Reddito di Cittadinanza 2023, con questo documento non lo perdi più

C'è un documento che ti permette di non perdere più il Reddito di Cittadinanza 2023. Vediamo di quale si tratta

Molta gente ha perso il Reddito di Cittadinanza 2023 a causa degli ultimi controlli e delle ultime disposizioni da parte dell’INPS, per cui si prevede la sospensione definitiva dell’RDC entro luglio di quest’anno per tutti coloro che non rientrano nella deroga prevista dal Governo Meloni.

Già da tempo, però, c’è un documento che è diventato fondamentale per tutti coloro che vogliono assolutamente mantenere questo sussidio, senza il quale l’ente provvederà ad annullare ogni eventuale pratica di richiesta.

Vediamo di quale si tratta, e cosa fare per ottenerlo. E soprattutto quali responsabilità richiede da parte del percettore RDC.

Reddito di Cittadinanza 2023, con questo documento non lo perdi più

Il reddito di Cittadinanza 2023 è cambiato notevolmente negli ultimi mesi. Il Governo Meloni sta valutando una stretta per renderlo più idoneo ad alcune categorie sociali, come diversamente abili, madri con figli a carico e over 60.

Per tutti gli altri, ovvero quelli che non rientrano nella deroga prevista da luglio 2023, scatterà il blocco. E ancora prima subiranno un’interruzione del sussidio se non consegneranno questo documento.

Si tratta della “Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro“.

Come previsto nelle “Disposizioni di riordino delle misure di sostegno alla povertà e inclusione lavorativa“, dal 1° gennaio 2023, vige l’obbligo per i beneficiari del reddito di cittadinanza di frequentare, per sei mesi, un corso di formazione e/o riqualificazione professionale.

Questa disposizione è prevista per tutti coloro che alla domanda dell’RDC danno immediata disponibilità al lavoro. Davanti a ciò, tale dichiarazione diventa indispensabile per non perderlo più.

Anche nel caso di non ricevere alcuna offerta lavorativa, la disponibilità al lavoro comportà la frequentazione obbligatoria ai corsi di formazione, così si potrà mantenere l’RDC per altri mesi.

Per ottenere questa Dichiarazione, si potrà procedere online inoltrando la domanda su MyANPAL, autonomamente o tramite un intermediario (un centro per l’impiego o un patronato).

Se da poco licenziato, una volta ricevuta la comunicazione di licenziamento l’ex lavoratore potrà rendere la Dichiarazione già durante il periodo di preavviso di licenziamento.

Cosa bisogna fare per non perdere il reddito di cittadinanza 2023

Per non perdere il Reddito di Cittadinanza 2023 bisogna garantire prima di tutto la propria immediata disponibilità al lavoro, e seguire tutte le indicazioni per il reinserimento nel mondo del lavoro.

In alcuni casi, oltre all’offerta lavorativa o alla formazione, si potrà venire contattati anche per l’adezione ai Progetti Utili alla Collettività (PUC), ma solo se l’ente comunale ha provveduto ad aprire dei bandi specifici.

Ricordiamo che, alla richiesta dell’RDC il soggetto dovrà firmare due documenti, coi quali si impegna a cercare lavoro o ad aderire alle iniziative sopra citate:

  • Patto per il Lavoro,

  • Patto per l’Inclusione Sociale.

Altro obbligo imprenscindibile per non perderlo è anche la presentazione dell’ISEE in sede di richiesta. Se già percettore dall’anno precedente, il soggetto sarà tenuto a rinnovarlo entro il 31 gennaio 2023, pena la sospensione immediata del sussidio.

Per rinnovarlo, si può procedere o per via precompilata sul sito dell’INPS, accedendo con SPID, CIE, CNS, oppure presso uno dei seguenti uffici:

  • ente che eroga la prestazione sociale agevolata,

  • Comune,

  • Centro di Assistenza Fiscale,

  • Patronato.

Leggi anche: Reddito di cittadinanza e corsi di formazione spariti: cosa si sa e cosa fare

In quale caso ti tolgono il reddito di cittadinanza 2023

Più di tutti il Governo Meloni s’è imposto come obiettivo il far sì che queste persone trovino un’occupazione lavorativa.

Infatti, da quest’anno, l’offerta lavorativa presentata non sarà così facile da rifiutare, a meno di non incorrere in tagli e sospensioni.

Da gennaio 2023, in caso di presentazione di offerte di lavoro, anche non congrue, se rifiutate, comporteranno prima il taglio e poi la sospensione definitiva del reddito di sostegno.

Oltre a ciò, la perdita del Reddito di Cittadinanza potrebbe avvenire qualora la domanda sia priva della citata “Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro“, o di altri documenti come l’ISEE in corso di validità.

Va precisato che, anche presentando l’attestazione reddituale, se si supera i 9.360 euro o risulta un patrimonio immobiliare superiore a 30.000 euro (prima casa esclusa), il Reddito non potrà essere erogato.

Leggi anche: Reddito di cittadinanza: chi sono gli esclusi che non ricevono l’assegno a febbraio

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