Chi sono gli “occupabilIi” a cui sarà tolto il Reddito di cittadinanza dopo la Manovra

Dopo l'approvazione della Legge di Bilancio 2023 è fondamentale parlare del Reddito di Cittadinanza, che verrà tolto agli occupabili: ma chi sono?

La Legge di Bilancio 2023 è stata approvata e la nebbia sulle misure sembra essersi finalmente dissipata. Dalle novità per affrontare il caro bollette, passando per i bonus per famiglia e lavoro, flat tax, si arriva alle pensioni.

Resta dunque da chiarire un tema particolarmente discusso, il Reddito di Cittadinanza, che verrà tolto agli occupabili. Ma chi sono? E cosa cambierà per loro?

Legge di Bilancio 2023, Reddito di Cittadinanza: chi sono gli occupabili cui verrà tolto

Ovviamente, la nuova Legge di Bilancio 2023 non ha risparmiato il Reddito di Cittadinanza, tematica molto in voga viste le svariate controversie. La revisione, già annunciata diverse volte durante la campagna elettorale, si è concretizzata nell’abolizione a partire dal 1 gennaio 2024 del sussidio, dopo i ”piccoli” cambiamenti che interesseranno il 2023 e che concerneranno soprattutto i soggetti occupabili. Ma chi sono questi ultimi?

Secondo le stime dell’Inps, sarebbero circa 660mila gli occupabili che – per ora – possono ancora beneficiare del Reddito di Cittadinanza. In particolare, l’occupabilità è determinata da diversi fattori:

  • dall’età anagrafica compresa tra i 18 anni e i 59 anni;

  • condizioni di salute, soggetti sani che non hanno impedimenti a svolgere attività lavorativa.

Inoltre gli “occupabili” sono coloro che non hanno nel nucleo familiare disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni di età; non svolgono un’attività lavorativa (sia autonomamente che come subordinati) e non frequentano un corso di studi o di formazione.

Legge di Bilancio 2023, Reddito di Cittadinanza: cosa cambierà per gli occupabili

Gli occupabili sono la parola chiave di questa nuova riforma del Reddito di Cittadinanza. Ma cosa cambierà per loro in concreto?

Il comunicato del ministero dell’Economia e delle Finanze, guidato da Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato che prima dell’effettiva abrogazione del sussidio nel 2024, ci sarà

“un periodo transitorio con maggiori controlli sul fronte di chi lo percepisce e di chi riceve le offerte di lavoro“.

Durante tale periodo, per gli occupabili il nuovo governo ha previsto una riduzione del periodo di beneficio del sussidio – ora di 8 mesi – e un periodo di tempo di minimo 6 mensilità di partecipazione ad un corso di formazione o di riqualificazione professionale. Si tratterebbe di percorsi obbligatori e fondamentali per non perdere il sussidio.

Legge di Bilancio 2023: una breve panoramica delle misure

Il 21 novembre 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo della Legge di Bilancio 2023, tema cardine del nuovo governo, avviando così la definizione della nuova Manovra, che prevede un pacchetto di misure di 32 miliardi di euro. In particolare, oltre a un aumento delle pensioni minime – ora 600 euro -, affiancato da un superamento della Legge Fornero, è stato introdotto un pacchetto famiglia e lavoro con bonus e risorse, in vista anche dell’emergenza del caro bollette e dell’aumento dell’inflazione. Tra le novità ricordiamo anche l’arrivo di tre flat tax, tra cui una flat tax incrementale al 15% per i lavoratori autonomi con un tetto massimo di 40mila euro.

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