Reddito di cittadinanza 2023, ISEE scaduto: cosa fare, scadenze e ricarica

Chi non ha ancora rinnovato l’ISEE, rischia di non ricevere il pagamento del reddito di cittadinanza di febbraio, ma non la decadenza sussidio.

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Il reddito di cittadinanza continua a sostenere molte famiglie nel 2023 nonostante le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio e il piano del governo Meloni che porterà alla definitiva abolizione nel 2024.

Tuttavia, è bene ricordare che, per continuare a percepire le ricariche con regolarità, entro il 31 gennaio 2023 andava rinnovato l’ISEE.

Senza un ISEE aggiornato, infatti, l’INPS non può stabilire se il nucleo familiare ha ancora diritto al sussidio, né erogare la ricarica di febbraio.

Il pagamento di febbraio, dunque, potrebbe essere a rischio per alcuni beneficiari. Ciò, però, non significa assistere alla decadenza del RdC, ma dover attendere per ricevere la prossima ricarica.

Vediamo, allora, cosa fare per non perdere il reddito di cittadinanza se l’ISEE è scaduto, quali sono le conseguenze del ritardo e come rimediare per continuare a ricevere il sussidio nei prossimi mesi del 2023.

Reddito di cittadinanza 2023, ISEE scaduto e pagamento di febbraio a rischio

Prima di tutto, chiariamo chi sono i beneficiari che rischiano di non ricevere l’accredito mensile del reddito di cittadinanza a febbraio 2023.

Per prima cosa, potrebbero non ricevere i soldi coloro che, entro la scadenza del 31 gennaio, non hanno ancora rinnovato l’ISEE. Si tratta di un obbligo per tutti coloro che beneficiano del sussidio, perciò se non si è ancora proceduto con il rinnovo, il pagamento di febbraio verrà congelato.

Il problema, che non si era presentato per la ricarica di gennaio in quanto per quest’ultima veniva preso in considerazione ancora il vecchio ISEE, potrebbe invece riguardare la nuova ricarica che, come di consueto, dovrebbe essere erogata dall’INPS intorno al 27 febbraio.

Per la ricarica del secondo mese dell’anno, infatti, l’INPS prende in riferimento i nuovi parametri dell’ISEE 2023, senza i quali non può determinare il diritto o meno ad accedere al beneficio.

A rischiare di non veder arrivare la ricarica di febbraio sono anche i beneficiari che, pur avendo provveduto a rinnovare l’ISEE, hanno visto cambiare i parametri.

Ciò può accadere, per esempio, quando i parametri reddituali o patrimoniali vanno a superare le soglie previste dalla normativa oppure quando c’è stato un miglioramento della situazione economica del nucleo familiare.

Nel primo caso, si assisterebbe alla decadenza del reddito di cittadinanza per la famiglia beneficiaria. Nel secondo, invece, sarà ancora possibile ricevere le ricariche, ma l’importo del sussidio potrebbe subire una diminuzione.

Reddito di cittadinanza 2023, ISEE scaduto: cosa fare a febbraio

Ma, quindi, se non si è rinnovato l’ISEE, il reddito di cittadinanza è perduto per sempre?

È questa una delle domande che più preoccupa chi, anche nel 2023, continua a percepire il sussidio. Le recenti modifiche al RdC, infatti, hanno ristretto la platea dei beneficiari, nonché diminuito il periodo di tempo per il quale è possibile ricevere l’aiuto economico da parte dello Stato.

La preoccupazione di perdere definitivamente il reddito di cittadinanza ancor prima della sua abolizione è comprensibile. Per fortuna, però, non riguarda coloro che non hanno rinnovato l’ISEE entro la fine dello scorso mese.

Per queste persone, infatti, il reddito di cittadinanza non decade, bensì viene sospeso.

La normativa, insomma, permette di avere del tempo in più per provvedere al rinnovo dell’ISEE. Anche se non si avrà diritto a ricevere la ricarica a febbraio 2023, infatti, se si procede con il rinnovo dell’ISEE entro il 28 febbraio, si potrà riprendere a ricevere il pagamento a partire dal mese di marzo.

È chiaro che, qualora non si rinnovasse l’ISEE nemmeno entro la fine di febbraio, non ci sarebbe la possibilità di ricevere il pagamento.

Come rinnovare l’ISEE per continuare a beneficiare del reddito di cittadinanza nel 2023

Abbiamo visto che i percettori di reddito di cittadinanza che non hanno ancora rinnovato l’ISEE non potranno ricevere normalmente la ricarica di febbraio. In questi casi, però, non si rischia la decadenza del sussidio, ma solo la sospensione.

Sospensione che continuerà a sussistere, finché il nucleo familiare non provvederà a rinnovare l’ISEE, il quale, ricordiamo, può essere richiesto in qualsiasi momento dell’anno. Ma come si fa?

Ci sono diversi modi che permettono di rinnovare l’ISEE:

  • attraverso il servizio online dell’INPS ISEE precompilato

  • rivolgendosi a CAF e patronati.

Senza dubbio, la prima opzione è quella più veloce e che richiede meno tempo. Questo soprattutto perché, quando si ha a disposizione la DSU precompilata, non ci sarà bisogno di recuperare tutta la documentazione necessaria per il rinnovo dell’ISEE: molti dei dati saranno già forniti da INPS e dall’Agenzia delle Entrate.

Si ricorda, però, che per usufruire del servizio online per l’ISEE precompilato è necessario essere in possesso delle credenziali di accesso all’area personale del sito dell’Istituto. Si può effettuare l’accesso con SPID, CIE oppure CNS.

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