Reddito di Cittadinanza, al via raccolta firme per abolirlo!

Reddito di Cittadinanza, al via oggi 15 giugno 2022 la raccolta firme per abolire la prestazione a cinque stelle, primo firmatario Matteo Renzi.

Parte ufficialmente, con la data di oggi, la raccolta firme per chiedere l’abolizione del Reddito di Cittadinanza. L’iniziativa è stata lanciata dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, che ha in mente di cambiare il mondo del lavoro, soprattutto per i più giovani. Andiamo a vedere cosa sta succedendo e le ultime novità sul RdC.

Matteo Renzi attacca il Reddito di Cittadinanza: al via la raccolta firme per abolirlo

Il leader di sinistra ha riiniziato la sua battaglia contro la prestazione economica mensile del reddito di cittadinanza, bandiera del Movimento 5 Stelle.

Matteo Renzi non ha mai nascosto il suo disappunto per il sostegno anti-povertà, tanto da arrivare a considerarlo più volte come un reddito di criminalità, nonché uno strumento sbagliato che andrebbe riscritto da capo.

La raccolta firme contro il reddito di cittadinanza parte proprio quest’oggi, 15 giugno 2022 e ha l’obiettivo di eliminare completamente la misura, più e più volte caduta in mano a pregiudicati e ad evasori.

Ormai è noto che qualcosa non ha funzionato nelle procedure di controllo della misura. Lo scorso anno, infatti, abbiamo perfino sentito parlare di beneficiari di Reddito di Cittadinanza con automobili di lusso e con barche a vela. 

Nonostante tutto, però, i controlli “più stringenti”, che erano stati previsti con la Legge di Bilancio 2022, sono partiti soltanto il 1° giugno 2022. Andiamo a vedere in cosa consistono.  

Reddito di Cittadinanza, sono partiti i controlli INPS “più stringenti”

Sembra una barzelletta, ma invece è la realtà. Il meccanismo dei controlli più stringenti per impedire che la misura pentastellata finisca nelle mani di chi ha condanne in atto da meno di 10 anni è partito solo lo scorso 1° giugno 2022, dopo tre anni dall’introduzione della misura

In questi tre anni, infatti, il beneficio economico anti-povertà è finito più volte in mano a soggetti ai domiciliari e anche a detenuti, senza contare la criminalità organizzata. 

Dal 1° giugno 2022, come previsto dalla Legge del 30 dicembre 2021, sono iniziati i controlli incrociati tra l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, incaricato dei pagamenti, e il Ministero della Giustizia, per verificare il rispetto della Legge e revocare il beneficio a coloro che non ne hanno diritto, in considerazione della loro condizione penale.

Scrive la collega Viviana Vitale in un suo recente articolo:

“Una volta identificato il nominativo del percettore oppure del richiedente il reddito di cittadinanza, si andrà a verificare tale nome all’interno dell’apposito sistema telematico del Casellario Centrale legato alle condanne la cui sentenza è passata in giudicato per un periodo inferiore ai dieci anni.”

Vogliamo sottolineare che l’incrocio dei dati e i metodi di controllo di Inps e Ministero della Giustizia vengono fatti nel pieno rispetto della privacy dei percettori.

Reddito di Cittadinanza tolto ai pregiudicati, ma non agli evasori

Sono ancora troppe, però, le cose che non funzionano della misura, come ad esempio i percettori indebiti che hanno conti correnti bancari all’estero o la non revoca dopo il rifiuto delle proposte di lavoro.

Secondo la legge, infatti, il reddito di cittadinanza deve essere percepito solamente da famiglie in situazioni di disagio economico, che hanno redditi verificati dall’indicatore della situazione economica equivalente, non superiori a 9.360 €.

Inoltre, coloro che divengono beneficiari della misura a 5 Stelle e che possono svolgere attività lavorative, devono essere reinseriti quanto prima nel mondo del lavoro.

Questi due passaggi, però, non hanno trovato piena applicazione, anzi, come abbiamo detto prima è capitato che soggetti con cospicui conti correnti aperti all’estero percepissero il reddito di cittadinanza.

Inoltre, con questo sostegno economico mensile, viene disincentivato il lavoro, poiché alcuni stipendi sono uguali o leggermente superiori all’assegno mensile pentastellato, dunque, le persone che beneficiano della misura preferiscono continuare a percepire il denaro, senza lavorare.

Ed è proprio per questo motivo, o meglio, per questi motivi, che il leader di Italia viva ha deciso di abolire la prestazione, mediante la raccolta firme che è partita oggi stesso.

Parte raccolta firme contro il Reddito di Cittadinanza: le reazioni di M5S

Non sono tardate arrivare le lamentele del Movimento 5 stelle, in particolare Giuseppe Conte si è schierato totalmente a favore della misura e ha criticato aspramente Matteo Renzi, oltre che un’altra oppositrice del reddito di cittadinanza: Giorgia Meloni.

L’ex presidente del Consiglio dei ministri ha dichiarato sul suo profilo ufficiale di Facebook che i due:

“Si intendono benissimo, soprattutto su un punto: forti con i deboli e molto sensibili, invece, verso gli interessi di chi già conta, e tanto. Nessuna attenzione verso la sofferenza, nessun senso di umanità. Un piano ben preciso, quello degli esponenti di Fratelli d’Italia: togliere a chi non ha per dare a chi già ha e tanto. Sono dei Robin Hood al contrario.”

Non si è fatta attendere molto la risposta del leader di Italia Viva che, con una foto dello Sceriffo di Nottingham celebre cartone animato della Walt Disney (Robin Hood), ha scritto sul suo profilo Instagram:

“Conte mi attacca sul reddito di cittadinanza e dice che sono Robin Hood al contrario. Vedendo ciò che ha combinato su mascherine, superbonus e reddito forse io non sono Robin ma Conte è sicuramente lo Sceriffo di Nottingham. Per combattere la povertà non servono i sussidi, l’assistenzialismo e le truffe, ma lavoro retribuito, educazione di qualità e un terzo settore che funzioni.”

Dall’altra parte Giorgia Meloni, la leader del partito politico Fratelli d’Italia, è arrivata più volte a definire La misura economica come il metadone di Stato.

Reddito di Cittadinanza, cosa succederà da oggi?

Come abbiamo detto più volte nel corso di questo articolo, quest’oggi sono partite le firme per dire ufficialmente addio alla misura pagata mensilmente dall’Istituto nazionale per la previdenza sociale del reddito di cittadinanza.

I cittadini potranno firmare è chiedere di togliere una misura che, forse, ha portato più danni che benefici.

Ad oggi i beneficiari della misura sono oltre tre milioni di italiani, che ricevono mensilmente in porti che vanno dai 40 € ai 780 €. Ricordiamo che per ora non c’è una scadenza della misura che può essere richiesta e percepita per 18 mensilità consecutive, al termine delle quali può essere domandato un rinnovo all’Inps, previo un mese di stop.

Se il cittadino richiedente continua ad essere in possesso dei requisiti idonei alla percezione del sussidio economico, l’istituto previdenziale procede ad erogare altre 18 mensilità della prestazione. Una volta terminate le 36 mensilità? Si potrà richiedere un altro rinnovo per ulteriori 18 mensilità.

Parte la raccolta firme, ma arriva anche la ricarica di Reddito di Cittadinanza di metà mese

Con la data di oggi non partirà solo la raccolta firme per l’abolizione della misura, ma arriverà anche la prima ricarica RdC relativa al mese di giugno 2022.

Ricordiamo che la ricarica di oggi sarà rivolto unicamente ai primi percettori, che hanno richiesto il beneficio economico pentastellato nel mese di maggio, a coloro che hanno chiesto il rinnovo nel mese di maggio e a tutti coloro che attendono arretrati della misura.

La ricarica ordinaria, invece, arriverà come di consueto il 27 del mese, che a giugno cadrà di venerdì. Per questo mese non sono previsti né anticipi né ritardi per gli accrediti INPS della misura.

Nella stessa data verrà accreditata anche la Pensione di Cittadinanza riservata a nuclei con soli cittadini over 67, che ricordiamo, si rinnova automaticamente. 

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