Reddito di Cittadinanza, riconfermato in Legge di Bilancio 2023, ma con importanti novità

Cosa succederà con l’approvazione e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio 2023 alla misura del Reddito di Cittadinanza? La soluzione la sta trovando la nuova Presidente Giorgia Meloni, insieme al suo nuovo esecutivo che, nonostante considerino tutt’oggi il sostegno pentastellato una misura fallimentare, hanno dato l’ok per la proroga al 2023, ma con attente rivalutazioni. Andiamo a scoprirle nel dettaglio.

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Cosa succederà con l’approvazione e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio 2023 alla misura del Reddito di Cittadinanza? La soluzione la sta trovando la nuova Presidente Giorgia Meloni, insieme al suo nuovo esecutivo che, nonostante considerino tutt’oggi il sostegno pentastellato una misura fallimentare, hanno dato l’ok per la proroga al 2023, ma con attente rivalutazioni. Andiamo a scoprirle nel dettaglio. 

Reddito di Cittadinanza, riconfermato in Legge di Bilancio 2023, ma con importanti novità

Non ha cambiato idea sulla misura la nuova Premier Giorgia Meloni, che ha definito nuovamente il reddito di cittadinanza una “misura fallimentare, sia per come è stata pensata, che per come è stata realizzata”. Secondo la leader di FdI, infatti, la risposta corretta alla povertà, ove possibile, è il lavoro e non l’assistenzialismo

Ecco, dunque, la sua prima intenzione, il primo dei suoi “buoni propositi per il 2023”: togliere il Rdc a chi può lavorare, anche se ad oggi non sappiamo né quando, né come. Il nuovo ministro per il Lavoro, Maria Calderone, è già al lavoro per iniziare ad apportare tutte le modifiche sulla misura di contrasto alla povertà.

Rdc, ci sarà nella Legge di Bilancio 2023

L’abolizione del reddito di cittadinanza, per il momento, non è in programma, nonostante tutto il Centrodestra sia favorevole ad una sua profonda modificazione. Questo è anche dovuto ai tempi stretti: per abolire la misura, ma anche per abrogarla, servirebbe molto più tempo di quello che l’attuale esecutivo ha a disposizione per la prossima Manovra 2023, considerando anche l’urgenza della pubblicazione di un nuovo decreto-legge per far fronte al caro energia.  

È anche possibile che il reddito di cittadinanza venga riadattato secondo i principi e le idee della coalizione di destra. In questo caso specifico, infatti, il Rdc andrebbe solo nelle tasche dei cittadini bisognosi, dunque:

  • disabili e non autosufficienti
  • persone con più di 60 anni
  • famiglie con minori a carico

In particolare, l’attenzione si rivolge ai soggetti fragili, coloro che per un motivo o per un altro non possono lavorare. 

Reddito di Cittadinanza, chi può lavorare deve lavorare

Secondo quanto dichiarato dal responsabile Lavoro della lega, il reddito di cittadinanza nella Legge di Bilancio 2023 sarà garantito unicamente a chi rientra nelle fasce di maggiore difficoltà, ma soprattutto a chi non può lavorare. Dall’altro lato, invece, la misura spronerà maggiormente tutti quei cittadini che possono lavorare. 

Insomma, pare che il primo paletto che sarà messo al Rdc in Manovra 2023 sarà proprio quello del lavoro. È possibile, infatti, che i requisiti d’accesso in questa chiave diventino molto più stringenti, così come quelli per il mantenimento. 

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Come cambia il Reddito di Cittadinanza in Legge di Bilancio 2023

Come cambierà il reddito di contrasto alla povertà? Ad oggi, avendo solo qualche indicazione di carattere generale è difficile dire con assoluta certezza come cambierà il reddito di cittadinanza in Legge di Bilancio 2023. 

Dunque, per avere la certezza dei provvedimenti occorre attendere la pubblicazione della Manovra in Gazzetta Ufficiale. Possiamo, però, affermare che i nuovi correttivi potrebbero sicuramente riguardare:

  • come abbiamo già evidenziato in precedenza, le politiche attive del lavoro, cercando di rafforzare l’incrocio tra la domanda e l’offerta, sanzionando chi rifiuta le offerte congrue (revocando la misura, oppure sospendendola) e coinvolgendo maggiormente le agenzie per il lavoro;
  • un nuovo periodo di fruizione del beneficio. In molti, infatti, pensano che 18 mesi siano davvero troppi, come ad esempio il leader della Lega Matteo Salvini, che in un recente dibattito televisivi ha parlato di una sospensione di Rdc per un periodo di tempo rispetto al solo mese di stop.

La proposta di Salvini è anche volta a trovare i fondi per la riforma pensionistica e, in particolare, per la sua Quota 41 (anche se la Premier ha già dichiarato che l’esecutivo non dovrà fare altro che rinnovare le misure in scadenza al 31 dicembre 2022, come Opzione Donna).

Stop al Reddito di cittadinanza erogato all’infinito

La Presidente Giorgia Meloni e il suo esecutivo modificheranno il reddito di cittadinanza in Legge di Bilancio 2023 anche sotto l’aspetto delle tempistiche

È possibile, infatti, che la proposta di Matteo Salvini (rendere più lungo lo stop prima del rinnovo) non venga presa in considerazione, ma che invece venga ridotto il periodo di fruizione e la possibilità di rinnovo

Un esempio, infatti, potrebbe essere quello di far passare i mesi di percezione del sostegno da 18 a 12, senza possibilità di rinnovo. Ricordiamo, infatti, che in campagna elettorale la leader di FdI aveva proposto il Reddito di Solidarietà, che doveva essere così strutturato:

  • ISEE massimo 15 mila euro
  • Rivolto a over 60, disabili, non autosufficienti, famiglie con minori e inabili al lavoro
  • Durata di 12 mesi senza possibilità di rinnovo
  • Importi erogati: fra i 450 e i 600 euro al mese

È probabile, infatti, che il nuovo Rdc in legge di Bilancio 2023, si avvicini un po’ alla misura pensata dalla Presidente, pur mantenendo la sua struttura portante. 

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