Riforma Pensioni 2022: 35 anni di contributi! Draghi dà l’ok

Il tema della Riforma Pensioni 2022 si fa sempre più scottante. In attesa di ulteriori novità, sono tante le proposte sul tavolo del Governo capitanato dal premier Mario Draghi. Fra queste spicca, insieme alle altre già attive, la nuova proposta presentata alla Camera di pensione anticipata avendo maturato 35 anni di contributi. Ecco quali chance hanno a disposizione i contribuenti INPS per un ritiro anticipato dal lavoro.

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Il tema della Riforma Pensioni 2022 si fa sempre più scottante. In attesa di ulteriori novità, sono tante le proposte sul tavolo del Governo capitanato dal premier Mario Draghi. Fra queste spicca, insieme alle altre già attive, quella presentata alla Camera di una pensione anticipata avendo maturato 35 anni di contributi. 

Agli interessati a conoscere quali novità si prospettano per il 2022 consigliamo la visione di un interessante video YouTube del canale Mondo Pensioni.

Non è una chimera. Dopo anni e anni di sacrificio chi si ritrova ad aver maturato un’età contributiva di 35 anni potrà realmente sfruttare la chance di un ritiro dal mondo del lavoro prima dello scattare della pensione di vecchiaia, al compimento dei 67 anni di età, sfruttando le opzioni di pensione anticipata a disposizione in attesa della fumata bianca sulla Riforma Pensioni 2022.

Si tratta di possibilità ben diversa rispetto a quelle che hanno dominato il sistema pensionistico di circa venti anni fa, quando era sufficiente un’età contributiva di 35 anni per ottenere il riconoscimento della pensione di anzianità, o tutt’al più 40 anni di contribuzione, cioè di opzioni di pensione anticipata già vigenti, alcune delle quali confermate dalla cabina dell’esecutivo Draghi anche per il 2022.

Serva a poco far finta di non vedere. La pensione di anzianità ha subito lo sgambetto della Legge Fornero (articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 20) che ha portato all’abolizione della stessa, al passaggio dal sistema pensionistico retributivo a quello contributivo senza una graduale transizione e all’introduzione della pensione anticipata.

Per essere chiari, la Riforma Fornero offre ai cittadini italiani la possibilità di andare in pensione in anticipo rispettando il solo requisito contributivo, differenziato per sesso. Nello specifico, le lavoratrici possono accedere alla pensione anticipata al compimento di un’età contributiva di 41 anni e 3 mesi, 42 anni e 3 mesi per i lavoratori.

In entrambe le condizioni vige l’osservanza di una finestra mobile di almeno tre mensilità.

Qualora, invece, si avesse un’età contributiva di 20 anni si può comunque optare per la tradizionale pensione di vecchiaia vincolata al rispetto del requisito anagrafico. In questo caso, infatti, i 20 anni di contributi accumulati non sono sufficienti se non si sono compiuti i 67 anni di età.

Ma ritorniamo a noi. È possibile accedere alla pensione anticipata avendo conseguito l’età contributiva di 35 anni? La risposta è affermativa. Se vengono soddisfatte tutte le condizioni prevista dalla normativa e dall’INPS, e se si rientra in una delle formule di pensione anticipata analizzate nei paragrafi a seguire, si potrà sfruttare tale possibilità.

Per chiarezza anticipiamo che si tratta di formule di pensione anticipata con 35 anni di contributi già contemplate nel sistema pensionistico vigente e, dunque, attive. 

Molte di queste verranno riconfermate nel 2022 essendo l’Esecutivo Draghi più propenso al loro rafforzamento e all’estensione della platea dei beneficiari rispetto ad un Riforma Pensioni 2022 da ridisegnare da cima a fondo, una volta scaduta Quota 100 sul finire del mese di dicembre 2021.

Pertanto, nei paragrafi a seguire forniremo un’esauriente guida su come fare per andare in pensione anticipatamente avendo conseguito 35 anni di contribuzione, sulle varie formule che rendono possibile il riconoscimento della pensione anticipata anche nel 2022 e sui requisiti da soddisfare.

Riforma Pensioni 2022: 35 anni di contributi con Opzione Donna, ma assegno tagliato

Volutamente iniziamo il viaggio nelle formule di pensione anticipata con 35 anni di contributi partendo dalle donne. Tutte le lavoratrici che si ritrovano ad aver maturato un’età contributiva di 35 anni possono accedere alla pensione anticipata rispettando un requisito anagrafico per nulla stingente.

È ben altro a far storcere il naso: l’importo dell’assegno pensionistico ridotto calcolato sulla base del principio contributivo.

Ritornando al requisito anagrafico, possono accedere a tale formula di pensione anticipata le lavoratrici dipendenti che risultano averno compiuto l’età anagrafica di 58 anni entro e non oltre la data del 31 dicembre 2021

L’età anagrafica si alza di solo un anno per le lavoratrici autonome. Queste avranno la possibilità di accedere all’assegno di pensione prima del previsto, al compimento dei 59 anni di età.

È importante ricordare che per entrambe le opzioni l’età contributiva rimane fissa a 35 anni.

Riforma Pensioni: quali sono i piani di Draghi su Opzione Donna per il 2022?

Opzione Donna è stata rinnovata nella Legge di Bilancio 2021, ma in ambito Riforma Pensioni 2022 dovrebbe trovare riconferma anche per il prossimo anno

In verità, il Governo Draghi, allo scadere di Quota 100, ha ben chiara la via da intraprendere: potenziare e rendere la misura pianta stabile del sistema pensionistico italiano senza ricorrere a nuovi rinnovi, come è stato fino ad ora fatto.

Dunque, dal prossimo anno si auspica possa diventare parte integrante della nuova Riforma Pensioni. In verità, altre ipotesi si fanno strada. Mentre la sua riconferma è data quasi per certa e l’ipotesi di affiancarla ad un’altra misura, Quota Mamma, è tutt’ora in corso di valutazione.

Lavori notturni e usuranti: come funziona la pensione anticipata con 35 anni di contributi

L’opportunità di accedere alla pensione anticipata, com’è facile intuire, non è riservata a tutti. Lo svolgimento di particolari lavori, però, permette un ritiro dal mondo del lavoro prima del previsto, nel rispetto di quanto stabilito dalla normativa vigente.

In questa categoria c’è spazio per i lavoratori impiegati nello svolgimento di lavori da svolgere nelle ore notturne e su turni, oltre che per i lavoratori usuranti.

È il decreto legislativo n. 67 del 2021 a sancire un trattamento di favore per questi lavoratori in ottica pensionistica. In particolare, gli appartenenti alle categorie sopra citate avranno diritto al godimento della pensione anticipata al raggiungimento di un’età anagrafica di 61 anni e 7 mesi e avendo maturato 35 anni di contributi.

In realtà, il solo rispetto delle condizioni definite dalla normativa non basta ad autorizzare il completo via libera dei lavori usuranti e notturni all’uscita anticipata. Proprio quest’ultimi sono chiamati a soddisfare altre condizioni per poter fruire della pensione anticipata raggiunti i 61 anni di età e i 35 anni di contributi.

Quali? Devono aver svolto almeno 78 ore di lavoro notturno.

Diversi e più stringenti sono i requisiti da soddisfare per chi svolge un lavoro autonomo, poiché la normativa ha ritoccato i criteri che autorizzano l’accesso all’opzione di pensione in questione.

Il tutto si posticipa di un anno, ossia compiuti i 62 anni e i 7 mesi di età se nell’arco dell’anno si è lavorato di notte dalle 72 alle 77 giornate.

Al contrario, se il lavoro è stato svolto dai 64 ai 71 turni notturni durante l’intero anno si potrà andare in pensione al raggiungimento dei 63 anni e 7 mesi di età, fermo restanti i 35 anni di contributi.

Diversa, invece, è la disciplina per i lavoratori autonomi assoggettati a condizioni più stringenti che determinano l’accesso alla pensione anticipata un anno dopo.

Oltre a queste condizioni appena illustrate, ai lavoratori notturni a turnazione e agli usuranti è richiesto d’aver lavorato almeno sette anni su dieci per fruire della pensione anticipata o, in alternativa, l’aver lavorato per almeno la metà della vita lavorativa.

Riforma Pensioni 2022: Draghi dà l’ok all’APE Sociale

L’APE Sociale recentemente sta dominando la scena sul tema Riforma Pensioni 2022. Il Governo Draghi, infatti, prevede per il nuovo anno un’estensione della platea dei beneficiari di questa formula affinché possa abbracciare nuove categorie di lavori gravosi e allargarsi anche agli usuranti.

Questo perché l’APE Sociale non è un’indennità riconosciuta e distribuita dall’INPS a tutti. Tantomeno tutti i lavoratori, a prescindere dal tipo di attività lavorativa esercitata, possono richiedere l’accesso a tale trattamento pensionistico anticipato.

Forse questa è la motivazione che sembra spingere la cabina di regia del Governo Draghi verso un consistente all’allargamento dei confini dell’APE Sociale per il 2022 in modo da includere i lavoratori che seppur privi di un’invalidità certificata si trovano in uno stato di fragilità dovuto alla presenza di gravi patologie, ai disoccupati in NASPI e altre categorie al momento tagliate fuori da questa formula di pensione anticipata.

Riforma Pensioni 2022: chi può fruire dell’APE Sociale a 30 anni di contributi?

D’altra parte, L’APE Sociale si sostanzia in un a sorta di anticipo dell’assegno pensionistico erogato al lavoratore fino al raggiungimento dell’età anagrafica utile per conseguire la pensione di vecchiaia accessibile al compimento dei 67 anni di età.

Essendo la misura totalmente a carico dello Stato, sono previsti requisiti d’accesso molto rigidi che vanno oltre il requisito anagrafico.

Ad ogni modo, l’APE Sociale spetta ai lavoratori disoccupati, a quanti forniscono assistenza ad un familiare gravemente malato, i cosiddetti caregiver, e ai soggetti con una percentuale di invalidità dal 74% a salire. Tutti questi potenziali beneficiari potranno ottenere la pensione anticipata al raggiungimento dell’età anagrafica di 63 anni, avendo maturato 30 anni di contributi.

Tale limite contributivo aumenta a 36 anni per i lavori gravosi, fermo restante la soglia anagrafica dei 63 anni di età.

Per le donne lavoratrici, l’APE Sociale prevede uno “sconto” di uno o due anni sull’età contributiva. L’accesso alla formula di pensione anticipata implicita nell’APE Sociale è riconosciuto dietro presentazione di due istanze all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS).

La prima attestante il diritto alla pensione. L’altra ,da presentare una volta accetta quest’ultima, è la vera e propria domanda di pensione. 

Va ricordato che la scadenza del termine per presentare richiesta della formula di pensione anticipata APE Sociale è in scadenza il 30 novembre 2021.

Pensione anticipata: quali altre categorie con 35 anni di contributi?

Si torna a parlare di pensione anticipata con 35 anni di contributi anche per il lavoratori del settore sicurezza, difesa e soccorso. Ma il solo limite contributivo non basta. Questi potranno abbracciare la pensione in anticipo rispettando il requisito anagrafico dei 58 anni di età.

Anche gli avvocati che hanno accumulato un’età contributiva di 35 anni in Cassa Forense possono uscire prima dal lavoro ottenendo il riconoscimento della pensione di vecchiaia. In tal caso, il vantaggio è dato dalla non applicabilità del calcolo contributivo.

Dall’anno corrente, infatti, potranno sfruttare tale formula per raggiungere la pensione compiuti i 70 anni di età.