Draghi spinge le riaperture: cosa cambierà dal 20 aprile

Draghi ascolterà le regioni sull'ipotesi delle riaperture per fine aprile. La data decisa per la riapertura di molte attività è il 20 aprile, anche se siamo in attesa di conferme ufficiali. Al momento la scuola ha ripreso in presenza per molte regioni, nonostante continuano ad esserci limitazioni per tutte le regioni.

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Abbiamo visto che le misure di contenimento del virus, secondo il governo Draghi, sono messe in pratica fino a fine mese. Questo vuol dire che ancora per tutta Italia si parla di zona rossa.

Dopo una Pasqua limitata agli spostamenti, seguirà un mese che nuovamente vedrà attività chiuse, coprifuoco, limitazioni alla normale quotidianità. Per aiutare le attività in difficoltà economica sono stati stanziati, e continuano ad essere erogati tuttora, fondi per la ripresa o il sostentamento.

Però nel frattempo ci arriva una buona notizia: intorno al 20 aprile il governo valuterà come procedere per le riaperture. Questo vuol dire che saranno possibili aperture di attività e imprese dopo il 20 aprile, purché ci sia un miglioramento della situazione del della diffusione del covid-19. Il Consiglio dei Ministri comunicherà presto qualcosa di più sicuro a riguardo.

Riaperture previste da Draghi entro la fine del mese

Entro la fine del mese potremo assistere a decisioni che vanno verso nuove aperture. Attualmente ci troviamo in una situazione di proroga delle misure prese nei mesi precedenti, come la divisione delle regioni in colori, e la limitazione nelle zone arancioni ad uno spostamento al giorno verso un'abitazione privata. Comunque già la comunicazione del 31 marzo dichiarava che:

“Il testo prevede la possibilità entro il 30 aprile di apportare modifiche alle misure adottate attraverso specifiche deliberazioni del Consiglio dei Ministri.”

A qualche giorno dell'emanazione di quella comunicazione già abbiamo nuove indiscrezioni per quanto riguarda il futuro: molto probabilmente, e ne avremo conferma nelle prossime ore, le attività potranno riaprire dopo il 20 aprile, a seguito di un controllo per accertarsi del miglioramento della situazione di espansione del virus.

Una nota positiva va all'apertura della scuola, che è già realtà, fino alla prima media. Le regioni, d'altro canto, già da tempo chiedono nuove disposizioni per alcune riaperture, scaglionate o filtrate in base all'attività. E le riaperture sono sperate sia in zona rossa che in zona arancione, nonostante la diffusione del virus.

Le regioni chiedono a Draghi di valutare le riaperture

Le regioni al momento stanno chiedendo che il 20 aprile venga fissata come data ufficiale per le riaperture in caso di miglioramento della situazione pandemica. Le regioni giovedì incontreranno Mario Draghi, chiedendo ufficialmente che venga valutata la giornata del 20 aprile come limite massimo alle chiusure.

Tutto questo ha l'obiettivo di salvare le attività commerciali, che al momento sono ferme oppure stanno risentendo molto della crisi economica. I gravi problemi economici a cui gli italiani continuano a essere sottoposti non sono facilmente superabili, e ci vorranno forse mesi di normalità per ritornare alla situazione precedente al 2020.

L'economia attualmente è strettamente collegata alla diffusione del virus, e si continua a sperare che i dati possano scendere per ricominciare a svolgere attività rivolte al pubblico. In particolare le regioni chiedono le riaperture per tutte quelle attività di ristorazione tipiche del nostro paese che sono state fermate, o si sono forzatamente convertite all'asporto.

Misure prese dal governo Draghi verso le riaperture

Al momento l'Italia si trova ancora in rosso, il comunicato stampa ufficiale del 31 marzo aveva disposto misure che di fatto hanno prorogato la situazione precedente, e il dato a cui si fa riferimento per quanto riguarda i contagi è quello che vede 250 casi ogni 100.000 abitanti.

Questo è il dato a cui si fa riferimento, e, se il governo accetta senza revoche, anche in modo ufficiale, la richiesta delle regioni, in concomitanza con la data del 20 aprile potremmo assistere a nuove riaperture.

Un altro fattore di cui tenere conto è la diffusione dei vaccini: secondo le disposizioni del governo Draghi, sono stati modificati alcuni parametri per l'erogazione. Vengono infatti obbligati i medici ad essere sottoposti a vaccinazione, pena anche l'esclusione del posto di lavoro.

Questo fattore potrà facilitare non solo l'accesso ai vaccini da parte del personale sanitario, ma dare una spinta in più alla limitazione del virus. I nuovi obblighi per chi lavora nella sanità e nelle mansioni collegate alla vaccinazione stabiliscono che chiunque lavori in una struttura, medica o di assistenza, incluse le RSA, venga vaccinato obbligatoriamente, pena la sospensione dello stipendio.

Le nuove disposizioni del governo Draghi hanno messo in luce anche altre questioni, come quella dei trasporti. Nonostante le limitazioni per le festività di Pasqua, l’apertura verso l’estero può essere vista in modo incoraggiante per settori come trasporti e turismo. Ovviamente ancora non basta per una ripresa consistente. Ma le ipotesi vanno in una direzione che prospetta delle riaperture per l'estate.

Riaperture per l’estate: le ipotesi

Una questione che sta a cuore agli italiani è quella relativa all'estate 2021. Su questo argomento si possono fare ancora solo delle ipotesi, e ricordiamo che con l'ultima comunicazione ufficiale il governo Draghi ha limitato, per i giorni di Pasqua, l’afflusso a spiagge e luoghi balneari.

La riapertura degli stabilimenti balneari, pur nel rispetto delle misure di sicurezza, è una ipotesi sperata. La stagione invernale, soprattutto per quanto riguarda il turismo, è balzata completamente, ma ci sono speranze per la stagione estiva. Si può in qualche modo convivere con il Covid-19, e garantire lo svolgimento delle vacanze? L'incognita riguarda anche l'apertura delle attività collegate al turismo estivo.

Allo stesso modo l'ipotesi di una riapertura spaventa per la diffusione del virus, perché potrebbe essere un'occasione di contagio che aggraverebbe ulteriormente la situazione. L'ipotesi più attendibile è quella per cui ci saranno delle riaperture, ma con moderazione.

L'obiettivo primario è contenere il virus, ma si deve pensare anche alle attività che vivono d'estate. Probabilmente ci saranno delle restrizioni, saranno aggiunte misure di sicurezza per evitare l'affollamento dei luoghi balneari e delle città di mare italiane, e continueranno ad essere applicate misure di sicurezza aggiuntive per limitare il contagio.

Tutto verrà deciso nei prossimi mesi, è la data ufficiale per la riapertura non è ancora stata stabilità, anche se le regioni stanno premendo il governo per rivalutare la situazione il giorno 20 aprile.

Riaperture con il governo Draghi: la situazione attuale

Al momento le riaperture confermate sono avvenute a livello scolastico: in generale la formazione scolastica, tenuta per la maggior parte dei casi da remoto, è coinvolta da un cambiamento di rotta. Con l'ultimo decreto il governo Draghi ha previsto la riapertura delle scuole anche in regioni di colore rosso, fino alla prima media.

Questo vuol dire che per esempio in zona arancione sarà confermata la didattica in distanza alternativamente a quella in presenza, mentre nella zona rossa la DAD rimane confermata per la maggior parte del tempo, ma è comunque garantito svolgere attività in presenza per tutti quegli studenti che presentano problemi di disabilità o situazioni di necessità educative particolari.

Per i giorni di Pasqua abbiamo visto che è tutta Italia è stata sottoposta a zona rossa, e da oggi le cose cambiano, perché siamo di fronte ad una nuova modifica di colore delle regioni. Molte rimangono in zona rossa, mentre altre si spostano in zona arancione.

Non sono ancora previste zone gialle o bianche, a causa dei dati non ottimistici sui contagi. Rimarranno ancora in zona rossa le regioni in cui i dati relativi al contagio non tendono a calare : Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Puglia, Toscana e Valle d'Aosta.

Riaperture al 20 aprile: le richieste delle regioni

Il governo ha già comunicato, l'ultimo giorno di marzo, che le riaperture saranno previste nel caso in cui i contagi diminuiranno, per la scuola viene proposto un discorso a parte. In ogni caso le decisioni prese nei confronti della scuola vanno verso la formazione in presenza.

Questo non si può dire invece per le attività come ristoranti, bar, cinema, teatri e musei, che rimarranno ancora chiuse. Le regioni stanno spingendo per un dialogo con il governo affinché venga reso effettivo il cambiamento di rotta il 20 aprile.

L'Italia è rossa o arancione, e le regioni premono con il governo Draghi per una ripartenza di tutte le attività di ristorazione che hanno subito ingenti perdite, come bar ristoranti e cinema. Giovedì prossimo ci sarà un incontro con il governo per riconfermare o meno le riaperture.

Le regioni si incontreranno con Mario Draghi anche per discutere a proposito dei fondi del Recovery Fund. Inoltre chiedono di anticipare i tempi sulle riaperture, per una ripartenza economica delle attività.

Oltre alle attività commerciali, si può ipotizzare anche un ritorno delle scuole superiori in presenza, escludendo la DAD, in base ai dati relativi alla diffusione del virus. Non ci resta che aspettare gli ulteriori sviluppi delle proposte.