Novità su reddito di cittadinanza, stipendi e contratti di lavoro: la Meloni ha già deciso

Modifiche radicali al reddito di cittadinanza, nuovi aumenti dello stipendio e revisioni dei contratti di lavoro: sono questi i tre punti principali della riforma del lavoro che sarà attuata da parte del Governo Meloni. Ecco cosa cambierà su questi tre temi già dal prossimo anno.

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Modifiche radicali al reddito di cittadinanza, nuovi aumenti dello stipendio e revisioni dei contratti di lavoro: sono questi i tre punti principali della riforma del lavoro che sarà attuata da parte del Governo Meloni.

Nonostante le varie discussioni che si sono susseguiti nel corso degli ultimi giorni tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi che stanno mettendo già a dura prova la stabilità della nuova maggioranza dell’esecutivo, ciò che è chiaro è che la Meloni porterà con se una serie di modifiche sostanziali sia al decreto Trasparenza che al decreto Dignità.

In tal senso, sono già in via di preparazione i vari interventi legati al tema dell’occupazione e del lavoro che vedono come protagonisti proprio il reddito di cittadinanza, gli stipendi ed i contratti di lavoro. 

L’obiettivo perseguito è sempre lo stesso: cercare di ridurre al minimo l’indice di disoccupazione in Italia, garantendo un determinato benessere ed una certa stabilità economica con il reddito di cittadinanza, esclusivamente verso quelle famiglie più in difficoltà.

Il Governo Meloni modifica il Reddito di cittadinanza: chi viene escluso

Come preannunciato anche durante la stessa campagna elettorale da parte del partito di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e in generale di tutto il centro-destra, una delle prime novità che saranno apportate dal nuovo esecutivo riguarda proprio il reddito di cittadinanza.

La misura introdotta per la prima volta nel 2019 da parte del partito del Movimento 5 Stelle, quindi, si poneva come obiettivo quello di offrire un sostegno economico verso i cittadini disoccupati in difficoltà economiche. Tuttavia, i dati hanno dimostrato la sostanziale incapacità di tale beneficio del reddito di cittadinanza ad avviare delle politiche attive del lavoro.

È proprio su questo punto che il Governo Meloni intende avviare una revisione del reddito di cittadinanza. Come? Tra le ipotesi al vaglio, anche quello di richiedere ai Comuni stessi di identificare i nuclei familiari effettivamente più bisognosi.

In questo modo, si riuscirebbe ad avere una certezza più concreta che il reddito di cittadinanza possa essere percepito esclusivamente da chi vive delle condizioni sfavorevoli, ottenendo anche un risparmio delle risorse statali, le quali potrebbero essere investite in altri provvedimenti ed interventi per i lavoratori.

Le novità della Meloni sull’aumento degli stipendi: cosa cambia nel 2023

Una delle principali priorità che sono state inserite nell’agenda di Governo della Meloni è sicuramente quella legata alle modifiche degli stipendi dei cittadini italiani.

A questo proposito, tra i temi correlati allo stipendio, dovrà essere necessariamente affrontato anche l’argomento del taglio del cuneo fiscale.

Sembrerebbe quindi che il Governo Meloni sia intenzionato a confermare il cosiddetto sgravio contributivo del 2%, approvato recentemente con un doppio intervento durante i primi mesi del 2022, da parte dell’ormai ex premier Draghi.

Effettivamente l’aumento dello stipendio che è stato ottenuto grazie allo sgravio contributivo del 2% riconosciuto esclusivamente verso quei lavoratori con redditi fino a 35 mila euro all’anno, terminerà alla fine di dicembre.

Ciò significa che qualora la Meloni volesse riconfermare a tutti gli effetti il beneficio con relativo aumento della busta paga, serviranno oltre tre miliardi di euro per ottenere tale rinnova.

Al tempo stesso, proprio sul tema degli importi degli stipendi e sulle strategie per rendere la busta paga più ricca a fine mese, il Governo della Meloni e di tutto il centro-destra sta pensando ad un vero e proprio taglio strutturale. 

Si tratterebbe, quindi, di una misura che non andrà solo ad incidere sulla busta paga dei lavoratori ma anche a ridurre le spese ed i costi delle imprese.

Contratti di lavoro e cassa integrazione: la Meloni cambia tutto

Ancora prima del suo insediamento ufficiale, la squadra dell’esecutivo di Meloni ha anche già in mente un’ulteriore modifica che coinvolgerà un’ampia platea di lavoratori. Si tratta quindi di andare a cambiare alcune disposizioni inserire all’interno del decreto Trasparenza e del decreto Dignità.

Nel dettaglio, l’idea del centrodestra è sicuramente quella di elaborare qualche correttivo volto a semplificare le procedure di adempimento dei datori di lavoro in merito alla comunicazione verso i lavoratori delle norme legate alle condizioni d’impiego.

Si tratta quindi di andare a modificare alcune indicazioni approvate recentemente, soltanto il 13 agosto, con l’entrata in vigore del decreto Trasparenza.

Potrebbero inoltre arrivare delle nuove deroghe della cassa integrazione, attraverso il rinnovo delle disposizioni contenute all’interno della riforma del lavoro Orlando. Nello specifico, si pensa ad una nuova cassa integrazione gratuita con una revisione delle normative legate alla scadenza dei contratti di lavoro.

Insomma, per capire cosa cambierà su contratti di lavoro, reddito di cittadinanza e stipendi con il Governo Meloni bisognerà ancora attendere qualche settimana, ma ciò che è certo è che ci saranno decisamente delle grandi novità sul tema del lavoro.