Reddito di cittadinanza 2022, ecco le ultimissime notizie!

Parlare di reddito di cittadinanza 2022 sembra sempre complicato, ma quali sono le ultime novità al riguardo? Il Governo Draghi ha apportato delle modifiche che possono rivelarsi particolarmente interessanti per alcuni. Cosa c'è di nuovo da sapere e in che modo queste modifiche potrebbero aumentare l'importo dell'assegno del Reddito di Cittadinanza?

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Il Reddito di Cittadinanza, il sostegno economico per persone e famiglie in difficoltà che  nel bene e nel male tanto ha fatto discutere da quando è stato approvato per la prima volta, è stato rinnovato.

Questo significa che sia negli ultimi mesi di quest’anno, sia nel 2022, sarà possibile fare richiesta per richiederlo con diverse modalità, compresa quella che permette di utilizzare l’identità digitale, ovvero lo SPID, e che dovrebbe dimostrarsi più comoda.

Non solo, il reddito di cittadinanza potrà arrivare ad ammontare fino a oltre i 1000 euro, in determinate circostanze. Ovvero, in particolare, se abbinato all’assegno unico per i figli a carico, dedicato alle famiglie con prole fino ai 21 anni.

Ma se da una parte si tratta di una buona notizia per tutte quelle persone e nuclei familiari in difficoltà, dall’altra il rinnovo del reddito di cittadinanza per il 2022 porta con sé anche nuove responsabilità, rendendo anche più stringenti le regole da seguire per poter continuare a percepire l’assegno mensile.

Infatti è giusto sottolineare come se da una parte il reddito di cittadinanza 2022 sia un’operazione che da sempre è stata ideata per essere un supporto e un sostegno a chi ha bisogno di aiuto in un momento di difficoltà.

Dall’altra ha anche portato diverse persone a richiederlo scegliendo di sfruttarne i vantaggi, senza volerne condividere le responsabilità.

Questa situazione ha fatto sì che, anche se il RdC è stato rifinanziato, i controlli per poter evitare il ripresentarsi di problemi pregressi saranno più stringenti e attenti. Proprio perché si possa continuare a proseguire con una manovra che si è dimostrata importante per molte persone, aiutando a formarle e trovare loro un’occupazione congrua.

Reddito di cittadinanza: più fondi e controlli

Con il rifinanziamento del RdC, sono anche state aumentate le regole necessarie da rispettare per poter mantenere l’accesso all’assegno del reddito, che al momento sarà disponibile fino al 2029.

La manovra ha fatto sì che il fondo dedicato al reddito di cittadinanza venisse rifinanziato di 1 miliardo, facendo sì che il sostegno economico adesso sia ideato per arrivare a ben 1,37 milioni di nuclei familiari.

Detto questo però oltre a essere aumentati i fondi, lo stesso succede ai controlli. L’Inps, per esempio, dovrà provvedere annualmente ad assicurarsi che i richiedenti rispettino le regole.

Il piano di verifica funzionerà attraverso la collaborazione dell’Inps con altre strutture, come l’Agenzia delle Entrate, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Agenzia delle Entrate, supportati dalla Guardia di Finanza.

Si prevede uno stato di comunicazione tra le varie agenzie coinvolte con verifiche riguardanti i requisiti di residenza e soggiorno dei richiedenti.

Ma non è tutto, il comune di residenza dei richiedenti stessi, sarà incaricato di fare dei controlli a campione, sempre con l’aiuto dell’Inps. In questo caso il controllo sarà preventivo e verrà fatto attraverso le banche dati dei comuni.

Nuovi obblighi per i richiedenti del Reddito di Cittadinanza

Le nuove misure però non si fermano ai controlli. Aumentano e cambiano gli obblighi di chi fa richiesta del RdC. Per poter accedere e mantenere la carta del Reddito di Cittadinanza, con tutti i diritti annessi, sarà necessario che i richiedenti rispettino delle nuove regole.

Dal canto suo il Governo, per evitare che le offerte di lavoro proposte nei centri dell’impiego non siano congrue con le abilità dei richiedenti o offrano uno stipendio troppo basso, ha messo in atto il programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori).

Ideato per coloro che fanno parte delle categorie dei: richiedenti reddito di cittadinanza, Naspi, disoccupati, o in cassa integrazione, l’intento di questo programma è quello di creare percorsi specifici per l’inserimento nel mondo del lavoro. Il tutto a monte di un finanziamento pari a 4,4 miliardi fino al 2023.

In che modo quindi i richiedenti del reddito di cittadinanza dovranno muoversi per non rischiare di perdere questo diritto?

La normativa, che adesso permette di rifiutare tre offerte di lavoro congrue, adesso fa scendere questa possibilità a due sole volte.

In più i richiedenti si vedranno decurtare cinque euro dal bonus al mese dal rifiuto della prima offerta di lavoro, e si punta a un abbassamento progressivo, a partire dal 1° gennaio 2022. Non è tutto, ci sono altre modifiche a questo riguardo.

Si abbassano i km massimi entro cui si possono proporre offerte di lavoro ai richiedenti del reddito di cittadinanza 2022. Diventano 80km, rispetto ai 100km precedenti, sempre rimanendo entro i 100 minuti di strada dal luogo di abitazione.

Questa regola però vale solamente per la prima offerta. Infatti la seconda può essere cercata su tutto il territorio italiano e, nel caso in cui venisse rifiutata anche questa, si perderà l’RdC.

Inoltre coloro che beneficiano del Reddito di Cittadinanza, nel 2022 avranno l’obbligo alla “Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro” (DID), a patto di rientrare nelle regole che lo permettano. Significa, come si può intuire dal nome, che si è immediatamente disponibili a trovare un’occupazione.

Chi attualmente riceve il reddito di cittadinanza vedrà il suo profilo aggiornato automaticamente, mentre coloro che lo richiederanno dovranno inserirla per forza, perché dal 2022 non si potrà procedere alla richiesta senza la DID.

RdC e obbligo di frequenza

Non è finita qui. Stando a quanto inserito nella legge di bilancio 2022, coloro che non si presentano almeno mensilmente presso i servizi di contrasto alla povertà offerti, perderà il diritto al reddito di cittadinanza.

Questo significa che i precettori del reddito, dal 2022 obbligati anche a sottoscrivere i Patti per il lavoro o i Patti per l’inclusione, dovranno obbligatoriamente partecipare ad attività atte al loro inserimento nel mondo del lavoro. Per esempio, a colloqui di lavoro.

In passato questo poteva avvenire anche da remoto, attraverso videochiamata o telefonata. Ora invece la presenza deve essere necessariamente di persona e deve avvenire per minimo una volta al mese. Nel caso in cui non ci si riuscisse e non si avesse una giustificazione valida, il sussidio verrà revocato.

Significa quindi che è necessario muoversi attivamente anche da soli, senza aspettare l’intervento dei centri dell’impiego, per trovare un lavoro.

Per far sì che le proposte di lavoro verso coloro che ricevono il reddito siano incentivate, lo stato offre degli sgravi fiscali in caso di assunzione, fino al 20% per coloro che assumono i precettori del reddito.

Infine, si ricorda che è sempre obbligatorio comunicare ogni tipo di cambiamento dei requisiti necessari per ricevere il reddito, entro 15 giorni. 

Chi può richiedere il reddito di cittadinanza

Per richiedere il reddito di cittadinanza, anche nel 2022, bisognerà rispettare alcune regole già presentate gli anni precedenti. Fondamentale è l’ISEE del nucleo familiare inferiore ai 9.360 euro. Di seguito gli altri parametri.

  • Essere cittadini italiani o di uno stato dell’Unione Europea. Se Extra UE è necessario essere in possesso di un permesso di soggiorno di lunga durata. Inoltre bisogna essere residenti in Italia per almeno 10 anni.
  • Avere un patrimonio immobiliare che, esclusa la prima casa, non superi il valore di 30.000 euro.
  • Il patrimonio mobiliare deve essere di un massimo di 6.000 euro. Questo può essere aumentato in funzione dei membri del nucleo familiare. Può aumentare di 1.000 euro, infatti, per ogni figlio oltre il secondo, per un massimo di 10.000 euro. In caso di presenza di disabili può salire a 5.000 euro.
  • Eccetto le agevolazioni dovute alla presenza dei disabili, anche la tipologia dei veicoli di cui si è in possesso incide sulla possibilità di richiedere il RdC. Infatti nessuna persona parte del nucleo familiare deve essere in possesso di veicoli immatricolati prima di sei mesi, che salgono a due anni in caso di aumento di cilindrata (>1600 cc. o moto > 250 cc).
  • Infine il reddito familiare deve essere inferiore ai 6.000 euro che vengono moltiplicati per la scala di equivalenza. Può arrivare a un massimo di 9.360 euro nel caso in cui la famiglia viva in una casa in affitto.

La domanda va presentata in una delle sedi Caf Cisl, assieme all’ISEE, e nel giro della fine del mese successivo alla consegna della domanda si riceverà una comunicazione dall’INPS, via SMS o email con l’esito.

Si riceverà l’appuntamento per ritirare la carta prepagata delle Poste nel giro di qualche giorno, con i la cifra che spetta caricata. A questo punto subentrano la necessità di richiedere la DID da parte dei componenti della famiglia che ne hanno la possibilità.

Sono esclusi dalla DID minorenni, over 65, persone che seguono un corso di formazione o studi, disabili, pensionati, e chi è già occupato.

Reddito di cittadinanza e assegno unico 

Per quel che riguarda l’assegno unico per i figli a carico e il reddito di cittadinanza, questo viene accorpato al reddito. Significa che a seconda della quantità di figli ci si troverà in una situazione lievemente peggiore o migliore.

In generale, l’importo del reddito di cittadinanza per coloro a cui spetta anche l’assegno unico viene abbassato. Viene poi integrato dall’assegno per i figli a carico in seguito, entrambi ricevuti nel giro di un mese.

Si tratta quindi di una situazione vantaggiosa, in particolare per le famiglie numerose. Tutti possono accedere all’assegno unico, ma coloro che ricevono il reddito di cittadinanza fanno parte della fascia a cui sono disponibili gli incentivi maggiori, per via dell’ISEE basso.

Novità per i navigators e problematiche

Infine, malgrado le novità positive, ci sono anche delle problematiche che non sono state risolte.

I navigators, per esempio, non sono stati rinnovati, infatti dal 2022 molte delle occupazioni svolte da loro fino alla fine del 2021 saranno integrate all’interno dei centri per l’impiego e agenzie.

La scala di equivalenza per calcolare il Reddito di Cittadinanza tenderebbe a essere svantaggiosa per le famiglie numerose, anche se questa situazione può venire bilanciata dalla presenza dell’assegno unico.

Rimane aperta la questione sui 10 anni di residenza in Italia necessari per richiedere l’RdC, che non sono stati abbassati, malgrado le richieste al riguardo.

In generale però la parte più necessaria da implementare è quella delle politiche utili per inserire i richiedenti all’interno del mondo del lavoro. Questa manovra infatti non serve solo per aiutare a sostenere famiglie in difficoltà, ma anche per permettere a chi ne ha la possibilità di entrare a far parte del mondo del lavoro.