Il reddito di cittadinanza, meglio conosciuto con l’abbreviazione di Rdc ha sempre fatto parlare di sé dai suoi esordi.
Come possiamo leggere sul sito stesso redditodicittadinanza.gov.it, ticonsiglio.com e la gazzettadelsud.it, il Reddito di cittadinanza non è altro che una misura del lavoro attiva contro la povertà.
Vediamo insieme in cosa consiste l’Rdc, chi può richiederlo, a quanto ammonta e quali novità ci sono per i titolari di Reddito di cittadinanza per settembre 2021!
Cos’è il reddito di cittadinanza?
Come precedentemente scritto, il Reddito di cittadinanza non è altro che una misura di contrasto all’estrema povertà, alla disuguaglianza sociale e all’esclusione dalla società.
Consiste, letteralmente, in un sostegno economico – erogato su apposita carta, mensilmente – a cui possono accedere nuclei familiari e individui in situazioni di difficoltà economica ingente.
Per poter rientrare fra i possessori del Reddito di cittadinanza bisognerà accettare un patto per il lavoro, ovvero un percorso che permetterà al titolare dell’Rdc di essere reimmesso nel mondo lavorativo.
Come da Decreto Legge 4/2019, a partire dal 6 marzo 2019 tutti i cittadini italiani hanno potuto richiederlo, purché si rendessero disponibili a seguire un percorso di reinserimento lavorativo e di inclusione sociale.
Il Reddito di cittadinanza cambia nome per i cittadini di età uguale o superiore ai 67 anni.
In questo caso si parla di Pensione di cittadinanza o di Pdc e può essere erogato a cittadini di un nucleo unico con età pari o maggiore a sessantasette anni, oppure in caso di nuclei familiari dove il componente di età pari o maggiore ai 67 anni conviva esclusivamente con persone – anche di età inferiore – in forti condizioni di disabilità e quindi non autosufficienti.
Tornando alla misura più famosa, ovvero l’Rdc, esso prevede un inserimento o reinserimento lavorativo per chi ne diventi titolare.
Ciò significa che si dovrà seguire un percorso personalizzato con attività di riqualifica professionale e formazione attiva e la possibilità di ottenere un lavoro tramite il servizio stesso.
Difatti, per poter accedere al Reddito di cittadinanza bisognerà rilasciare entro e non oltre i trenta giorni dalla risposta affermativa per la domanda di Rdc il DID, ovvero la Dichiarazione di Immediata Disponibilità lavorativa.
Il DID può essere portato a mano presso un centro per l’impiego o un patronato convenzionato ANPAL, può essere inviato tramite la piattaforma SIUPL – ovvero Sistema Informativo Unitario delle Politiche del Lavoro – dell’ANPAL.
Tutti i componenti del nucleo familiare devono obbligatoriamente rilasciare la DID, ne sono esclusi solo i minorenni, i beneficiari di Rdc pensionati o Pdc, componenti di età maggiore ai 65 anni, disabili con riduzione della capacità lavorativa oltre il 45%, invalidi del lavoro con invalidità oltre il 33% e non vedenti, sordomuti, invalidi di guerra – a meno che non si cerchi di raggiungere un collocamento mirato.
Sono inoltre esclusi, soggetti già occupati o che frequentano corsi di studio o formazione e i soggetti detti caregiver che quindi debbano occuparsi imprescindibilmente dei componenti familiari più piccoli di tre anni, dei componenti familiari disabili e non autosufficienti.
Ma oltre alla DID, il richiedente il Reddito di cittadinanza dovrà sottoscrivere il Patto per il Lavoro con un Centro per l’impiego e il Patto per l’Inclusione Sociale – ove sono coinvolti sia i servizi sociali che il Centro per l’impiego – se non si è in condizioni psicofisiche congrue per lavorare.
Chiunque rientri fra i caregiver o fra i disabili che non possano accedere al mondo del lavoro, sarà esonerato dal sottoscrivere entrambi i Patti sopraccitati.
Per chi ha i requisiti per sottoscrivere il Patto per il Lavoro, ci saranno tre proposte lavorative.
Se il titolare di Rdc rifiuterà tutte e tre le proposte di lavoro, perderà il diritto a ricevere il Reddito di cittadinanza.
Il Centro per l’impiego per poter proporre le offerte di lavoro dovrà – entro il primo mese di erogazione dell’Rdc – proporre un lavoro nel raggio di 100 chilometri. Se questa offerta venisse rifiutata, il Centro per l’Impiego dovrà offrire una proposta di lavoro entro i 250 chilometri, infine se si dovesse rifiutare anche la seconda proposta, il Centro per l’Impiego è tenuto a proporre la terza offerta di lavoro da qualsiasi parte dell’Italia rispetto alla residenza del richiedente.
Dopo i canonici 18 mesi di Reddito di cittadinanza – data in cui andrà effettuata la richiesta di rinnovo – tutte le offerte di lavoro potranno arrivare da ogni parte del territorio italiano.
Si farà eccezione per i nuclei familiari con persone disabili, ove l’offerta di lavoro – indipendentemente dai rifiuti o dai mesi – non potrà mai superare i 100 chilometri.
Si ricorda, inoltre, che tutti i titolari di Rdc sono obbligati a svolgere lavori di pubblica utilità presso il Comune di residenza.
Infine, per tutti coloro che abbiano sottoscritto il Patto per il Lavoro, vi è tempo fino al 31 dicembre 2021 per poter richiedere l’assegno di ricollocazione e ricevere, dunque, un servizio extra nella ricerca del lavoro.
Chi ha diritto al reddito di cittadinanza?
Per richiedere il Reddito di Cittadinanza 2021 bisogna rientrare in determinati requisiti:
- Essere un cittadino italiano o europeo. Si può essere anche un familiare di un cittadino italiano o europeo – ovviamente titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, del diritto di soggiorno per lungo periodo o della protezione internazionale
- Essere residente in Italia da minimo dieci anni, con almeno gli ultimi due anni continuativi
- Essere maggiorenne ed aver dunque compiuto diciotto anni di età
- Essere disoccupato o inoccupato
- Avere un ISEE familiare minore di 9360 euro annui
- Possedere un patrimonio immobiliare – differente dalla prima casa ove si abita – non oltre i 30 mila euro annui
- Il patrimonio mobiliare finanziario non deve essere maggiore dei 6 mila euro. A meno che non vi siano altri componenti nel nucleo familiare oltre il richiedente, in questo caso per ogni richiedente il limite crescerà di duemila euro fino ad un range massimo di 10 mila euro, il quale potrà subire un altro incremento di mille euro per ogni figlio successivo al secondogenito.
Se nel nucleo familiare vi sono persone affette da disabilità, si potrà incrementare il valore massimo di altri 5 mila euro per disabilità media e di 7500 euro per disabilità gravi o che non siano autosufficienti.
Per i pensionati che vogliano richiedere la Pensione di Cittadinanza, il limite di 6 mila euro potrà arrivare fino a 8 mila euro, in caso di coppie.
- Non si dovrà essere intestatari di autoveicoli che siano stati immatricolati per la prima volta sei mesi prima della richiesta del Reddito di cittadinanza, oppure i veicoli non dovranno avere cilindrata maggiore di 1600 cc – in caso di auto – o di 250 cc – in caso di moto – immatricolati per la prima volta due anni prima dalla richiesta del reddito.
Fanno eccezione i mezzi con agevolazione fiscale dovute a componenti del nucleo familiare con disabilità.
- Nessun componente del nucleo familiare dovrà essere intestatario di navi o imbarcazioni da diporto
- Non si dovrà essere sottoposti a misura cautelare personale, né aver subito condanne definitive nei dieci anni antecedenti alla domanda del Reddito di Cittadinanza per i delitti indicati negli articoli 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416-ter, 422 e 640 bis presenti nel codice penale.
- Non essersi licenziati volontariamente. In caso si dovrà aspettare dodici mesi dalla data delle dimissioni per richiederlo, a meno che non si tratti di dimissioni per giusta causa (in ogni caso il nucleo familiare totale può richiedere il reddito al posto del singolo componente).
Come si richiede il reddito di cittadinanza?
Dopo aver visto i requisiti per poter richiedere il Reddito di cittadinanza, bisognerà solo scoprire come effettuare la domanda.
Ci siamo premurati di assicurarci di avere tutti i requisiti di idoneità, in questo caso si potrà richiedere il Reddito di cittadinanza, attraverso il sito web omonimo redditodicittadinanza.gov.it, utilizzandolo SPID.
Si potrà richiedere sul portale dell’Inps, con il PIN Inps o con l’identità SPID di livello 2 o ancora una Carta d’identità elettronica 3.0 o una Carta Nazionale dei Servizi.
Ci si potrà rivolgere agli uffici postali delle Poste Italiane S.p.a o ancora, andare presso un CAF o patronato e compilare le modulistiche necessarie.
In caso vi dovessero essere stati errori o vi siano modifiche nelle affermazioni fatte durante la domanda, il richiedente potrà sempre aggiornare o modificare i dati.
Quando si rinnova il reddito di cittadinanza?
Come detto anche da tg24.sky.it, nel 2021 le famiglie che hanno percepito il Reddito di cittadinanza sono state pari ad 1.499.228.
Tutti questi nuclei familiare si stanno chiedendo, non solo come funzioni il rinnovo del Reddito di cittadinanza – ora che vi sono prima e seconda trance – ma anche quale siano le date precise.
Vediamolo insieme!
L’Rdc viene elargito per un periodo continuativo di diciotto mesi, i quali avranno inizio dal giorno successivo a quello della domanda effettuata.
L’importo mensile ha un valore pari ad un dodicesimo di quello annuale.
Si può rinnovare l’Rdc a patto che si aspetti un mese dai primi diciotto mesi di fruizione.
Per i possessori di Pensione di Cittadinanza, il periodo di sospensione non viene conteggiato né applicato.
L’importo del reddito di cittadinanza 2021 può essere compreso tra i 480 euro e i 9360 euro annui.
Questo sostegno economico serve per pagare l’affitto – e in questo caso il tetto massimo è 3360 euro annui con l’Rdc e 1800 euro annui con Pdc – o il mutuo – e in questo caso il limite sarà pari a 1800 euro annui.
Per poter vedersi erogare il Reddito di cittadinanza occorrerà l’apposita carta gialla, ovvero la Carta Reddito di Cittadinanza, ove l’Inps ogni mese erogherà la cifra prevista.
Come possiamo vedere anche sul video di Mondo Pensioni riportato qui di seguito, vi sono due date di rinnovo mensili: il 15 per chi attende arretrati, per i nuovi percettori o per chi rinnova dopo 18 mesi.
Il 28 per chi ha già rinnovato da due mesi e per i vecchi percettori.
Quindi mercoledì 15 settembre 2021, per i nuovi percettori e lunedì 27 settembre 2021 per i vecchi percettori, con pagamenti a flussi, per un periodo compreso quindi dal 27 entro il 30 settembre.
Novità del reddito di cittadinanza di settembre
Già da agosto si è mostrata l’intenzionalità di pagare il reddito di cittadinanza – la prima rata- qualche giorno prima, si presume quindi che per i percettori della prima rata, il giorno di riferimento non sarà più il quindici del mese, ma il quattordici. Quindi per settembre 2021 il pagamento potrebbe essere anticipato al 14 settembre 2021.
Per i pagamenti della seconda rata, la prima data di inizio è quella del 27 settembre 2021 e da lì i pagamenti andranno avanti a flussi fino ad esaurimento entro e non oltre il 30 settembre 2021.