Permessi e ferie in scadenza al 1° luglio 2023: che cosa fare? Le alternative possibili

Il 30 giugno 2023 è il termine ultimo per i lavoratori con permessi e ferie in scadenza. Che fare e cosa succederà il 1° luglio? Scopriamolo.

Il 30 giugno 2023 è una data da segnare in rosso sul calendario: scadranno i permessi residui e le ferie non godute. Ecco cosa fare per non perderli.

Per i lavoratori dipendenti si avvicina una scadenza molto importante, quella che coincide con la scadenza dei permessi di lavoro. Ovviamente, tale scadenza non riguarda quelli maturati durante i primi mesi di quest’anno, che non sono in scadenza.

Un discorso simile, ma non identico, verrà fatto per le ferie maturate ma non godute, che però, a differenza dei permessi di lavoro, in generale non rischiano di essere perdute nel vero senso della parola. Cosa che invece rischia di succedere con i permessi in scadenza.

Sebbene permessi e ferie in scadenza debbano sottostare a regole differenti, la data del 30 giugno 2023 è da tenere sotto controllo per entrambi questi diritti del lavoratore.

Cerchiamo quindi di capire cosa fare se, alla data del 30 giugno, i lavoratori disporranno ancora di permessi e ferie in scadenza e non goduti. E, ovviamente, comprenderemo cosa accadrà a partire dal 1° luglio 2023 in questi casi.

Ferie in scadenza, cosa succede dopo il 30 giugno 2023

Analizziamo nel dettaglio la questione permessi e ferie in scadenza partendo dalle ferie. La normativa prevede, per i lavoratori dipendenti, quattro settimane di ferie ogni anno.

Ovviamente, questo dato è variabile, poiché può modificarsi a seconda dello specifico Contratto Collettivo Nazional Lavoro di riferimento. In ogni caso, quello delle quattro settimane è un limite minimo.

Altro limite minimo riguarda le due settimane che, tra le quattro concesse, devono essere necessariamente fruite prima della fine dell’anno al quale si riferiscono.

Detto più semplicemente, due delle quattro settimane cumulate nel 2021 dovevano essere fruite entro il 2021. Cosa succede dunque alle due settimane residue? La legge prevede che possano essere fruite entro 18 mesi.

E il termine dei 18 mesi scade proprio il prossimo 30 giugno 2023 relativamente alle ferie del 2021.

In altre parole, chi ha cumulato ferie in scadenza e non godute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021 dovrà tenere conto della scadenza del 30 giugno 2023.

Permessi non goduti in scadenza al 30 giugno 2023: di quali si tratta

La questione dei permessi in scadenza e non goduti è invece più complessa, poiché le regole che normano questi permessi non sono uguali per tutti. La loro fruizione dipende dai Contratti Collettivi Nazionali Lavoro di riferimento.

In ogni caso, i permetti di cui stiamo parlando non sono soltanto i ROL non fruiti, ma anche quelli derivanti da ex festività.

In linea generale, la maggior pare dei CCNL prevede che i permessi vadano fruiti nell’anno di maturazione o comunque entro il 30 giugno dell’anno successivo. Questo significa che sono attualmente in scadenza i permessi non fruiti relativi all’anno 2022.

Come nel caso delle ferie, anche per i permessi non goduti dovrà dunque essere tenuta in considerazione la data del 30 giugno 2023. Questa data coincide col termine ultimo per poter fruire dei permessi cumulati lo scorso anno e non ancora utilizzati.

A seconda del Contratto Collettivo di riferimento, le regole che consentono di monetizzare i permessi in scadenza possono variare. Di base, comunque, a partire dal 1° luglio 2023 il lavoratore che deciderà di non utilizzare i permessi in scadenza potrà richiederne la monetizzazione in busta paga.

Permessi e ferie in scadenza al 1° luglio 2023: che cosa fare? Le alternative possibili

Infatti, chi possiede dei permessi in scadenza potrà aspettare il 30 giugno 2023 e, a partire dal 1° luglio, potrà contare sulla loro monetizzazione. In caso di permessi non goduti, dal 1° luglio questi potranno essere inseriti in busta paga.

In alternativa, qualora si preferisca fruire dei permessi in scadenza, il dipendente avrà tempo fino al 30 giugno 2023 per poterli utilizzare prima che scadano.

Invece, come già detto, per quanto riguarda le ferie non godute e in scadenza, che dovranno essere godute entro il 30 giugno 2023 poiché maturate già da 18 mesi, il lavoratore non rischia di perderle.

Infatti, nel caso in cui alla data del 30 giugno 2023 risultino ferie cumulate tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2023, il lavoratore potrà comunque fruirne in seguito. E, qualora il lavoratore per qualsiasi motivo dovesse concludere il rapporto di lavoro, tali ferie non verrebbero comunque perdute.

Questo significa che, per ferie non godute e in caso di cessazione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro dovrebbe pagare all’ex dipendente tali ferie.

Dunque, per il lavoratore con ferie cumulate nel 2021 non ci saranno operazioni né obblighi. La scadenza del 30 giugno 2023 in merito alle ferie non godute riguarda più che altro i datori di lavoro.

Entro tale data andranno infatti saldati tutti gli oneri relativi ai contributi relativi alle ferie non pagate

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Alessia Seminara
Alessia Seminara
Copywriter, classe 1991. Versatile, multipotenziale, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l'Università degli Studi di Catania, con una seconda laurea in Logopedia, ho una passione per la scrittura e il web copywriting. Entrambe mi hanno portato a concludere la canonica formazione accademica e ad intraprendere un ulteriore percorso di formazione in Seo e Copy Persuasivo. Grazie a vari corsi di formazione ho approfondito le mie conoscenze in ambito Digital Martketing. Negli anni ho stretto diverse collaborazioni come copywriter freelance per seguire variegati progetti.
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