Reddito di cittadinanza: resta la regola sull’offerta di lavoro congrua. Chi è a rischio

A seguito delle novità sul Reddito di cittadinanza, sono in molti a domandarsi cosa succederà all’offerta di lavoro congrua. Ecco cosa c’è da sapere.

Come ormai tutti sanno, a seguito della pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale legato alla Legge di Bilancio 2023, sono stati introdotti una serie di interventi e di modifiche inerenti al famoso sostegno del reddito di cittadinanza.

Tra le novità più importanti di questo beneficio riguarda sicuramente quella delle mensilità massime che potranno essere riconosciute nei confronti dei soggetti beneficiari del Reddito di cittadinanza.

Si tratta di una serie di modifiche al RdC che permetteranno così all’esecutivo di ridurre la spesa annua destinata alla copertura del Reddito di cittadinanza, al fine di far fronte alle nuove misure previste per le famiglie contro il caro bolletta.

Un’altra novità che tuttavia riguarda il Reddito di cittadinanza e che di fatto limita il numero di beneficiari che potranno continuare ad ottenere la mensilità del RdC riguarda la questione dell’offerta di lavoro congrua. 

Vediamo nel dettaglio cosa cambia e quali sono i requisiti che dovranno essere rispettati per continuare a beneficiare del Reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza e offerta congrua: cos’è

Andando ad analizzare con attenzione il testo riferito alla recente Manovra finanziaria entrato in vigore a partire dal primo gennaio di quest’anno, è possibile evidenziare alcune novità anche per quanto riguarda la questione dell’offerta di lavoro congrua.

Si tratta, come molti sanno, di una stretta sulla platea di cittadini e di famiglie che possono continuare a beneficiare di questa misura. Nello specifico, sulla legge di Bilancio 2023, l’aggettivo “congruo” riferito all’offerta di lavoro è stato completamente cancellato.

Tuttavia, restano comunque i riferimenti all’articolo 4 del decreto numero 4 del 2019, successivamente convertito dalla legge del 2019, numero 26.

Facendo riferimento a tale quadro normativo, è possibile quindi evidenziare quali sono le condizioni obbligatorie che dovranno essere rispettate necessariamente da parte dei percettori del Reddito di cittadinanza, senza le quali si rischia di perdere tale mensilità.

Dal punto di vista dell’offerta congrua di lavoro, sembrerebbero non esserci delle novità importanti per i beneficiari del Reddito di cittadinanza, a seguito della pubblicazione della Legge di Bilancio.

Ciononostante non è affatto escluso che, con le nuove stime di risparmio che potranno essere calcolate e definite nelle prossime settimane, l’esecutivo della Meloni possa valutare un’ulteriore stretta sul beneficio del Reddito di cittadinanza. in questo caso, potrebbe essere colpito proprio il meccanismo dell’offerta di lavoro congrua.

Cosa può cambiare sul Reddito di cittadinanza

In vista di nuovi cambiamenti e modifiche che potrebbero essere apportate al beneficio del reddito di cittadinanza, vale la pena chiarire quali potrebbero essere le principali conseguenze alle novità sul RdC.

In questo senso, vale la pena riportare le parole della Ministra del Lavoro, Marina Calderone, la quale ha chiaramente sottolineato che:

Il Governo Meloni non ha affatto intenzione di cancellare il concetto di offerta di lavoro “congrua”, bensì di andare ad eseguire una rivalutazione e una revisione di alcuni degli aspetti che lo caratterizzano.

A questo proposito, la critica principale che viene mossa a questa tipologia di meccanismo riguarda il fatto che l’offerta di lavoro può essere considerata congrua soltanto se la posizione offerta risulta essere in linea con le competenze e le esperienze del beneficiario del RdC.

Su questo punto, infatti, si è duramente espresso anche il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, il quale ha evidenziato la sua posizione contro tale meccanismo, sostenendo che:

Se un laureato italiano è in cerca di un’occupazione dovrebbe essere disposto anche a fare il cameriere, pur di ottenere un nuovo impiego e uno stipendio dignitoso a fine mese.

Cosa resta dell’offerta congrua del RdC

È quindi sul punto legato alla tipologia di lavoro che l’esecutivo potrebbe andare a pronunciarsi verso una nuova modifica al Reddito di cittadinanza e al requisito dell’offerta congrua.

Cosa resterebbe quindi di tale meccanismo? Al momento non si hanno purtroppo delle notizie certe, tuttavia, facendo riferimento ai diversi interventi in merito al RdC da parte del Governo che si sono susseguiti nel corso degli ultimi mesi, ciò che potrebbe restare sono essenzialmente due condizioni fondamentali.

Stiamo parlando dei criteri che vengono utilizzati per considerare un’offerta di lavoro effettivamente congrua per un beneficiario del RdC, ovvero:

  • la distanza tra il luogo di residenza e la sede di lavoro;

  • la retribuzione.

Per quanto concerne il primo punto, attualmente, il quadro normativo del Reddito di cittadinanza stabilisce che nel caso della prima offerta di lavoro proposta verso un beneficiario del RdC, la distanza non dovrà superare il limite di 80 chilometri.

Se, invece, si prende in considerazione la questione della retribuzione, la legge stabilisce che questa dovrà avere un importo almeno superiore alla quota minima che può essere erogata a titolo di Reddito di cittadinanza, maggiorata del 10%.

Cosa significa? Vuol dire che per essere considerata congrua un’offerta di lavoro, lo stipendio offerto al percettore del RdC dovrà essere almeno pari a 856 euro al mese.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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