Reddito di cittadinanza: nuova tegola Inps! Addio 280 euro

Il reddito di cittadinanza è un'integrazione al reddito familiare che si compone di due parti. Una è la vera e propria integrazione al reddito. L'altra componente del reddito di cittadinanza è un bonus che integra il reddito familiare per un importo a copertura dell'affitto di casa o della rata del mutuo. L'importo del bonus affitto è di 280 euro al massimo per ogni mese. Ma per chi percepisce dal proprio comune un bonus affitto rischia sul reddito di cittadinanza.

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Il reddito di cittadinanza è un'integrazione al reddito familiare che si compone di due parti.

Una è la vera e propria integrazione al reddito, ed è calcolata tenendo in considerazione sia il reddito familiare, l'ISEE, i patrimoni mobiliari ed immobiliare e le condizioni soggettive dei componenti della famiglia.

L'altra componente del reddito di cittadinanza è un bonus che integra il reddito familiare per un importo a copertura dell'affitto di casa o della rata del mutuo. L'importo del bonus affitto è di 280 euro al massimo per ogni mese.

In presenza di un mutuo oppure se il beneficiario riceve la pensione di cittadinanza la quota di affitto scende a 150 euro al mese.

Cosa succede se il nucleo familiare riceve già un aiuto economico dal proprio comune in merito ai canoni di locazione? La quota del reddito di cittadinanza relativa all'affitto dell'abitazione non è compatibile con i contributi o i bonus affitti erogati dall'ente comunale della città in cui si risiede. Tuttavia tale bonus deve essere pagato dal comune attingendo al fondo nazionale sostegno delle locazioni (Legge 431 del 1998).

A rendere incompatibili il reddito di cittadinanza con il bonus affitti è il decreto del ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili del 19 luglio 2021. E l'Inps ha richiesto ai comuni che erogano contributi per il sostegno al pagamento del canone di locazione di trasmettere al SIUSS le informazioni inerenti il bonus affitto.

Reddito di cittadinanza: quota affitto 280€, cosa è

Il reddito di cittadinanza è un integrazione al reddito familiare, per quei nuclei che non superano determinate soglie di reddito e ricchezza. 

Ma il reddito di cittadinanza si compone anche di una quota legata alla presenza di un contratto di affitto o di un mutuo, i cui oneri gravano sul nucleo familiare che beneficia del reddito di cittadinanza.

La quota affitto è la cosiddetta Quota b del reddito di cittadinanza, che si somma alla Quota a, quella prettamente legata al reddito familiare.

Per percepire la quota affitto si deve avere un contratto di locazione registrato e per il quale si pagano dei canoni periodici. 

La quota massima che può essere percepita ad integrazione della componente reddituale del reddito di cittadinanza è di 3.360 euro all'anno. Si tratta di 280 euro mensili. 

Per i percettori di pensione di cittadinanza però l'importo è più basso ed è di 150 euro al mese. Stesso importo per chi, invece ha un contratto di mutuo in essere.

Gli importi dell'integrazione reddituale e della quota affitto, sommati tra loro non devono però superare i 9.360 euro moltiplicati per le scale di equivalenza.

Reddito di cittadinanza: requisiti dell'affitto

Può capitare che pur sostenendo dei canoni di locazione, non si percepisca poi la quota del reddito di cittadinanza attinente proprio all'affitto. Ma quale può essere la motivazione?

Il contratto di affitto per essere considerato valido ai fini dell'ulteriore quota del reddito di cittadinanza deve essere registrato. Inoltre nell'immobile in cui si paga il canone di locazione, il beneficiario del reddito di cittadinanza deve trasferire la sua dimora abituale, quindi la sua residenza.

Ma non è tutto. Il canone di locazione sostenuto deve essere riportato anche ai fini ISEE. Quindi quando si compila la Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini del calcolo dell'ISEE, il richiedente il reddito di cittadinanza deve riportare gli estremi del contratto di locazione e i relativi dati, sopratutto quello dell'importo del canone pagato.

Risulta evidente che un affitto in nero non da alcun diritto alla quota di reddito di cittadinanza per coprire i costi del canone di locazione. Anzi una dichiarazione falsa, anche nella DSU, pur pagando in nero l'affitto, comporta il rischio di revoca del reddito di cittadinanza, oltre a sanzioni anche di natura penali.

Reddito di cittadinanza: affitto in nero, cosa si rischia

La quota B del reddito di cittadinanza è concesso a chi vive in affitto con la propria famiglia con regolare contratto registrato presso l'Agenzia delle Entrate.

Ma il canone di locazione, se lato inquilino da diritto alla quota B del reddito di cittadinanza, fino ad un massimo di 280 euro al mese, lato proprietario invece concorre a formare il reddito. Quindi non dichiarare il canone di locazione significa truffare lo Stato.

Lo sancisce articolo 7 del decreto 4/2019 (convertito dalla legge 26/2019), nel quale - al primo comma - si legge che:

Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio di cui all’articolo 3, rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute, è punito con la reclusione da due a sei anni.

Quindi è sconsigliato non dichiarare l'affitto percepito, perchè se scoperti non solo si dovrà restituire il reddito di cittadinanza percepito e non dovuto, ma si rischia il carcere.

Reddito di cittadinanza: come pagare l'affitto

Il reddito di cittadinanza è ricaricato ogni mese sulla carta gialla da parte di Poste Italiane su disposizione dell'Inps. Con la carta del reddito di cittadinanza si può effettuare la spesa ed acquistare diversi generi di beni di consumo e servizi. Tuttavia ci sono alcuni divieti e limitazioni.

Ma sul fronte del canone di locazione, è possibile pagare l'affitto con il reddito di cittadinanza? La risposta è positiva, ma si deve seguire un iter ben preciso.

Infatti per pagare l'affitto con il reddito di cittadinanza, il beneficiario deve recarsi presso un ufficio postale con la propria carta gialla e comunicare all'addetto che intende pagare il canone di locazione proprio con il reddito di cittadinanza. 

L'operazione è un bonifico a tutti gli effetti disposto con la carta del reddito di cittadinanza. Per farlo si deve compilare un modulo di bonifico Sepa-Postagiro in cui indicare gli estremi dell'ordinante e del beneficiario. Nella causale si deve riportare il mese del canone di locazione che si sta pagando. 

Se il canone di locazione supera i 280 euro si potrà pagare la differenza con la restante somma presente sulla carta del reddito di cittadinanza. Non si può integrare in contanti l'eventuale differenza.

Il caso particolare di contratto di locazione intestato ad un componente del nucleo familiare non pone alcun limite al pagamento del canone con il reddito di cittadinanza. Infatti l'affitto può essere sempre pagato, perchè il RdC è sempre riferito al nucleo familiare.

Reddito di cittadinanza: addio quota affitto 280€ con il bonus affitti

A questo punto chiariamo cosa si intende per bonus affitti. Quello che rileva ai fini della non compatibilità con il reddito di cittadinanza, è il fondo sostegni affitti istituito con legge 431 del 1998 e che permette ai vari comuni di assegnare degli aiuti per il pagamento del canone di locazione.

Il fondo è ripartito tra le regioni e le province autonome che poi a loro volta lo destinano ai comuni per i loro bandi di sostegno all'affitto. 

Attenzione a non confondere tale bonus con quello istituito con decreto legge 137 del 28 ottobre 2000 e concesso ai proprietari di immobili concessi in locazione che accordano agli inquilini una riduzione del canone di locazione. Questi ultimi invece se vengono soddisfatti i requisiti di contratto di locazione registrato e pagamento dell'affitto tracciato, potranno continuare a beneficiare della quota B del reddito di cittadinanza, qualora ne siano beneficiari. 

Come fa l'Inps a verificare che il beneficiario del reddito di cittadinanza non deve percepire la quota B relativa al canone di locazione? Dal 2021 tutti gli enti sia locali che centrali, che erogano un contributo, un bonus o un aiuto economico devono registrarlo nel SIUSS una sorta di database dei sostegni al reddito di una persona. In presenza, in corrispondenza del codice fiscale del beneficiario del reddito di cittadinanza, di un bonus affitto erogato dal comune, l'Inps non potrà erogare la quota B del RdC proprio afferente all'affitto.