Ci risiamo, ancora una volta l’amatissimo e, allo stesso tempo, odiatissimo Reddito di Cittadinanza è nell’occhio del ciclone. Nel sud Italia, infatti, sono state riscontrate la bellezza di 4.839 irregolarità, che sono costate quasi 20 milioni di euro per lo Stato.
Numerosi personaggi, infatti, si spacciavano per nullatenenti, percependo la misura di contrasto alla povertà, ma invece possedevano Ferrari, barche. Tra coloro che percepivano indebitamente il Reddito di Cittadinanza c’erano anche proprietari di più appartamenti, titolari di autonoleggi con ventisette auto, oltre che il titolare di una scuola di ballo.
Fortunatamente questi evasori sono stati smascherati e inchiodati nel periodo compreso tra il 1° maggio 2021 e il 17 ottobre 2021, grazie ai controlli effettuati dai Carabinieri.
I furbetti del reddito di cittadinanza sono stati incastrati tra il 1° maggio e il 17 ottobre dai controlli dai Carabinieri del Comando Interregionale “Ogaden”, con giurisdizione sulle Regioni Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, insieme al Comando Carabinieri Tutela del Lavoro.
Una vera e propria truffa ai danni dello Stato di quasi 20 milioni di euro percepiti in maniera indebita. Si pensi che, solo nel napoletano sono stati scoperti 2.441 percettori irregolari del reddito, per una truffa pari a oltre cinque milioni di euro.
Tra i percettori del Reddito di Cittadinanza c’erano numerosi camorristi e i loro parenti, oltre che parcheggiatori abusivi, rapinatori, truffatori e lavoratori in nero.
Continuano le irregolarità per la misura del reddito di Cittadinanza
La misura di contrasto alla povertà voluta dai Cinque Stelle sembra essere nuovamente al centro di una polemica. Sono numerosissime, infatti, le irregolarità che sono state riscontrate in questi giorni in tutto il Sud Italia, per un totale di 20 milioni di euro di truffa.
Dopo i controlli mirati che sono stati effettuati in questi giorni per verificare che i percettori della prestazione fossero o meno in possesso dei requisiti, sono state scoperte oltre 4.800 irregolarità.
Più precisamente si tratta di 4.839 percettori di RdC irregolari sui 30.450 nuclei familiari controllati. Su un campione di 87.198 soggetti, il 12% è risultato irregolare.
Tra questi, 1.338 percettori erano noti alle Forze di Polizia per atri motivi, tra loro, 90 soggetti avevano condanne di tipo grave o alcuni precedenti per reati di tipo associativo.
Altri, invece hanno inventato delle vere e proprie storie familiari: un esempio ci arriva dalla provincia di Lecce, più precisamente a Collepasso. Qui, un percettore irregolare di Reddito di Cittadinanza aveva dichiarato che, all’interno del proprio nucleo familiare, c’erano addirittura sei minori di origine straniera.
Questi sei minori, però, non erano mai stati censiti in quel comune, inoltre non avevano alcun vincolo di parentela e i loro dati anagrafici erano stati inseriti senza il luogo di nascita e la nazionalità.
Sempre a Collepasso, un’altra famiglia ha aggiunto, come membri del proprio nucleo familiare, alcuni parenti, che però risultano essere residenti in un altro Stato: in Germania.
In Basilicata, invece, a Nova Siri, un cittadino asiatico stava percependo la prestazione anti-povertà anche per la moglie e le due figlie, che però vivono ancora nel Paese di origine.
Reddito di Cittadinanza: lo percepisce col Ferrari!
Passando nella Regione Campania, troviamo un uomo che risulta essere presente in due nuclei familiari distinti; entrambe le famiglie avevano chiesto, e poi ottenuto, il reddito.
Nella provincia di Caserta, invece, un soggetto più fantasioso aveva dichiarato di far parte di un nucleo familiare numeroso, nucleo familiare inesistente. In provincia di Bari, invece, una donna si è dimenticata di segnalare la targa, o l’estremo di registrazione, della sua autovettura, oltre che il marito.
Sul Sole 24 Ore si legge che:
I Carabinieri in questo caso hanno appurato che la donna, per percepire il reddito di cittadinanza aveva richiesto la residenza anagrafica in una via del comune santeramano che era lo stesso appartamento in cui risiedeva il marito: un unico appartamento, con due ingressi diversi.
Tornando, poi, in Campania, a Caserta otto soggetti che appartenevano al medesimo nucleo familiare hanno dichiarato il falso: hanno, infatti, attestato di appartenere a tre differenti famiglie e di avere la residenza in tre differenti luoghi, quando invece abitavano nel medesimo edificio.
Ma arriviamo ai più fantasiosi: nella provincia di Avellino, tra i percettori indebiti della prestazione del Reddito di Cittadinanza, troviamo un uomo di 70 anni in possesso di immobili, terreni, oltre che di una Ferrari.
Subito, il Leader di Italia Viva, Matteo Renzi, si è scatenato sui social, affermando:
“Ancora uno scandalo oggi: il Reddito di Cittadinanza anche a chi aveva la Ferrari. L’ennesimo capolavoro dei Cinque Stelle. E la chiamavano Onestà.”
Nella stessa provincia, un uomo di 50 anni, ritenuto il reggente del clan camorristico “Cavalese” percepiva il sostegno economico mensile anti-povertà, voluto dai Cinquestelle.
Anche a Isernia abbiamo un caso di percettore irregolare di RdC, ma in questo caso è una donna, titolare di un autonoleggio e proprietaria di 27 autovetture. La donna aveva rilasciato delle false attestazioni riguardanti la propria residenza, il reddito, l’attività lavorativa.
In provincia di Lecce, poi, un individuo agli arresti domiciliari percepiva il reddito di cittadinanza pur essendo il diretto intestatario di una grande imbarcazione da diporto, mentre a Taranto un uomo di 71 anni disoccupato percepiva in maniera indebita il Reddito di Cittadinanza, nonostante fosse proprietario di 17 autoveicoli, tra cui:
- una Bmw
- una Mini Cooper
- Tre Jeep
- Due Smart
- Una Kawasaki Ninja
Stessa sorte a Talsano, dove un beneficiario della prestazione è risultato proprietario di 4 veicoli, di cui due di lusso.
Ma tra i percettori di reddito che non ne avevano diritto c’era anche chi faceva parte di nuclei familiari che null’ultimo triennio aveva dichiarato redditi superiori a 300 mila euro, oltre a chi aveva dichiarato di essere nullatenente, ma allo stesso tempo risultava proprietario di più immobili.
Tra questi c’è stato anche chi ha effettuato dei cambi di residenza fittizi, per costituire un nucleo unico familiare, nonostante abbia continuato a vivere presso l’abitazione della madre, proprietaria di un’azienda agricola che produce uve da vino particolarmente pregiate.
Ma non è finita qui, poiché il Reddito di Cittadinanza è finito in mano anche alla criminalità organizzata.
Il Reddito di Cittadinanza in mano alla criminalità
Ma non erano solo ricchi proprietari di immobili, imbarcazioni, aziende e autovetture a beneficiare della misura mensile di contrasto alla povertà, poiché tra i percettori irregolari troviamo anche criminali.
Alcuni esempi ci arrivano dal napoletano, dove un quarantunenne percepiva regolarmente il Reddito, pur essendo agli arresti domiciliari, con tanto di braccialetto elettronico.
Inoltre, sempre nella provincia di Napoli sono state effettuate altre 80 denunce a carico di soggetti collegati direttamente alla criminalità organizzata. Questi, dichiarando il falso e grazie alle continue omissioni, sono riusciti ad intascare, ai danni dello Stato, 852.515,91 euro per percezione illecita del reddito di cittadinanza.
Altri due soggetti ai domiciliari sono riusciti ad ottenere il Reddito di Cittadinanza in Puglia, tra questi un anziano esponente di rilievo dell’organizzazione mafiosa della Sacra Corona Unita.
Reddito di Cittadinanza, qualcosa non va
Che ormai qualcosa non funzioni nella misura del reddito di cittadinanza è chiaro. Non è possibile, infatti, che una misura di contrasto alla povertà venga percepita da soggetti che fanno parte di associazioni di stampo mafioso, oltre che da ricchi proprietari di immobili, autovetture e aziende.
Nella nuova manovra di bilancio, la riforma verrà finanziata di un ulteriore miliardo di euro e, per il prossimo anno, verranno messi a disposizione oltre 8,8 miliardi di euro.
Tra le novità che verranno inserite nella legge di bilancio 2022 ci saranno sicuramente dei correttivi per evitare le situazioni di cui prima, dunque, per punire tutti gli evasori della misura.
Ecco, infatti, quanto affermato subito dopo la riunione di Palazzo Chigi del 19 ottobre 2021, dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento, il pentastellato Federico D’Incà, su Facebook:
“Abbiamo anche previsto dei correttivi per punire quei cittadini disonesti che pensano di poter fare i “furbetti”.”
Inoltre, con il prossimo anno arriveranno due ulteriori novità: la prima riguarda una banca dati più ampia e aggiornata, mentre la seconda riguarda il nuovo piano GOL, ossia la garanzia di occupabilità dei lavoratori, promosso dal ministro Orlando.
La maxi banca dati che, stando alle parole di Orlando, il mese scorso era pronta al 75%, permetterà di evitare situazioni spiacevoli come quelle degli evasori della misura del reddito di cittadinanza. Ci sarà infatti un fitto incrocio dei dati tra Comuni e Regioni, che servirà a effettuare controlli più precisi e adeguati.
Un'altra riforma alla misura riguarderà la formazione dei percettori del beneficio mensile: verranno indetti infatti corsi di aggiornamento professionale, oltre che dei veri propri corsi per permettere un avanzamento di carriera a chi ha unicamente la terza media.
Nel frattempo, secondo le voci che arrivano dal Governo il premier Draghi starebbe spingendo per la perdita del beneficio economico mensile del reddito di cittadinanza a chi rifiuta il lavoro per la seconda volta.
Sempre da Palazzo Chigi si parla di un taglio di 5 € al mese del beneficio a partire dal sesto mese, fin quando l'importo non scenderà sotto i 300 €. Per adesso, però, queste ultime due rimangono solamente delle ipotesi che, probabilmente, verranno approvate nella nuova legge di bilancio.