Pensioni news, più soldi in arrivo? Ecco per chi!

Le news più recenti riguardanti il tema delle pensioni, lascia ben sperare per quelli che sono i prossimi importi. Si parla infatti di aumenti sostanziali, che riguarderanno quasi sicuramente un alto numero di beneficiari, i quali sperano a loro volta in degli assegni pensionistici sempre più sostanziosi.

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Le ultime news riguardanti la tematica delle pensioni, hanno messo in luce come la riforma in arrivo a breve possa lasciar presagire ad un ritorno al sistema contributivo. Questa mossa, infatti, potrebbe essere l'equivalente di un quasi certo superamento della Quota 100, che ricordiamo essere oramai sulla via del tramonto. 

La riforma pensionistica che entrerà in vigore tra non molto, potrebbe chiudere il suo cerchio di profonde discussioni nei primi mesi del prossimo anno. Da quel momento in poi, presumibilmente almeno, verrà lasciato spazio all'azione, per far sì che il settore delle pensioni abbia finalmente l'attenzione che si merita. L'obiettivo comune, stando a quanto traspare dalle varie dichiarazioni rilasciate in merito all'argomento, è sostanzialmente quello di lasciarsi Quota 100 alle spalle.

In questa casistica particolare, infatti, alcune condizioni non hanno mai nascosto una certa ambiguità. Anzi, al netto di quanto accaduto i suoi lati negativi sono stati palesati spesso e volentieri, stando a quanto suggerisce la cronaca settoriale. A confermare questo principio, non a caso, è anche il sito di Qui Finanza, il quale riporta fedelmente delle dichiarazioni rilasciate dal ministro del lavoro Andrea Orlando in merito a questa tematica:

L'obiettivo, come ha sottolineato Orlando, è "tornare a un sistema contributivo, ma superando la lotteria di Quota 100". Chi uscirà prima dal mondo del lavoro sarà, dunque, penalizzato rispetto all'attuale sistema misto in cui è presente una quota retributiva Per il ministro, a differenza di quanto fatto con Quota 100, ora bisogna "evitare che a condizioni diverse corrispondano trattamenti uguali".

Il sistema contributivo, dunque, ad oggi sembra essere un ritorno più tangibile che mai, alla luce delle dichiarazioni riportate da numerosi siti di informazione e quotidiani di vario genere. Ad aver trattato l'argomento in maniera precisa e allo stesso tempo efficace, è il canale YouTube di Mondo Pensioni, con un video dedicato all'argomento.

Pensioni news, addio al lavoro a 62 anni? Potrebbe essere possibile!

Le news sulle pensioni che ci vengono continuamente proposte dai vari risultati di ricerca, evidenziano aspetti spesso discordanti tra loro a livello reciproco. Tuttavia, alcuni aspetti di questa tematica si possono considerare (quasi) insindacabili. Il sito di Tiscali, a tal proposito, mette in evidenza come la trattativa per rielaborare la legge Fornero sia più aperta che mai.

A farla da padrona, tra le varie ipotesi proposte nel corso dell'ultimo periodo, sembrerebbe essere il classico meccanismo di uscite anticipate, le quali per forza di cosa sono strettamente correlate al sistema contributivo, il quale porterebbe inevitabilmente a rivedere totalmente il calcolo dell'assegno pensionistico di riferimento. Tra proroghe e prolungamenti di vario genere, a tutti gli effetti, il materiale di discussione non manca. 

L'articolo preso in considerazione, cita una proposta fatta da Pasquale Tridico, niente poco di meno che il presidente dell'organo Inps. La sua proposta, corrisponde infatti ad una concessione di pensionamento con 63 anni, limitando così la quota contributiva solo fino a 67 anni. Questo, aprirebbe dunque le porte ad un pensionamento anticipato anche con 20 anni di contributi e 62 (o 63) anni di età.

Una volta raggiunti i 67 anni di età, inoltre, si potrebbe anche avere diritto alla quota retributiva. Un'altra proposta decisamente interessante, riguarda l'uscita dal mondo del lavoro a 64 anni di età, con 20 anni di contributi regolarmente versati. Un anticipamento ancora più generoso, sostanzialmente. 

Ad onor del vero, tutti questi vantaggi sono concessi anche dalla legge Fornero, seppur non a livello generale. Infatti, possono godere di queste uscite anticipate solamente coloro che hanno inziato a lavorare dopo la data del 31 dicembre 1995. L'adattamento di cui si è parlato all'inizio del paragrafo, infatti, riguarderebbe anche coloro che fanno parte del sistema di calcolo retributivo.

Pensioni news, Ape anche ai lavoratori precoci? Si può fare!

Tra le tante news sulle pensioni che si leggono in giro per la rete, figura una presunta estensione dell'Ape Sociale anche ai lavoratori precoci. Categoria storicamente esclusa da questo incentivo, come ben sappiamo. Ad essersi espresso sulla vicenda, stando a quato suggerisce il sito di Pensioni Oggi, è l'ex ministro del lavoro Cesare Damiano. A tal proposito, a livello governativo, le discussioni in materia si sono rivelate estremamente prolifiche.

Di recente, infatti, si è tenuto un incontro tra il premier Draghi e il ministro Orlando, il quale ha avuto modo di subentrare proprio alla figura di Damiano. L'ex ministro, a tal proposito, ha espresso un parere decisamente positivo riguardo questo incontro:

L’incontro che si è tenuto tra il Presidente Draghi e il ministro Orlando con i sindacati sul tema delle pensioni è stato positivo.” Lo dichiara Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e consigliere Inail. “Adesso – continua – si tratta di governare due percorsi paralleli: la discussione sulla legge di Bilancio e l’avvio del tavolo per una riforma strutturale della previdenza.

Oltre all'estensione dell'Ape Sociale anche per i lavoratori precoci, si è parlato tanto di altre questioni di una certa rilevanza. Innanzitutto, l'urgenza immediata di dover intervenire su due categorie delicate quali i giovani e i cosiddetti lavoratori gravosi. In merito all'Ape Sociale, l'esclusione dei lavoratori precoci dal suo beneficio non è sicuramente l'unica voce stonata del coro.

Infatti, in merito all'Ape Sociale, bisogna aggiungere che la mozione per ridurre i contributi dei lavoratori edili è stata clamorosamente rifiutata dalla Commissione. Per poter accedere all'Ape, infatti, i lavoratori impegnati nel settore dell'edilizia devono avere 36 anni di contributi. Una soglia indubbiamente proibitiva da raggiungere, considerando la forte discrepanza del settore in merito a continuità e regolarizzazione del modus operandi col quale si lavora.

Pensioni news, importi in aumento: ecco per chi!

Un'altra news che farà sicuramente gola a chi appartiene al settore delle pensioni, riguarda gli aumenti pensionistici previsti per l'annata del 2022. In arrivo a breve, come ben sappiamo. Una buona parte di popolazione italiana, ovviamente per quanto riguarda i pensionati, riceverà a breve un aumento nel proprio importo pensionistico. Naturalmente, questo, non sarà un beneficio concesso a tutti indistinamente.

Per poter vedere degli aumenti sostanziali, infatti, sarà necessario soddisfare alcuni requisiti particolari, riguardanti per forza di cose condizione di reddito e condizione anagrafica. Dunque, età e reddito personale come parametri principali. Il sito del Giornale di Sicilia, a questo proposito, ha evidenziato quella che è la soglia da non superare per poter godere di un beneficio così vantaggioso:

Se si vive da soli, il reddito annuo non potrà essere superiore a 6.702,54 euro (o 13.405,08 per l’aumento parziale), mentre se si è coniugati, la pensione minima del contribuente non dovrà superare sempre questa soglia e il reddito annuo totale dei due dovrà essere inferiore a 20.107,62 euro (o 26.810,16 euro per l’aumento parziale).

Nell'articolo in questione, inoltre, viene citato anche il tema delle pensioni minime, per le quali sarà sicuramente previsto un aumento. Si parla di 26 euro in più a fine mese, per coloro che risiedono nella fascia di età compresa tra i 60 anni e i 64 anni di età. Il vantaggio principale, tuttavia, lo avranno coloro che hanno 70 anni di età e un reddito non superiore a 8.469,63 euro

Coloro che appartengono a questa fascia anagrafica ed economica, avranno diritto ad un importo pari a 136 euro totali. Scendendo lievemente di età, addirittura di un solo anno, si avrà comunque diritto ad una maggiorazione di 83 euro sul proprio assegno pensionistico. Le pensioni minime, ricordiamo, nell'anno corrente hanno avuto un'impennata tale da comportare il raggiungimento di 515 euro totali.

Pensioni news, calcolo contributivo per intero? Vediamo insieme per chi!

Un'altra novità sulle pensioni, sembrerebbe essere quella di un ritorno totale a quello che è il calcolo contributivo. Per affermare ciò, infatti, ci si basa esclusivamente sul fatto che ci sia sempre un lieve margine di rischio, quando si tratta di certe tematiche. Il 2022, benché ci saranno delle novità in arrivo, sarà ancora un anno particolarmente ostico, soprattutto perché la fase di transazione sarà più evidente che mai.

Tuttavia, già dal 2023 si potrebbero avere dei miglioramenti sostanziali, benché la situazione sia comunque altalenante per definizione. Il govermo, per quanto concerne il bismatch tra le parti, sta ponendo l'accento sul forte desiderio di flessibilità emerso dalle varie fazioni. Nonostante questo, la legge Fornero sarà ancora oggi in vigore, essendo di base un ferreo modello di riferimento. Inoltre, questa fermezza potrebbe voler dire solo una cosa: calcolo contributivo per le pensioni anticipate.

Pensioni news, le novità per Quota 41

Ultima news sulle pensioni, non per importanza certamente, riguarda una possibile rivisitazione della legge Fornero. Ad affermare ciò, è il sito di Trend Online con un approfondimento ben dettagliato e strutturato ad hoc per fornire un punto di vista esaustivo e completo. Parte integrante della trattativa menzionata all'interno dell'articolo, sembra essere la Quota 41.

Già dal prossimo anno, infatti, questa formula potrebbe divenire una realtà concreta a tutti gli effetti. Nonostante questo, le difficoltà appaiono piuttosto evidenti, considerando il fatto che mancano le risorse necessarie per far sì che tutto ciò avvenga in tempi relativamente brevi. In ogni caso, la discussione riguardante questa legge è in essere già da parecchio tempo, e non si intende perdere ulteriore terreno a riguardo.

Così facendo, infatti, si toglierebbe spazio a quelle che sono le reali criticità della riforma pensionistica che sarà, e in una situazione simile non è certamente un lusso che ci si può concedere liberamente.