Reddito di cittadinanza: Inps taglia l’importo. Ecco a chi

Il reddito di cittadinanza è compatibile con la pensione d'invalidità, ma l'Inps ricalcola l'importo del RdC in base all'importo della pensione.

Il tema è piuttosto delicato quanto disarmante. Eppure l’Inps, secondo quanto riportato da alcune segnalazioni arrivate alla Federazione Italiana Superamento dell’handicap, FISH, ha, in alcuni casi tagliato l’importo del reddito di cittadinanza per effetto dell’aumento della pensione d’invalidità per effetto della nota sentenza 152 del 2020 della Corte Costituzionale.

Vi starete chiedendo cosa c’entra la pensione d’invalidità con il reddito di cittadinanza? Il fattore comune è che le due misure, essendo entrambe assistenziali, non possono essere erogate per intero. Il principio di sussidiarietà prevede che, laddove il beneficiario di un trattamento assistenziale, ne chiede un altro, i due importi non devono essere erogati per intero, ma uno va ad integrare l’altro.

Questo accade per il reddito di cittadinanza di un beneficiario di pensione d’invalidità. Infatti quest’ultima, in base all’art.2 del decreto legge n. 4 del 2019, ossia il decreto che ha dato vita al reddito di cittadinanza, deve essere inclusa nel calcolo complessivo dei redditi familiari su cui poi si basa la determinazione del reddito di cittadinanza. E nel reddito familiare si deve anche considerare l’eventuale indennità di accompagnamento.

Quindi chi da febbraio sta subendo una decurtazione del reddito di cittadinanza per effetto del computo dei trattamenti assistenziali nel calcolo del reddito familiare, deve tener presente che l’Inps valuta come redditi ai fini del reddito di cittadinanza anche la pensione d’invalidità.

Reddito di cittadinanza: taglio dell’importo in presenza di pensione d’invalidità

Dopo che diversi percettori di pensione d’invalidità hanno segnalato a FISH che il reddito di cittadinanza percepito sia stato tagliato se non addirittura azzerato, va subito chiarito che il requisito del reddito familiare valido ai fini del reddito di cittadinanza, deve anche tenere in considerazione l’importo della pensione d’invalidità.

Lo stabilisce l’art.2 del decreto legge n. 4 del 2019, ossia il decreto che ha dato vita al reddito di cittadinanza. Questo articolo infatti prevede che nel calcolo del reddito familiare si devono considerare i trattamenti assistenziali, come la pensione d’invalidità o l’assegno di frequenza, non più in godimento nonchè i trattamenti erogati indipendentemente dal reddito proprio o del nucleo familiare, come ad esempio l’indennità di accompagnamento.

Il fatto di dover includere nel calcolo del reddito familiare ai fini del reddito di cittadinanza, anche le prestazioni assistenziali, come la pensione d’invalidità, è dovuta al fatto che non si possono percepire due trattamenti assistenziali. E poichè il reddito di cittadinanza e la pensione d’invalidità sono trattamenti assistenziali, uno è l’integrazione dell’altro.

Quindi il reddito di cittadinanza potrà essere percepito solo se va ad integrare la pensione di invaldità fino al raggiungimento del massimo previsto in corrispondenza della composizione del nucleo familiare. 

Allora ripercorriamo come si calcola il reddito di cittadinanza. 

Reddito di cittadinanza: requisiti reddituali

Per accedere al reddito di cittadinanza, come trattamento integrativo del reddito familiare, si devono soddisfare alcuni requisiti economici sia reddituali che patrimoniali.

La riforma del reddito di cittadinanza introdotta dalla legge di bilancio 2022 non ha modificato i requisiti per l’accesso alla misura.

Pertanto, si confermano tutti quelli esistenti alla data del 1 gennaio 2022. Comprendere i requisiti reddituali ci permette di comprendere perchè con un aumento della pensione d’invalidità al vecchio milione di lire, l’Inps procede con un taglio del reddito di cittadinanza.

Per il requisito economico si deve considerare l’ISEE del nucleo familiare. Non deve superare 9.360 euro. A questo punto la domanda è lecita? La pensione d’invalidità va inserito nel prospetto di calcolo dell’ISEE? La risposta è no. Lo sancisce la legge n.89 del 26 maggio 2016 per cui i trattamenti erogati dall’Inps a soggetti con disabilità non entrano nel calcolo dell’ISEE.

Il requisito reddituale invece non deve superare 6.000 euro annui, per un solo componente. In questo caso invece, la pensione d’invalidità deve essere considerata. Applicando la scala di equivalenza, il reddito familiare aumenta fino ad arrivare a 13.200 euro in presenza di quattro componenti adulti oppure tre adulti e due minori, di cui almeno una con disabilità. Il limite di 6.000 euro è elevato a 7.360 euro per la pensione di cittadinanza, ed in caso di abitazione in una casa di affitto a 9.360 euro.

Reddito di cittadinanza: importo ridotto con aumento della pensione d’invalidità

La Corte Costituzionale con la sentenza n. 152 del 2020 aveva stabilito che le pensioni d’invalidità civile, per sordità o cecità, dovevano essere integrati fino al vecchio milione di lire, già a partire dal diciottesimo anno di età.

L’incremento infatti era già attivo a partire dal sessantesimo anno di età. La corte si era espressa per un aumento fino al milione di lire, a seguito di un’istanza presentata da una persona costretta su sedia a rotella assistita costantemente da terzi.

La Consulta si è espressa considerando l’importo della pensione d’invalidità non sufficiente a soddisfare i più elementari bisogni della vita. Con tale affermazione la Consulta si è espressa per l‘aumento delle pensioni d’invalidità all’importo di 651 euro al mese.

La decisione della Consulta è stata recepita dall’Inps che però ha fissato dei paletti reddituali.

Quello personale, per cui il reddito non deve superare 8.469,63 euro, quello coniugale, se il beneficiario della pensione d’invalidità è sposato, non deve superare 14.447,42 euro. Tali importi sono stati aggiornati per il 2022 pari a  8.583,51 euro per il pensionato solo e 14.662,96 euro per il reddito coniugale. 

L’incremento della pensione d’invalidità a 660,27 euro (per il 2022) impone dunque una riflessione sul fatto che tale reddito va inserito tra i redditi familiari ai fini del rispetto del requisito reddituale utile all’erogazione del reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza azzerato con la pensione di invalidità: quando?

Il 27 gennaio 2022, l’Inps ha considerato la pensione d’invalidità come reddito familiare e l’ha imputato ai redditi complessivi ai fini del reddito di cittadinanza. Come abbiamo riportato in apertura di articolo, per un solo componente del nucleo familiare, il reddito familiare non deve superare 6.000 euro, elevabile a 9.360 euro in presenza di casa in affitto oppure a 7.560 euro per la pensione di cittadinanza.

Con l’incremento della pensione d’invalidità, nel caso di un incremento totale, il reddito annuale familiare sale a 8.583,51 euro. Diventa chiaro che, in assenza di casa in affitto o se non si percepisce la pensione di cittadinanza, il reddito di cittadinanza non può più essere percepito perchè viene meno il rispetto del limite reddituale.

Ma la stessa considerazione si può fare in caso di nuclei familiari, applicando i vari coefficienti della scala di equivalenza per calcolare se la pensione d’invalidità superi o meno il reddito familiare.

La conseguenza è che l’Inps non ha fatto altro che considerare la pensione d’invalidità ai fini del reddito familiare e quindi di procedere a rivedere l’importo del reddito di cittadinanza, riducendolo oppure azzerandolo.

In pratica l’Inps ha applicato il principio della somma costante. Se aumenta la pensione d’invalidità diminuisce il reddito di cittadinanza. Ed ecco spiegata la situazione.

Reddito di cittadinanza e pensione d’invalidità: si possono avere entrambi?

A questo punto ci si pone la domanda se sia possibile aumentare la pensione d’invalidità senza perdere il reddito di cittadinanza. In altre parole la domanda è come contemperare l’art. 38 della Costituzione che recita 

Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale

con l’art. 81 della stessa che riporta

Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e […] al verificarsi di eventi eccezionali.

Contemperare i due articoli può richiedere solo un intervento.

Rivedere la spesa pubblica o aumentare la tassazione per trovare fondi necessari a consentire alle persone più fragili di poter ricevere l’assistenza necessaria da parte dello Stato sia con l’incremento della pensione d’invalidità che del reddito di cittadinanza. 

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