Addio al reddito di cittadinanza nel 2023: quali sono i bonus alternativi della Meloni

Il Governo Meloni vuole abolire il reddito di cittadinanza per gli occupabili dal 2023, ma ci sono dei bonus alternativi che si possono richiedere.

La Legge di Bilancio 2023 prevede un graduale superamento del reddito di cittadinanza, o meglio una riduzione del numero di beneficiari per rendere la misura più sostenibile per le casse statali e più equa per i cittadini. Il Governo intende mantenere il suo impegno con gli elettori.

Le prime modifiche al RdC saranno attive già dal 1° gennaio 2023, quando il reddito di cittadinanza verrà ridotto per gli individui considerati “occupabili”: questi soggetti potranno ottenere un massimo di 8 mensilità anziché le 18 previste attualmente.

Non solo: non si potrà rifiutare nemmeno la prima offerta di lavoro, e si dovranno seguire dei corsi di formazione e avvicinamento al lavoro, pena la perdita del sussidio.

Dal 1° gennaio 2024, invece, il reddito di cittadinanza verrà abolito: quali sono le misure alternative alle quali sta pensando il Governo Meloni?

Addio al reddito di cittadinanza: le novità della prima Manovra Meloni

Abbiamo sempre detto che il reddito di cittadinanza era una misura sbagliata perché uno stato giusto non mette nello stesso piano l’assistenza di chi può lavorare e chi non può farlo.

Da queste parole la premier Giorgia Meloni ha presentato le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2023 al reddito di cittadinanza: considerando che esistono individui occupabili e non occupabili, il Governo intende cancellare gradualmente il sussidio per quei cittadini che sono in grado di lavorare.

L’anno “ponte” sarà il 2023, durante il quale oltre ai tagli e alle riduzioni del numero di beneficiari, ci si avvierà verso l’abolizione definitiva del reddito di cittadinanza (nel 2024).

Scanso a equivoci, la premier ha voluto specificare che la misura rimarrà attiva per i nuclei familiari al cui interno si trovano disabili, anziani, famiglie con minori prive di reddito e donne in gravidanza. Potranno mantenere il RdC anche coloro che non sono in grado di lavorare.

Per tutti gli altri – ha poi concluso Meloni – non potrà più essere percepito per più di otto mesi complessivi e, in ogni caso, decade al rifiuto della prima offerta di lavoro.

Ma in vista dell’addio al reddito di cittadinanza, il Governo Meloni ha già pronte alcune misure e bonus alternativi.

Reddito di cittadinanza, ecco le misure alternative: meccanismo bonus-malus

Quali sono le misure alternative al reddito di cittadinanza alle quali sta lavorando il Governo?

Stando alle ultime indiscrezioni, pare possa trattarsi di un meccanismo di “bonus – malus” dedicato a tutti quei titolari RdC occupabili che sono propensi all’ingresso nel mondo del lavoro.

Per questa categoria di soggetti, quindi, dovrebbero essere attivati particolari corsi di perfezionamento delle conoscenze e competenze per poter avvicinarsi al mondo del lavoro. La frequenza di questa formazione sarà obbligatoria, pena la perdita del sussidio grillino.

Di qui, i centri per l’impiego arriveranno a proporre un’offerta di lavoro “congrua” – definizione ancora da definire – alla quale i titolari RdC non potranno opporsi, per non perdere definitivamente e anticipatamente il sussidio.

Bonus alternativi al reddito di cittadinanza: quali si possono richiedere per la famiglia

In realtà, possiamo già annoverare alcune delle misure che si possono richiedere al posto del sussidio grillino, ovvero dei bonus che risultano alternativi al reddito di cittadinanza.

Oltre ai nuovi aiuti per la famiglia inseriti nella Manovra 2023, è già attivo il bonus bollette per risparmiare sulle spese di luce e gas: il tetto ISEE dovrebbe essere innalzato dalla Manovra fino a 15.000 euro, mentre per le famiglie numerose resta fisso a 20.000 euro.

Esistono poi numerose agevolazioni per i genitori e le famiglie: dall’assegno unico per i figli al bonus maternità dai Comuni, che sono stati inseriti tra i bonus della Manovra 2023.

E sempre all’interno della finanziaria è stata inserita anche una nuova versione della Carta Acquisti, definita carta risparmio spesa: questa tessera spetta alle famiglie con reddito inferiore a 15.000 euro all’anno per l’acquisto di beni di prima necessità presso i punti vendita aderenti.

Bonus alternativi al reddito di cittadinanza: quali si possono richiedere per altre spese

E sempre per risparmiare sulle spese relative alla casa, in alternativa al reddito di cittadinanza esistono dei contributi per il pagamento dell’affitto: grazie al Fondo Morosità Incolpevole, gli inquilini morosi possono ottenere degli aiuti per pagare il canone mensile, purché possiedano un reddito inferiore a 26.000 euro all’anno.

Ci sono poi le agevolazioni sulla Tari che diversi Comuni prevedono per i cittadini meno abbienti, oltre a eventuali sconti su tasse e libri scolastici per i genitori di bambini e ragazzi che frequentano la scuola.

Infine, esistono delle agevolazioni sulla rete telefonica e sulla connessione ad Internet offerte direttamente dagli operatori e riservati ai nuclei familiari con minori disponibilità economiche.

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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