Pensioni, Quota 102 al via! E spunta l’aumento dell’1,7%

Riforma Pensioni 2022 al nastro di partenza e debutta la nuova pensione anticipata con Quota 102. Per effetto poi della perequazione arriva l’aumento!

La Riforma Pensioni fa il suo debutto con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2022 (legge nr. 234 del 30 dicembre 2021) e la grande novità di quest’anno è l’ingresso in scena di Quota 102 a sostituire la vecchia Quota 100, attiva nel triennio 2019-2021.

Caratterizzandosi come un provvedimento di massa, Quota 102 è una forma di pensione anticipata accessibile se l’anzianità contributiva minima è di 38 anni e dopo il compimento di 64 anni di età.

Sempre rimanendo in tema di pensioni anticipate restano poi attivate le misure speciali, Opzione Donna e Ape sociale, quest’ultima ora aperta a più categorie lavorative rispetto all’anno scorso.

Il sistema pensionistico 2022 va però considerato come un periodo di passaggio che porterà al definirsi di una Riforma Pensioni vera e propria solo nel 2023, cioè quando saranno applicati cambiamenti all’intero sistema pensionistico, con il premier Draghi che spinge perché si ritorni al calcolo contributivo puro dell’assegno, eliminando il sistema misto che è in parte retributivo ed in parte contributivo.

Certo, molto peso in queste decisioni per il futuro avranno i negoziati ora in atto tra Sindacati e Governo. In questo scenario di cambiamenti però sul fronte pensioni c’è un’altra novità da registrare per il 2022. Perché per effetto della perequazione, cioè dell’adeguamento del trattamento minimo al costo della vita, le pensioni 2022 subiranno l’1,7% di aumento.

Cosa cambia per la pensione di vecchiaia dopo la Riforma Pensioni 2022

La Riforma Pensioni 2022 non introduce grandi e sostanziali cambiamenti e agisce perlopiù sulle pensioni anticipate.

Per quanto riguarda infatti la pensione di vecchiaia quest’anno nulla cambia e tutto rimane invariato rispetto alla Riforma Fornero, cioè l’età minima resta a 67 anni e con 20 di contributi accumulati.

Con la possibilità di una pensione anticipata, prima dei 67 anni, se l’anzianità contributiva raggiunta è di minimo 42 anni e 10 mesi (uomini) o 41 anni e 10 mesi (donne).

L’aspettò parziale e per nulla strutturale della Riforma Pensioni Draghi è messa in luce da Pierpaolo Bombardieri, segretario generale UIL, ai microfoni di La7 in un video presente sul canale YouTube, che di seguito vi proponiamo:

  

Come si accede alla pensione anticipata con Quota 102?

A questo sistema pensionistico si applicano, per effetto della Legge di Bilancio 2022 e della Riforma Pensioni, delle possibilità extra di uscita anticipata dall’attività lavorativa.

Prima di tutto, fa la sua comparsa in scena Quota 102, misura transazionale e attiva solo quest’anno, che altro non è che un rimodellamento di Quota 100 al fine di limitarne i costi. Rispetto al predecessore Quota 102 ha requisiti anagrafici più alti, che consistono in 64 anni di età, mentre l’anzianità contributiva minima richiesta resta invece di 38 anni.

I lavoratori che vogliono andare in pensione anticipata con Quota 102 devono maturare questi requisiti entro il 31-12-2022.

Per quanto riguarda Quota 100 invece, la misura non è più attiva, ma i lavoratori che hanno maturato i requisiti (62 anni e 38 anni di contributi) entro il 31-12-2021 possono inviare richiesta in qualsiasi momento.

La Riforma Pensioni 2022 punta tutto su Opzione Donna e Ape Sociale

Altra possibilità di pensionamento precoce è accordato dalla Riforma Pensioni alle sole lavoratrici, grazie alla proroga di un anno concessa ad Opzione Donna. Tale misura attiva per il 2022 lascia i suoi requisiti di accesso invariati:

  • lavoratrici dipendenti: 58 anni di età + 35 di contributi;
  • lavoratrici autonome: 59 anni di età + 35 di contributi.

Si tenga però presente che con Opzione Donna il calcolo dell’assegno pensionistico è interamente contributivo, il che comporta una riduzione di importo stimata tra il 25-30%

Anche l’Ape Sociale viene rinnovato dalla manovra di bilancio di quest’anno (legge n. 234 del 30 dicembre 2021) e subisce anche un potenziamento.

Per quanto riguarda i requisiti di accesso, essi sono invariati rispetto al 2021: 63 anni di età e 30 anni di contributi per disoccupati e caregiver, mentre ai lavoratori impegnati in attività gravose è richiesta un’anzianità contributiva di 36 anni.

Le modifiche coinvolgono i disoccupati per cui adesso vi è l’accesso ad Ape Sociale anche senza condizioni legate al tempo di inoccupazione. Poi, le attività gravose che ora sono state ampliate di numero, con ad esempio i lavoratori della scuola primaria ammessi all’Ape Sociale 2022.

Cosa cambia per le attività usuranti con la Riforma Pensioni Draghi?

Per quanto riguarda i lavori usuranti invece non c’è nessuna novità con la Riforma Pensioni 2022, se non il rinnovo della possibilità di una pensione anticipata a con Quota 97,6. Cioè, 61 anni e 7 mesi di età minima e un’anzianità contributiva di 35 anni.

Tale misura per i lavoratori autonomi diventa Quota 98,6 con una anno in più di requisito anagrafico.

Scatta l’aumento dell’1,7% sulle pensioni 2022 per effetto della perequazione

Lasciamo da parte la Riforma Pensioni e veniamo alle modifiche subite dagli importi dell’assegno pensionistico nel 2022.

A causare una maggiorazione dell’importo delle pensioni è la cosiddetta perequazione piena, cioè l’adeguamento degli importi in base ad eventuali aumenti dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT. 

Questo aumento, cioè la perequazione, nel 2022 consiste nel 1,7%, che si applica a partire dal 1 gennaio. Tuttavia, al fine di evitare rallentamenti, al momento è stato applicato dall’INPS un indice provvisorio, cioè un aumento dell’1,6%, entro marzo i pensionati riceveranno il conguaglio con lo 0,1% mancante degli importi.

Che cos’è la perequazione e come si calcolano gli aumenti delle pensioni 2022

La perequazione determina prima di tutto un incremento del trattamento minimo della pensione che nel 2022 passa dai 518,58 euro mensili del 2021 a 523,83 euro.

Essa comunque influisce in misura diversa a seconda delle pensioni, cioè, a seconda dell’importo annuo percepito, l’aumento è diverso:

  • se la pensione arriva all’importo massimo di 2.062,32 euro mensili (quattro volte il trattamento minimo), l’aumento è del 100%, cioè pari all’1,7%;
  • se la pensione ha importi compresi tra 2.062,32 2.577,90 euro mensili (quattro-cinque volte il trattamento minimo), l’aumento è pari al 90% dell’inflazione, cioè il 90% dell’1,7% (1,53%);
  • se la pensione supera l’importo di 2.577,90 euro mensili (cinque volte il trattamento minimo), l’aumento è pari al 75% dell’inflazione, cioè il 75% dell’1,7% (1,275%).

Ricordiamo che sulle pensioni 2022 avrà effetto  anche la Riforma Fiscale con la rimodulazione di aliquote e scaglioni Irpef e, quando spettante, delle maggiorazioni dovute all’Assegno Unico per i figli INPS.

Scattano i controlli aggiuntivi per i pensionati che risiedono all’estero

L’INPS ha avvisato che il 2022 vedrà l’intensificarsi dei controlli sui pensionati che risiedono all’estero, al fine di verificare l’esistenza in vita dei beneficiari della pensione.

I pensionati che risiedono fuori dal territorio italiano, a partire dal 7 febbraio ed entro il 7 giugno 2022 dovranno compilare dei moduli al fine di attestare l’esistenza in vita.

Quanti non rispettano questa scadenza non riceveranno i versamenti relativi alla pensione di luglio, tuttavia, in questa fase potranno ritirare gli importi in contanti presso gli uffici della Western Union. Avranno poi tempo fino al 19 luglio 2022 di presentare l’attestazione mancante, se questo non accade la pensione verrà sospesa a partire dal mese di agosto 2022.

Queste scadenze sono da applicarsi a tutti i pensionati che risiedono in: America, Paesi Scandinavi, Medio ed Estremo Oriente, Est Europa e Asia.

Mente quanti risiedono in uno degli altri Paesi UE, in Africa o nel Continente australe dovranno presentare l’attestazione dal 14 settembre 2022 al 12 gennaio 2023, in caso di mancato rispetto delle scadenze il primo mese sarà ancora possibile il ritiro in contanti degli importi, ma se la documentazione mancante non viene presentata entro il 19 febbraio 2023 a decorrere dal marzo successivo ci sarà la sospensione delle pensioni interessate.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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