Riforma Pensioni 2022: è fatta! Con Draghi tutti a 62 anni!

La Riforma Pensioni 2022 diventa sempre più problematica. Ora Draghi manda tutti a casa a 62 anni, dopo aver stravolto ancora una volta l'uscita pensionistica. Inoltre ci sono delle novità per tutte le lavoratrici che hanno diritto a Opzione Donna, e a quelli che vogliono accedere all'Ape Sociale.

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Ecco le ultime novità sulla Riforma Pensioni 2022!

Con l'arrivo della Legge di Bilancio 2022 arriveranno delle belle soprese, non tanto per chi è già in pensione, ma proprio per chi deve ancora andarci!

Una delle tante è il fatto che Draghi abbia stravolto l'età anagrafica per l'uscita pensionistica. Sembrerebbe che siano ormai confermare le future Quote per il 2022.

Come già conferma Pensioni & Aggiornamenti nel suo video di approfondimento.

Una delle Quote più gettonate è la 102, ovvero l'uscita pensionistica se si ha 64 anni d'età e 38 anni di contributi INPS versati.

Un bel cambiamento. Non proprio "bello", visto che la precedente Quota era fissa a 62 anni d'età. L'aumento è dovuto al fatto di ridurre le spese pensionistiche, anche quest'anno mostruose.

E per la stessa ragione Opzione Donna sembrava a rischio, visto che per quasi un mese s'era rimasti con la sua cancellazione per il 2022.

Cosa non accaduta, visto che è stata riconfermata con un emendamento della Manovra di Bilancio 2022.

Così, rimangono attive le possibilità di un'uscita a 58 anni per le dipendenti, e 59 anni per le autonome.

A questi si aggiungono anche delle belle novità per chi cerca di accedere all'APE sociale ma si ritrova estromesso. Sono in arrivo delle nuove categorie in merito, che faranno aumentare il numero fino a 263 categorie lavorative usuranti. Tra cui anche i famosi caregiver!

Riforma Pensioni 2022: Draghi firma la nuova Quota!

Con la fine di Quota 100, la Riforma Pensioni 2022 s'è dovuta concentrare sul trovare una nuova Quota per l'uscita pensionistica anticipata.

Alla fine, dopo diverse pressioni e modifiche, Draghi firma Quota 102 come successore di Quota 100.

In pratica si parla di una Quota pensionistica in cui:

  • è richiesta l'età anagrafica di 64 anni;
  • è richiesta la quota contributiva di 38 anni.

In pratica due anni sono stati aggiunti al requisito anagrafico, rispetto a Quota 100.

Motivo di questo cambio? Quota 100 costava troppo. Secondo le ultime stime INPS, la Quota era venuta a costare durante il suo periodo sperimentale ben 11 miliardi di euro, e solo per poter garantire l'uscita anticipata a poco più di 400.000 soggetti.

E i risultanti non sono stati eclatanti, visto che comunque il cambio generazionale non c'è stato, e i costi pensionistici sono aumentati di contro.

Pertanto Draghi non aveva altro mezzo che garantire una Quota che permettesse, secondo le ultime stime, a soli 17.000 persone di andare in pensione dal 2022.

Perché per gli altri rimane o la Fornero o altre uscite pensionistiche specialistiche.

Riforma Pensioni 2022: Draghi vuole la Fornero! Ecco da quando

Nella Riforma Pensioni Draghi vorrebbe puntare a due possibilità: o delle Quote che aumentino l'età anagrafica; o il ritorno della Fornero.

"Ritorno" per modo di dire, visto che tutt'ora è la base pensionistica per tutti i futuri pensionanti, e cioè:

  • 67 anni d'età anagrafica;
  • 20 anni di contributi INPS versati.

Se speravi a inizio 2021 di poter andare in pensione avendo 38 anni di contributi versati e 62 anni d'età, m'immagino quanto sarà stata piacevole la notizia di ritrovarti a dover aspettare. 

Infatti tutta la classe 1959 se non ha versato ancora 38 anni per accedere a Quota 100, rischia di rimanere fuori.

Mentre quelli del 1960 rischiano per via dell'età anagrafica non raggiunta.

Anche perché l'alternativa era in uno scalone di cinque anni, nello stile di quello scattato con la Riforma Maroni del 2004. Per la Fornero invece è stato graduale, visto che la Legge prevede un ricalcolo ogni due anni dell'aspettativa di vita. L'uscita a 67 anni viene proprio dal ricalcolo del 2019.

Causa Covid, a fine 2021 si prevedeva un aumento l'aspettativa di vita, e quindi l'innalzamento a 70 anni come uscita pensionistica. Invece la riduzione dell'aspettativa ha impedito questo aumento, anche se è costato ben 139.000 morti.

Comunque il destino sarà nella Fornero, visto che Draghi la vuole imporre dal 2024, togliendo progressivamente l'uso delle quote. Dato che dal 2023 vigerà, salvo ulteriori cambiamenti, la Quota 104, cioè due anni d'età extra da garantire.

Però ci sono dei fortunati che potranno uscire a 62 anni! Ma solo entro alcune condizioni.

Riforma Pensioni 2022: Draghi ti manda a casa a 62 anni! Ecco come

Nella Riforma Pensioni 2022 c'è una speranza per chi ancora spera di andare in pensione nello stile di Quota 100.

Come segnalato da Achiropita Cicala, è possibile uscire a 62 anni grazie ad un opzione introdotta nel documento bozza della Legge di Bilancio 2022: Quota 82.

Questa però è un'opzione pensionistica disponibile solo entro alcune possibilità.

Per accedere a Quota 82 dovrai essere dipendente di un'azienda con almeno 50 dipendenti.

Solo questo tipo d'azienda potrà garantire l'accesso anticipato alla pensione, ma sempre se garantisci almeno 20 anni di contributi.

Come è possibile? Questa uscita è tecnicamente a spese dell'azienda, che anticipa per cinque anni lo scivolone aziendale, per poi permettere, raggiunti i 67 anni della Fornero, di poterli mandare a casa in tutta tranquillità.

Inoltre, queste aziende potranno garantire il ritiro grazie al fondo stanziato nella Manovra di Bilancio da 600 milioni di euro, disposto a seguito delle problematiche occupazioni e pensionistiche sorte durante i blocchi lavorativi del Covid e dei vari lockdown.

Altrimenti per la pensione anticipata attuale si richiedono almeno 42 anni e 6 mesi di contributi, di cui questi ultimi versati prima dei 19 anni.

Oppure tutte le altre uscite pensionistiche specialistiche.

Riforma Pensioni 2022: novità dall'Ape Sociale! Ecco a chi spetta

Tra le possibilità per andare in pensione, c'è ancora l'APE Sociale (Anticipo Pensionistico Sociale).

Anche se con qualche modifica. Per diverso tempo c'è stato il rischio di un aumento dell'età anagrafica. Ora invece la situazione è a favore del contribuente, visto che verrà riconfermata per il prossimo anno, con tanto di implementazione nel sistema pensionistico.

In aggiunta a ciò, è stato tolto anche il blocco di inoccupazione a 3 mesi per l'accesso.

Semmai non ci sono ulteriori miglioramenti per le due quote d'accesso, e cioè:

  • 63 anni d'età anagrafica;
  • 30 anni di contributi versati per lavoratori standard;
  • 36 anni di contributi versati per lavoratori di mansioni usuranti.

Semmai Draghi ha puntato ad allargare la platea dell'APE Sociale, aumentando le categorie aventi diritto, aggiungendo in particolare:

  • gli insegnanti delle scuole primarie, 
  • il personale ATA, 
  • i benzinai, 
  • gli autisti di autobus, 
  • i panettieri, 
  • i macellai, 
  • i conducenti di taxi, 
  • i lavoratori agricoli e forestali, 
  • i commessi e magazzinieri, 
  • gli operatori sanitari, 
  • i panettieri.

E questi sono solo alcuni. Se vuoi vedere tutta la lista, a breve sarà disponibile presso il sito del MEF e del MLPS (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali).

Riforma Pensioni 2022: buone notizie da Opzione Donna! Draghi la riconferma!

Oltre all'APE Sociale, ci sono novità sulla Riforma Pensioni anche per Opzione Donna.

Tra agosto e settembre è scoppiata la polemica in merito alle pressioni che l'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) avrebbe fatto in merito al futuro di Quota 100 e Opzione Donna. Cioè al fatto che non dovevano avere un futuro, visti gli alti costi che ingenerano queste due misure.

Infatti, fino a poco tempo fa, era stato confermato un destino come per entrambi, cioè la loro fine entro il 31 dicembre 2021.

Invece solo Quota 100 scomparirà, mentre Opzione Donna verrà riconfermata. E non con l'aumento anagrafico previsto, cioè l'anno extra per tutte e due le categorie.

In realtà il Governo Draghi ha deciso per confermarla alle seguenti condizioni:

  • uscita anticipata a 58 anni per le lavoratrici dipendenti,
  • uscita anticipata a 59 anni per le lavoratrici autonome.

Se fosse rimasto quanto scritto nella prima bozza della Legge di Bilancio 2022, sarebbe invece stato così:

  • uscita anticipata a 60 anni per le lavoratrici dipendenti,
  • uscita anticipata a 61 anni per le lavoratrici autonome.

Praticamente la stessa operazione di Quota 102, con tanto di piccolo scalone di un anno anche per le lavoratrici.

Invece, dopo le varie richieste anche da parte dei partiti interni alla maggioranza, Opzione Donna è stata riconfermata in toto anche per il 2022.

Riforma Pensioni 2022: RITA confermata! Ecco come andare a casa a 62 anni!

A sua volta nella Riforma Pensioni 2022 non ci sono modifiche urgenti per la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA), un fondo complementare che permette l'accesso anticipato alla pensione se appartenenti a certe categorie lavorative, qualii liberi professionisti e i lavoratori autonomi.

Nel caso della RITA, si può entrare in pre-pensionamento già a 57 anni, ma solo se si ha già versato almeno 5 anni di previdenza, o avviato un personale fondo pensioni integrativo.

Anche perché per l'accesso anticipato si richiede anche uno stato di disoccupazione di almeno 24 mesi, altrimenti si dovrà attendere il raggiungimento di 62 anni

Se non altro, come nel caso precedente dei fondi aziendali per le imprese con più di 50 dipendenti, è possibile andare a casa a 62 anni con solo 20 anni di contributi INPS versati.

Ovviamente, la RITA è una soluzione che vale solo per certe categorie, così come l'APE Sociale e Opzione Donna. Per tutti gli altri, se non potranno accedere alle varie quote pensionistiche, rimarrà la Fornero.

Come toccherà a tutti dopo il 2024. In quel caso si rischierà il vero effetto scalone, quando tutti coloro che non hanno potuto accedere né a Quota 100, né a Quota 102, né a Quota 104, dovranno aspettare l'uscita a 67 anni. Sempre se a dicembre 2023, prossimo appuntamento col ricalcolo ISTAT, non esca fuori un nuovo limite pensionistico.

Ci mancherebbe anche la beffa di andare in pensione a 70 anni dopo tre anni d'attesa! Altro che scalone di 5 anni, qui si rischia il pensionamento a 75 anni come già temuto dall'ex presidente dell'INPS, Tito Boeri.

Ma si vedrà, anche perché il prossimo anno c'è l'elezione del Presidente della Repubblica, ed entro il 2023 ci saranno le nuove elezioni politiche. Tutto può ancora cambiare.