Quanto conviene assumere gli under 36 nel 2023 tra bonus, tirocinio e apprendistato

Tra bonus, tirocinio e apprendistato è difficile stabilire quanto possa essere conveniente oggi assumere gli under 36 nel 2023. Ecco perché

Con la Legge di Bilancio il 2023 potrebbe diventare per molti under 36 l’anno della svolta. Grazie ai vari incentivi disposti dal Governo Meloni per le aziende dovrebbe risultare più facile assumere tutti i ragazzi che hanno tra i 18 e il 35 anni d’età.

Parliamo di sgravi fiscali che permettono alle aziende di non dover pagare un sacco di tasse per le nuove assunzioni, a patto che rientrino in una serie di requisiti abbastanza stringenti.

Forse troppo stringenti, infatti bisogna comprendere se effettivamente questi incentivi siano convenienti per le aziende. E se in generale sia conveniente assumere under 36, anche guardando a tutte le altre forme di assunzioni “agevolate”, come il tirocinio e l’apprendistato.

Quanto conviene assumere gli under 36 nel 2023 tra bonus, tirocinio e apprendistato

In Italia abbiamo tra le più alte percentuali di giovani NEET (Not in Education, Employment or Training), ovvero né in formazione né occupati. Un problema enorme per la stabilità economica del paese, specie col rischio di ritrovarsi ad avere più pensionati che lavoratori entro qualche decennio.

Per impedire tutto ciò, da anni i Governi hanno cercato di stimolare l’assunzione di questi giovani, cercando di venire incontro ad un altro grave problema per l’economia nazionale: il cuneo fiscale.

Tra i più alti d’Europa, per molte imprese è praticamente un legittimo impedimento ad assumere altro personale, perché i costi diventerebbero insostenibili nel lungo periodo.

Proprio per questo il Governo Meloni ha voluto garantire il bonus assunzioni under 36 a tutti coloro che stipulano contratti a tempo indeterminato a giovani under 36.

In cambio l’imprenditore potrà avere un’agevolazione fiscale fino ad un massimo di 8.000 euro sulla quota a carico dei datori di lavoro su base annua. L’agevolazione durà ben 36 mesi dalla data di assunzione, che deve avvenire nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2023.

Sembra molto promettente per l’imprenditore, se non fosse che per accedere al bonus assunzioni under 36 l’imprenditore dovrà assumersi degli oneri non irrilevanti.

I problemi del bonus under 36 per le aziende

Accedere a questo bonus per l’imprenditore significa anche dover garantire una serie di condizionalità.

Oltre al fatto che si dovrà accertare la totale assenza di precedenti contratti a tempo indeterminato da parte del lavoratore assunto, l’imprenditore dovrà provvedere alla stipula di contratti quali apprendistato o indeterminato, quindi niente determinato, intermittente, tirocinio, co.co.co o altri contratti particolari. E sempre attinenti a quanto risposto per i Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro.

A sua volta, il beneficio degli 8.000 euro sarà garantito per contratti con una retribuzione annua superiore ai 25.000 euro.

Tale beneficio riguarderà anche l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, ma non premi e contributi INAIL, fermo restando l’obbligo di versare anche i contributi minori.

Inoltre l’imprenditore dovrà essere in regola su tutto, anche per quanto riguarda precedenti licenziamenti negli ultimi 6-9 mesi. Se avvenuti anche per giustificato motivo oggettivo o collettivo, se i soggetti licenziati avevano la stessa qualifica del neo assunto si dovrà procedere alla revoca del beneficio, e a richiedere indietro quanto fruito in precedenza.

Davanti a queste misure restrittive difficilmente questo bonus potrebbe risultare ancora conveniente per le aziende. Ma a conti fatti tutti i contratti per gli under 36 hanno pro e contro.

Leggi anche: Contratti a termine: quanti se ne possono fare e come non perdere la Naspi

Quanto conviene tra tirocinio e apprendistato

In generale per gli under 36 vengono proposti due tipologie di contratto, quello da tirocinante e quello da apprendista.

Se il tirocinio è di tipo curriculare, il giovane avrà crediti formativi per concludere il proprio piano di studi, mentre l’azienda non sarà vincolata a pagare alcuna retribuzione (n alcune Regioni addirittura potrebbe avere diritto ad un rimborso).

Se extracurriculare, il giovane potrebbe avere diritto ad un rimborso spese minimo, stabilito dalla normativa regionale.

Anche in questo caso l’azienda non avrebbe grossi oneri contributivi, a meno che tale rimborso non superi la “no tax area” di 8.174 euro. Una volta oltrepassata, il tirocinio dovrà essere sottoposto al pagamento dei contributi e degli oneri fiscali. E non sarebbe più conveniente.

Viceversa, l’apprendistato prevede un contratto a tempo indeterminato, purché sia garantita la formazione e l’apprendimento di un determinato mestiere, o per ottenere un diploma professionale o universitario (es. dottorato di ricerca).

Essendo un contratto di lavoro subordinato a tutti gli effetti, l’imprenditore sarà obbligato al versamento dei contributi e degli oneri fiscali se superata una quota di reddito lordo annua di 8.145 euro. Inoltre l’attivazione di un contratto da apprendistato è disponibile solo per gli imprenditori con più di 50 dipendenti.

Leggi anche: Nuovi contratti in arrivo per questi lavoratori fortunati: fino a 102 euro in più al mese

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