Stretta sul Reddito di cittadinanza: addio pagamenti per chi rifiuta il lavoro

A seguito dell’approvazione di un nuovo emendamento al Decreto Aiuti, la squadra dell’esecutivo ha deciso di introdurre una nuova e preoccupante stretta sul reddito di cittadinanza. Si tratta, in particolare, di una stretta che andrà a coinvolgere in particolare i beneficiari che decideranno volontariamente di non accettare delle offerte di lavoro ritenute adeguate, messe a disposizione da aziende che appartengono al settore privato. Ecco cosa succederà ai beneficiari del reddito di cittadinanza con questa nuova stretta.

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A seguito dell’approvazione di un nuovo emendamento al Decreto Aiuti, la squadra dell’esecutivo ha deciso di introdurre una nuova e preoccupante stretta sul reddito di cittadinanza. Si tratta, in particolare, di una stretta che andrà a coinvolgere in particolare i beneficiari che decideranno volontariamente di non accettare delle offerte di lavoro ritenute adeguate, messe a disposizione da aziende che appartengono al settore privato. 

Proprio per questo motivo, con il nuovo emendamento è ormai sempre più messa a rischio la possibilità di accedere e continuare a beneficiare nel corso dei mesi del sostegno del reddito di cittadinanza

È questa la decisione che è stata intrapresa da parte del Governo Draghi, verosimilmente volta a fronteggiare al meglio anche la situazione critica legata alla mancanza di personale, denunciata sempre più spesso da parte di aziende ed imprenditori, soprattutto durante il periodo estivo e stagionale.

In tal senso, diventa essenziale per chi beneficia effettivamente della misura economica del reddito di cittadinanza informarsi al meglio in merito a questa nuova stretta sul sostegno, in maniera tale da assicurarsi la possibilità di continuare a percepire gli importi anche nel corso dei mesi successivi.

Le novità sulla stretta sul reddito di cittadinanza: cos’è successo ora

Ebbene sì, purtroppo è arrivata una nuova preannunciata stretta sul beneficio del reddito di cittadinanza che sta facendo nuovamente tremare i nuclei familiari che attualmente stanno ricevendo ogni mese il tradizionale accredito del RdC.

A questo proposito, la decisione della squadra del Governo italiano in merito alla stretta sul reddito di cittadinanza è stata inserita in un apposito emendamento direttamente legato al Decreto Aiuti. 

Si tratta, infatti di un emendamento portato avanti da tutti i partiti dell’area del centrodestra, così come anche il Partito Democratico, e successivamente confermato da parte delle Commissioni della Camera dei deputati.

Dunque, la novità più importante che andrà a coinvolgere il beneficio del reddito di cittadinanza riguarda essenzialmente la possibilità di continuare ad usufruire o meno degli accrediti legati alla misura economica del RdC, anche nei casi in cui si rifiutano delle proposte di lavoro.

Cosa cambia ora con la stretta sul reddito di cittadinanza

Come anticipato, il principale cambiamento portato avanti da parte dell’esecutivo attraverso l’emendamento del Decreto Aiuti riguarda il rischio sempre più concreto di subire uno stop ai pagamenti del reddito di cittadinanza, che potrebbe coinvolgere un numero sempre più crescente di persone.

A questo proposito, infatti, il datore di lavoro che appartiene al settore privato che ha intenzione di offrire ad un beneficiario del RdC, che ha sottoscritto al cosiddetto Patto per il lavoro, è tenuto a presentare un’apposita richiesta formale. 

Proprio in tal senso, qualora il cittadino che riceverà l’offerta di lavoro intenderà rifiutare tale proposta, si vedrà automaticamente coinvolto dalla decadenza del beneficio economico del reddito di cittadinanza, in quanto va a decadere uno dei requisiti essenziali per poter beneficiare del RdC. 

Bisognerà attendere soltanto pochi mesi prima che la stretta sul reddito di cittadinanza si concretizzi a tutti gli effetti, ovvero al momento dell’effettiva entrata in vigore del provvedimento dedicato al Decreto Aiuti, che è stata prevista per i mesi di settembre e di ottobre.

Chi rischia la stretta sul reddito di cittadinanza? I beneficiari che perdono il RdC

Occorre tuttavia sottolineare che, nonostante questa notizia abbia da subito riscontrato preoccupazione e ansia da parte dell’intera platea di cittadini beneficiari del reddito di cittadinanza, in realtà non dovranno temere tutti questa nuova stretta sul RdC.

Infatti, potrebbero rischiare di non ricevere più i pagamenti del reddito di cittadinanza esclusivamente quei soggetti che rifiuteranno delle offerte di lavoro che sono state ritenute congrue, sulla base delle definizioni e delle norme attualmente contenute all’interno dell’apposito decreto-legge sul reddito di cittadinanza.

In particolare, in attesa di ricevere nuove indicazioni che dovrebbero essere comunicate da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, potrà essere considerata effettivamente congrua una prima offerta di lavoro che risponda a tre requisiti essenziali. Nello specifico: un contratto di lavoro a tempo indeterminato, una sede aziendale che si trovi a meno di 80 chilometri rispetto al luogo in cui si ha la residenza e che possa essere raggiunta con mezzi pubblici entro 100 minuti.

Al contrario, invece, una volta che il cittadino decide di rifiutare la prima offerta di lavoro, per la seconda proposta non saranno presi in considerazione gli stessi parametri. Infatti, sarà ritenuta congrua un’offerta di lavoro a prescindere dalla tipologia di contratto.

Si ricorda, inoltre che a rischiare la revoca del reddito di cittadinanza saranno quei cittadini che decideranno di rifiutare ben due proposte di lavoro che saranno presentate da parte di aziende e di datori di lavoro. Mentre con il primo rifiuto si perderanno soltanto 5 euro al mese dagli accrediti mensili per il RdC, con il secondo scatta automaticamente la perdita totale del beneficio.