Personale Ata, la novità: invio MAD per lavorare in estate!

Le scuole potrebbero avere bisogno di risorse da impiegare nei mesi di giugno, luglio, agosto, per tenere aperte le porte degli istituti adibiti a centri estivi. È questa l’idea del Governo Draghi che offrirebbe a personale Ata e docenti l’opportunità di essere reclutati tramite MAD senza passare per le graduatorie.

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Non è un mistero. La ripartenza è l’obiettivo su cui si stanno concentrando gli sforzi di tutti per ammortizzare in qualche modo gli effetti scatenati dall’emergenza epidemiologica da covid-19.

L’attesa è per il nuovo decreto. Governo e regioni sono già a lavoro per definite i termini del nuovo documento che produrrà i suoi effetti a partire dal 1°maggio in sostituzione del decreto di aprile (D.L 44 1° aprile 2021) in vigore fino alla fine del mese in corso.

Senza perdere di vista i dati sull’andamento della pandemia, il nuovo esecutivo capitanato dell’ex governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, dovrà stilare il calendario delle aperture delle attività in modo da poter assicurare con prudenza il rapido ritorno alla normalità.

Saranno scelte non facili. Si dovrà stabile quale gruppo di attività avviare per prima, in quali ambiti territoriali e nel rispetto di quali condizioni.

Ancora, decidere come regolamentare gli spostamenti, il lavoro agile, fissare una nuova proroga per lo status di emergenza, dare un’ulteriore spinta alla campagna vaccinale aumentando la somministrazione delle dosi e rimodulare da cima a fondo il sistema scolastico.

Personale Ata: cosa cambia da maggio

Proprio il settore scolastico - che ha pagato più degli altri il prezzo delle continue aperture e chiusure imposte dal Governo - partirà a maggio spedito come un razzo: rientro in classe al 100% per tutti, anche per i ragazzi di scuole superiore, personale Ata e docenti.

Niente di nuovo o sconosciuto. Dalla cabina di regia del Governo Draghi è chiaro da tempo l’obiettivo da perseguire: assicurare ad ogni alunno, docente e personale addetto almeno un mese di scuola in presenza, fino alla fine dell’anno scolastico.

Dunque, non è un mistero che negli ultimi giorni si sono moltiplicati i pareri favorevoli sul ritorno in classe di tutti ma anche le richieste di maggiore sicurezza non dovrebbero essere sottovalutate.

Il peso delle varianti in circolazione e dei contagi, infatti, continua a farsi sentire e desta ancora preoccupazione fra famiglie, alunni, docenti e personale Ata.

Le misure precauzionali sono rimaste pressocché uguali a quelle adottate in passato, il numero di studenti per classi non è affatto diminuito, i locali non sono stati adeguati e dotati di sistemi di ricambio d’aria. Che la confusione regni ancora sovrana, nonostante il tracciamento dei contagi non è ancora a regime, poco importa. L’unica decisione presa è quella del ritorno a scuola di tutti.

Personale Ata: si lavora d’estate

La riapertura delle scuole di ogni ordine e grado fino a maggio non è la sola indiscrezione trapelata da fonti governative. Sembrerebbe prendere piede anche un’altra ipotesi studiata a tavolino proprio nell’intendo di far recuperare i mesi di scuola persi agli alunni.

Ovviamente non si tratta di un obbligo. L’idea sarebbe quella di trasformare la scuola in un centro di accoglienza per i mesi estivi, da giugno ad agosto.

I ragazzi e i bambini interessati potrebbero praticare sport, frequentare corsi di musica, teatro, arte, scienza, informatica, lingue e via dicendo, rigorosamente presso gli istituti scolastici

Non si tratta di uno scherzo. L’ipotesi sembrerebbe farsi largo nel Governo. Se n’è parlato recentemente durante un tavolo tecnico tenuto dai ministri Bonetti, Gelmini e Bianchi in aggiunta ai rappresentanti delle Province e dei Comuni, e alla presenza della neo-sottosegretaria con delega allo sport, Valentina Vezzali.

In ogni caso, si tratterebbe di buona proposta che potrebbe rendere felice molti genitori, bambini e ragazzi, privati ormai da troppo tempo della socialità a causa del dilagare del virus. 

Tuttavia, anche un’altra categoria potrebbe trarre beneficio dall’apertura dei centri scolastici estivi.

Per tenere le scuole aperte, infatti, per l’intera estate c’è bisogno di personale Ata. L’organico sarebbe indispensabile per assicurare i servizi di assistenza, pulizia degli ambienti e aprire i cancelli degli istituti.

Personale Ata finanziato dal Decreto Sostegni

Per garantire lo stesso servizio offerto ai ragazzi durante l’anno scolastico, però, occorre reperire le giuste risorse economiche in grado di assicurare lo svolgimento delle attività di centri estivi nel migliore dei modi. 

Sono già stabiliti i fondi di cui le scuole si serviranno per pagare tutto il personale aggiuntivo. Le attività verranno finanziate con le risorse messe a disposizione dal Decreto Sostegni (D. L. 22 marzo 2021). 

Stiamo parlando di circa 150 milioni di euro destinati all’ampliamento dell’offerta formativa extracurriculare, al consolidamento delle discipline, al recupero delle competenze di base unitamente alla promozione di attività utili al recupero della socialità, finanziate anche nell’arco di tempo che va dalla fine delle lezioni per l’anno scolastico 2020/2021 all’inizio del nuovo anno 2021/2022.

Personale Ata: il reclutamento tramite MAD

Tutto sarebbe pronto in virtù di un’eventuale apertura estiva delle scuole: l’idea circola già da giorni, i fondi sono disponibili, la necessità di personale aggiuntivo è palese. Ma tale personale come verrà nominato?

Mancano pochi giorni ormai alla chiusura dei termini per la presentazione delle domande per il personale Ata di terza fascia, valevoli per il triennio 2021/2023. Il Decreto n. 50 del 3 marzo 2021 è abbastanza chiaro. Il 22 aprile la piattaforma Istanze Online, di raccolta delle domande, chiude i battenti.

Una guida su come compilare la domanda Ata di terza fascia è offerta dal sindacato Asset scuola su YouTube. 

Escludendo ormai quasi con certezza una proroga della scadenza, le nomine da nuove graduatorie prenderanno il via non prima del mese di ottobre 2021, come avviene ormai da anni a questa parte. 

Questo per evidenziare come sia impossibile sfruttare le graduatorie ancora non chiuse per assegnare personale Ata ai centri estivi. Ecco che torna alla ribalda la Messa a Disposizione (MAD)

Personale Ata: cos’è la domanda MAD

La candidatura spontanea presentata dagli aspiranti supplenti, sia docenti sia personale Ata, direttamente alla scuola, senza passare dalle graduatorie, rappresenterebbe un valido mezzo da cui attingere le risorse umane utili per i centri scolastici estivi.

Per meglio capire, la messa a disposizione Ata, è una domanda presentata alle istituzioni scolastiche per effettuare supplenze nelle scuole come assistente tecnico, amministrativo, collaboratore scolastico e non solo. Cuochi, guardarobieri e addirittura gli infermiere concorrono a formare il personale ausiliario delle scuole.

Personale Ata: i requisiti per la MAD

Purtroppo, quando si sente parlare di mondo scuola l’attenzione si sposta subito sui concorsi docenti, personale Ata e graduatorie dalla I alla terza fascia. Poca importanza viene data alla MAD nonostante negli ultimi anni sia diventata un mezzo di nomina molto utilizzato.

La domanda richiede per la presentazione il rispetto di alcuni requisiti basilari, di portata quasi generalizzata. Basta possedere il titolo di studio idoneo per la posizione da ricoprire. Nessun’altra prerogativa.

Più nei dettagli, per presentare domanda di messa a disposizione (MAD) per il ruolo di collaboratore scolastico occorre avere un qualsiasi diploma o qualifica triennale. Stessa cosa per gli assistenti amministrativi.

Per la MAD degli assistenti tecnici il diploma dovrà essere più specifico e dare accesso a una o più aree di laboratorio. La qualifica professionale di operatore della ristorazioni e della moda è richiesta per poter inviare rispettivamente la domanda di messa a disposizione per i cuochi e per i guardarobieri.

Soltanto il profilo di infermiere prevede come titolo di studio idoneo alla posizione da ricoprire la laurea in scienze infermieristiche, o titolo idoneo per lo svolgimento della professione di infermiere.

Personale Ata: come si presenta la MAD

L’aver passato in rassegna tutti questi punti non è casuale. Non bisogna essere impreparati all’eventuale via libera del Governo sull’apertura delle scuole nei mesi di giugno, luglio ed agosto dell’anno in corso. Si tratta sempre di un’opportunità lavorativa che potrebbe risultare gradita a molti.

Perciò, una volta chiariti i requisiti da possedere per la MAD il passo successivo è presentare la relativa domanda. La procedura da seguire è abbastanza semplice. 

Trattandosi di una domanda libera, è sufficiente presentare una istanza in autocertificazione.

Che il modello sia in formato word o in formato .pdf poco conta. La cosa importante è non dimenticare di inserire nell’oggetto il ruolo per il quale si avanza candidatura, oltre che l’anno scolastico di riferimento.

Purtroppo, molti siti sul web spillano fior di quattrini per la compilazione della messa a disposizione del personale Ata. Una pratica piuttosto ingiusta per un servizio a cui tutti dovrebbero aver accesso gratuitamente

Ad ogni modo, tralasciando quello che fanno gli altri, cliccando su MAD ATA word o su MAD pdf è possibile scaricare il modulo in modo totalmente gratuito.

Una volta compilato in tutte le sue parti, il modulo potrà essere inviato a tutte le scuole secondo le proprie preferenze, optando per la consegna a mano, invio tramite PEC, Fax, raccomandata A/R.

Attenzione, però. L’istanza va inviata o consegnata alle scuole in cui ha sede l’ufficio del Dirigente scolastico, non ad eventuali succursali o sedi distaccate. 

Inoltre, poiché la MAD al momento non è regolamentata del MIUR. nessun vincolo è previsto per l’invio dell’istanza da parte di chi è inserito nelle graduatorie del personale Ata di terza fascia.