Reddito di cittadinanza 2022 e lavoro: nuovi incentivi!

Reddito di cittadinanza 2022, la Legge di Bilancio introduce importanti novità. Non solo per i beneficiari del sussidio, ma anche per i datori di lavoro.

Importanti modifiche al reddito di cittadinanza sono contenute nella Legge di Bilancio 2022. Modifiche correttive della misura che, introdotta nel 2019, è stata oggetto di non poche critiche, e che interessano i molti percettori, così come coloro che sono interessati a farne richiesta. 

Obiettivi del governo Draghi sono arginare il rischio di trovarsi di fronte ai cosiddetti “furbetti del RdC”, ma soprattutto lavorare sull’efficienza della misura per l’accompagnamento di quanti ne percepiscono verso un percorso di inserimento nel mondo del lavoro. 

Da questo punto di vista, con le nuove disposizioni contenute nella Legge di Bilancio, si punta a incentivare ulteriormente i datori di lavoro all’assunzione di beneficiari di RdC con un’estensione degli incentivi all’assunzione, già richiedibili a INPS, da parte dei datori di lavoro privati. 

Non solo, la Legge di Bilancio richiede ai Comuni nuovi impegni nell’ambito dei PUC, i progetti utili alla collettività ai quali, fino ad ora, i beneficiari del sostegno avevano solo l’obbligo di disponibilità a parteciparvi. 

Vediamo, allora, quali sono le novità sul reddito di cittadinanza per il 2022 e, in particolare, quelle dedicate a un maggiore coinvolgimento dei beneficiari alla ricerca di occupazione e al posizionamento nel mercato del lavoro. 

Reddito di cittadinanza e Legge di Bilancio 2022: regole più stringenti

Regole più stringenti per i beneficiari di RdC. La Legge di Bilancio 2022 persegue l’obiettivo di apportare miglioramenti alla misura che, in vigore dal 2019, sembrava non aver raggiunto i propositi con i quali era stata introdotta. 

Superati gli ostacoli che riguardavano le diverse visioni sul RdC (da una parte forze politiche determinate a mettere un punto alla misura del M5S e dall’altra partiti che la difendevano a spada tratta, pur concordando sulla necessità di imponenti modifiche) e le risorse a disposizione, il reddito di cittadinanza nel 2022 subisce alcuni cambiamenti. 

Cambiamenti che, nonostante tutto, non sembrano essere così radicali come si pensava, ma che, inevitabilmente, richiedono nuovi obblighi per quanti decidono di beneficiarne. 

Tra le novità RdC del 2022 ci sono: 

la riduzione di 5 euro a partire dal sesto mese in cui si beneficia della misura; decadenza del RdC non più al rifiuto della terza offerta di lavoro congrua, bensì alla seconda offerta di lavoro rifiutata; obbligo, per il percettore RdC, di presentarsi almeno una volta al mese al centro per l’impiego per certificare la ricerca attiva di occupazione; nuove regole per gli sgravi contributivi per i datori di lavoro che assumono beneficiari di RdC. 

Le intenzioni del governo sono chiare: in primis, tentare di creare ulteriori ostacoli a coloro che, pur essendo occupabili, percepiscono la misura per periodi molto lunghi, in secondo luogo rafforzare la misura nel suo obiettivo di aiuto alla ricerca di un impiego. 

Reddito di cittadinanza e lavoro: come funzionano gli incentivi 

Tale obiettivo passa per novità che potrebbero facilitare le procedure di assunzione per il datore di lavoro che intende assumere un beneficiario di reddito di cittadinanza. 

Dalla nascita del reddito di cittadinanza, esistono infatti dei vantaggi per chi decide di assumere un percettore RdC. I datori di lavoro che assumono un beneficiario della misura a tempo pieno e indeterminato, infatti, possono beneficiare di un esonero contributivo nel limite dell’importo mensile del RdC del lavoratore. 

Il datore di lavoro interessato all’assunzione può conoscere l’ammontare e la durata del beneficio specifici inviando richiesta per l’incentivo all’INPS. A questo punto, l’Istituto calcola il valore del beneficio e, dopo i dovuti controlli, in caso di accoglimento della domanda, invia il piano di fruizione dello sgravio. 

Si può beneficiare degli incentivi se: 

viene realizzato un incremento occupazionale netto del numero di dipendenti assunti a tempo indeterminato; l’agevolazione è sottoposta al regime “de minimis” (si tratta di un’agevolazione di piccola entità che non incidano sulla concorrenza); il datore di lavoro sia in regola con gli obblighi di assunzione dei lavoratori disabili. 

Inoltre, prima di inviare domanda il datore di lavoro deve inviare la disponibilità dei posti vacanti alla piattaforma digitale dedicata al reddito di cittadinanza presso ANPAL. Se ciò non avviene, il datore di lavoro non può usufruire del beneficio. 

Reddito di cittadinanza, nel 2022 assunzioni più facili: ecco perché

Abbiamo dato una breve sintesi su quelli che sono i vantaggi e le modalità di presentazione delle richieste presso INPS per i datori di lavoro che scelgono di assumere un percettore di reddito di cittadinanza. 

Nel 2022, le agevolazioni rimangono possibili, ma la Legge di Bilancio 2022 ha apportato alcune modifiche che potrebbero rendere le assunzioni più semplici, nonché più vantaggiose anche per gli stessi beneficiari di RdC. 

L’articolo 21 della Manovra 2022, infatti, apporta modifiche all’articolo 8. Ciò che ne deriva è che nel 2022 il datore di lavoro non avrà più l’obbligo di inviare la comunicazione dei posti vacanti e che le agevolazioni non valgono più solo per le assunzioni a tempo indeterminato o per l’apprendistato. 

Hanno ora diritto agli sgravi fiscali anche i datori di lavoro che assumono un beneficiario di reddito di cittadinanza con:

contratto a tempo indeterminato (pieno o parziale); contratto a tempo determinato; contratto part-time; contratto di apprendistato. 

In sostanza, le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2022 danno la possibilità al datore di lavoro di beneficiare delle agevolazioni anche per quanto riguarda rapporti di lavoro di più breve periodo. Ciò dovrebbe incentivare maggiormente i datori di lavoro all’assunzione di beneficiari RdC, aumentando dunque le assunzioni per i beneficiari. 

Reddito di cittadinanza e nuovi impegni, non solo per i beneficiari: RdC e PUC

La Legge di Bilancio 2022 non introduce nuovi obblighi esclusivamente per quanti beneficiano del reddito di cittadinanza. Nell’ottica di apportare migliorie al sistema, l’articolo 21 della Manovra avanza una richiesta nell’ambito dei PUC, i progetti utili alla collettività sotto responsabilità dei Comuni e ai quali i beneficiari di reddito di cittadinanza hanno l’obbligo di partecipare per almeno 8 ore a settimana. 

Tale obbligo, però, non vale per tutti coloro che percepiscono il RdC, ma per:

coloro che hanno sottoscritto il Patto per il Lavoro e il Patto per l’Inclusione Sociale e, dunque, non per chi percepisce il RdC, ma non è tenuto a rispettare gli obblighi legati alla misura.

Ma cosa cambia, quindi, con la Legge di Bilancio 2022? Per il beneficiario di RdC, nulla. Questi continua ad avere l’obbligo di partecipazione, ma ora il Comune di residenza è chiamato a impiegare almeno un terzo dei beneficiari RdC residenti nei PUC.

Si ricorda, inoltre, che la partecipazione ai progetti è a titolo gratuito e non prevede alcun rapporto di pubblico impiego con le amministrazioni. 

Le nuove regole della Legge di Bilancio 2022 hanno cambiato davvero il reddito di cittadinanza?

Come abbiamo visto, la Legge di Bilancio ha apportato una serie di modifiche al reddito di cittadinanza con l’obiettivo di migliorare la misura e garantire un sistema che possa colmare le falle di quello che negli scorsi anni ha rappresentato per lo più un sussidio economico alle famiglie in maggiori difficoltà economiche. 

Non è detto che le modifiche apportate riusciranno, quindi, ad attuare un reale rafforzamento del RdC, specialmente per quel che riguarda i suoi obiettivi di accompagnamento all’inserimento lavorativo. Di certo c’è, però, che alcuni correttivi non offrono garanzie su un migliore funzionamento dell’intera macchina. 

Ne è un esempio la richiesta parte dei Comuni di impiegare i beneficiari RdC residenti nei PUC o, anche, l’obbligo di convocazione dei percettori della misura ai centri per l’impiego una volta al mese. Non è detto, infatti, che i Cpi abbiano la capacità di accogliere i molti percettori di RdC. 

Insomma, forse, ancora una volta, il governo ha provato ad apportare migliorie alla misura, presupponendo che il sistema che le ruota attorno sia trovi già alla sua massima efficienza.

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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