionato con tutta la documentazione relativa;
  • il CUD rilasciato dal datore di lavoro se sono stati erogati arretrati di lavoro dipendente o trattamenti di fine rapporto (liquidazione, buonuscita);
  • arretrati di lavoro dipendente o trattamenti di fine rapporto (liquidazione, buonuscita);
  • la documentazione relativa a interessi bancari, postali, di BOT, CCT o altri titoli di Stato;
  • la documentazione di eventuali redditi esenti (pensioni di invalidità civile, di guerra, redditi esteri, ecc.).

La stessa documentazione deve essere presentata, se l'INPS ne richiede i redditi, per il coniuge e per gli altri familiari.

Il modello RED ed i documenti di supporto alla dichiarazione devono essere conservati dal cittadino per 10 anni.

Pensioni: taglio agli assegni

Perchè è molto importante presentare il Modello RED da parte dei pensionati che devono dichiarare altri redditi, non già comunicati attraverso le dichiarazioni fiscali? Perchè l'Inps in base a questi dati può ricalcolare l'assegno della pensione, sospenderla e sopratutto nel mese di luglio non erogare nè la quattordicesima nè il trattamento integrativo. La legge n. 127 del 2007 prevede, a partire dall’anno 2007, 

la corresponsione di una somma aggiuntiva, in presenza di determinate condizioni reddituali, a favore dei pensionati ultrasessantaquattrenni titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima, gestite da enti pubblici di previdenza obbligatoria.

La quattordicesima è calcolata in funzione degli anni di contribuzione ma anche del reddito complessivo. Infatti se il reddito supera 13.727,82 euro non spetta la somma aggiuntiva. Presentare il Modello RED consente all'Inps di verificare la correttezza dell'erogazione della quattordicesima. Meglio perdere questo trattamento che vedersi sospendere la pensione per mancata comunicazione dei redditi.

Pensioni: da marzo applicate le addizionali comunali

L'assegno delle pensioni, collegate all'anzianità o vecchiaia, sono soggette alla tassazione ordinaria Irpef. E come tale sono soggette anche alle addizionali. Si ricorda che esiste sia l'addizionale regionale che quella comunale. Entrambe variano da regione a regione e da comune a comune. L'addizionale regionale è stata già calcolata ed applicata a partire dalla pensione di gennaio. L'addizionale regionale è suddivisa in 11 rate fino a novembre. Parte invece a marzo l'addizionale comunale per 9 mensilità fino a novembre 2021. Entrambe le addizionali abbattono l'importo delle pensioni.