Dipendenti Pubblica Amministrazione: le novità per il 2022!

Nuove assunzioni, aumento degli stipendi e transizione digitale. Tutte le novità della Legge di Bilancio 2022 per la Pubblica Amministrazione.

Il 2022 porterà con sé nuove assunzioni ed aumenti di stipendio per la Pubblica Amministrazione: sono infatti stati stanziati oltre tre miliardi di euro per il triennio 2022/2024 nell’ambito della Legge di Bilancio 2022, che andranno a finanziare le nuove politiche.

I primi 810 milioni di euro andranno a coprire la vacanza contrattuale della prossima tornata triennale, mentre altri 935 milioni di euro saranno spesi per nuove assunzioni a tempo indeterminato.

Nelle prossime sezioni dell’articolo, i dettagli delle manovre presenti nella Legge di Bilancio per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione. 

Pubblica Amminsitrazione: gli aumenti di stipendio e indennità

Sono diversi i punti inseriti nella Legge di Bilancio che parlano di aumenti più o meno velati sulle buste paga dei dipendenti pubblici.

Una delle fasce coperte saranno i sindaci e gli amministratori locali, che in virtù delle maggiori responsabilità gravate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vedranno un’indennità maggiore.

Lo stipendio quindi verrà parametrato ai Presidenti della Regione, e per questa operazione verranno stanziati 470 milioni di euro in tre anni. 

Il testo della Legge di Bilancio, pubblicato a fine 2021, elenca infatti i fondi dedicati agli aumenti delle indennità dei sindaci ed amministratori locali. Una grande vittoria per Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica Amministrazione, che ha dichiarato:

“Questa manovra economica ci fa guardare al futuro con fiducia anche grazie al ‘fattore PA’, che diventa, con la spinta del Piano nazionale di ripresa e resilienza, punto di riferimento strategico e vettore di crescita e innovazione, come non avveniva da decenni”.

Per i lavoratori della pubblica amministrazione inoltre verranno stanziati 200 milioni di euro all’anno per il trattamento accessorio – il cosiddetto salario di produttività. Questo tipo di salario viene erogato se il dipendente si distingue per produttività, redditività, efficienza, innovazione e qualità.

Si lavorerà inoltre sul bilanciamento equo dei regimi previdenziali per il comparto difesa e sicurezza, ovvero esercito, Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco – che vedranno la creazione di un Fondo Nazionale dedicato. Per questa manovra, è prevista una spesa di 120 milioni di euro in tre anni.

Per i Vigili del Fuoco – data la componente usurante e pericolosa del loro lavoro – verranno anche rimodulati i criteri per il pensionamento. Insieme, verrà anche rivista la regolamentazione per il personale civile e delle forze di polizia che presenteranno un’anzianità contributiva inferiore ai 18 anni alla data del 31 Dicembre 1995.

Pubblica Amministrazione: nuove assunzioni

Buone notizie anche per chi sta cercando lavoro: in cinque anni verranno stanziati 935 milioni di euro per le nuove assunzioni nei vari comparti:

  • Comparto Funzioni Centrali, ovvero le Agenzie Fiscali, aziende, enti pubblici e ministeri
  • Comparto Funzioni Locali, personale impiegato nelle regioni e nelle autonomie locali
  • Comparto Sanità, sia per quanto riguarda il personale medico che sanitario

Per coprire invece la vacanza contrattuale provocata dai ritardi di contrattazione collettiva con i sindacati, verranno stanziati 810 milioni di euro in due anni, che avranno l’utilità di coprire gli incrementi di stipendio nel triennio.

La Legge di Bilancio ha anche stanziato fondi per il finanziamento di nuovi ordinamenti professionali per il personale non dirigente, per cui verranno spesi circa 95 milioni di euro da quest’anno.

Infine, un’ottima novità anche per gli sportivi: il Coni potrà prendere in carico i contratti già in essere con Sport e Salute e trasformarli in tempi indeterminati, per andare a coprire i buchi di organico presenti al momento.

Pubblica Amministrazione: la formazione per i dipendenti

Sempre grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Legge di Bilancio 2022 stanzia ulteriori fondi per il Fondo per la Formazione dei Dipendenti Pubblici.

È infatti stata evidenziata, in sede di discussione, una pesante carenza dal punto di vista formativo per quanto riguarda le politiche da attuale in riguardo al PNRR, specialmente negli ambiti digitali, ecologici ed amministrativi, ed i fondi stanziati andranno a coprire corsi di formazione principalmente su questi argomenti.

Il primo passo in questo senso è già stato messo in atto ad ottobre, quando è stata lanciata la piattaforma online di formazione massiva per i dipendenti della pubblica amministrazione. Si tratta di un cosiddetto MOOC – Massive Online Open Course – che mette a disposizione contenuti formativi e-learning.

Nel dettaglio, per la piattaforma sono stati spesi 10 milioni di euro con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero di dipendenti pubblici possibile e formarli nell’ambito della trasformazione digitale, transizione green e sviluppo di competenze manageriali.

Altri 4 milioni di euro sono andati alla formazione della dirigenza, attraverso il metodo di Comunità di Pratica, che in poche parole è una formazione che viene svolta attraverso la condivisione peer to peer. Ai dirigenti verranno messi a disposizione dei momenti di scambio in cui confrontarsi su problematiche comuni e trovare soluzioni.

Molte misure approvate in Legge di Bilancio 2022 hanno quindi come base il PNRR, che attinge fondi dalla Commissione Europea per la ripresa del paese. Gli obiettivi principali della formazione dei dipendenti saranno quelli di incrementare la knowledge base in ambito digitale ed ecologico, ma anche amministrativo e manageriale.

Pubblica Amministrazione: riforme a lungo richieste dall’Europa

I fondi stanziati per la Legge di Bilancio 2022 provengono per una buona parte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finanziato dal Recovery Fund messo a disposizione dalla Commissione Europea.

Per quanto riguarda la riforma della Pubblica Amministrazione, l’Italia ha presentato un piano riforme analizzando le problematiche e i punti di forza del proprio sistema allo stato attuale.

Tre problemi principali hanno colpito la pubblica amministrazione italiana nell’ultimo decennio, secondo la relazione presentata nell’ambito del PNRR:

  • Con l’incremento della spesa pubblica, il turnover si è arrestato ed il numero di dipendenti pubblici è stato notevolmente ridotto.
  • Il secondo problema è relativo all’invecchiamento dei dipendenti pubblici, per cui il ricambio generazionale è stato lento e parziale.
  • Il terzo problema è il disallineamento tra le competenze disponibili e quelle richieste dal nuovo modello economico e produttivo.

Oltre a questi problemi strutturali – sempre secondo la relazione – la pubblica amministrazione italiana ha dovuto gestire un insieme di regole e procedure estremamente articolate e complesse che si sono progressivamente stratificate.

Queste procedure sono coordinate spesso in maniera non efficiente rispetto agli standard Europei, e spesso addirittura conflittuale a diversi livelli amministrativi, Questa situazione ha imposto alti costi economici ai cittadini e imprese e minato la capacità di crescere a lungo termine.

Per questi motivi, il La Commissione Europea raccomanda da tempo all’Italia di migliorare l’efficienza della propria pubblica amministrazione, anche investendo nelle competenze dei dipendenti pubblici, accelerando digitalizzazione e aumentando l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici locali.

Le riforme della pubblica amministrazione incluse nel PNRR affrontano appunto questi problemi e in gran parte si concentrano su quattro linee di azione:

  • Miglioramento dei meccanismi di selezione del personale
  • Semplificazione di procedure e processi
  • Investimenti in capitale umano
  • Transizione digitale

Queste azioni si delineano in una strategia incentrata sul ricambio generazionale dei dipendenti pubblici, gli strumenti a loro disposizione e il modo di interfacciarsi tra cittadini ed uffici della pubblica amministrazione.

L’impatto macroeconomico atteso a seguito di queste riforme è previsto portare:

  • Un impatto positivo diretto sulla produttività generale
  • Una riduzione dei costi burocratici per le imprese, finora troppo alti uniti anche ai tempi lunghissimi di smaltimento delle pratiche
  • Un miglioramento generale del capitale umano grazie all’acquisizione di nuove competenze

Pubblica Amministrazione: le altre novità della legge di bilancio

Oltre alle novità per i dipendenti, la Legge di Bilancio 2022 introduce nuove manovre su diversi ambiti d’azione.

Nel solo 2022 verranno stanziati 1,8 miliardi di euro per l’acquisto di vaccini COVID e 124 miliardi di euro per la gestione e manutenzione del sistema sanitario del paese.

Il fondo per la parità retributiva di genere è stato significativamente elevato a 52 milioni di euro ed è stato inoltre confermato il congedo di paternità minimo di dieci giorni.

La riforma delle pensioni si è rivelata la questione più spinosa per il governo, che si è scontrato con sindacati e membri della coalizione di governo sull’opportunità di rinnovare le precedenti politiche pensionistiche.

In base al compromesso raggiunto dal governo, i lavoratori over 64 potranno andare in pensione se avranno pagato i contributi per almeno 38 anni. Per questa misura sono stati stanziati 200 milioni di euro per il 2022, 2023 e 2024, ma le modalità precise di erogazione devono ancora essere specificate.

La nuova legge di bilancio ha rivisitato anche la politica del reddito di cittadinanza: ora verranno progressivamente abbassati gli assegni concessi alle persone che hanno diritto al reddito di cittadinanza, con l’intento di favorire il reinserimento dei beneficiari nel mercato del lavoro.

Saranno inoltre rafforzati i requisiti per beneficiare della politica. Per questo sussidio è stato stanziato 1 miliardo di euro per i prossimi otto anni.

Inoltre 70 milioni di euro sono stati messi a disposizione per gestire i centri per l’impiego, altri 20 milioni saranno dedicati ad “attività legate all’attuazione di politiche attive del lavoro” a favore dei cosiddetti NEETS, giovani che non lavorano né studiano.

Francesca Di Feo
Francesca Di Feo
Copywriter SEO e Social Media Manager per piccole e medie imprese, classe 1994. Ho studiato Scienze Politiche e Sociali presso l'Istituto Federico Albert. Grazie al mio ruolo di Project Manager e Writer nell’ambito del programma Erasmus + ho sviluppato un forte interesse sui temi della Transizione Ecologica e Digitale. Appassionata da sempre di scrittura e tecnologia, ho continuato a formarmi autonomamente su come farne un lavoro attraverso il Marketing Digitale. Attualmente sono redattrice per Trend Online e Social Media Manager per due piccole aziende, e sto lavorando per costruire Valade D’Lans, Travel Blog sulle Valli di Lanzo, gioiello montano piemontese.
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