Riforma pensioni 2022: ecco tutte le ultime novità!

La Riforma delle Pensioni è dietro l’angolo. Occorre fare presto per il Governo di Mario Draghi. Visto che a fine anno scade l'esperimento di Quota 100 che non verrà riproposto. Vediamo tutte le proposte in campo per il 2022. Fra queste una consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro all’età di 57 anni. Scopriamo come funziona e le novità confermate per il 2022.

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Pensioni, fortissimamente pensioni. Quello delle regole per l'uscita dal lavoro diventerà uno dei temi dominanti del dibattito politico da qui a fine anno.

Una scadenza incombe e occorre parlare di riforma delle pensioni. Un tema che va prepotentemente all'ordine del giorno quello dell'uscita dal lavoro perchè il 31 dicembre 2021 si chiude definitivamente l'epoca della pensione con Quota 100.

Si avvicina anche la discussione sulla manovra di bilancio e non sarà facile per il premier Mario Draghi trovare una quadra tra le posizioni molto eterogenee della sua maggioranza.

Riforma Pensioni 2022: sembra che ci si stia orientando sull'uscita a 63 anni

Quota 100 ovvero la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi andrà in soffitta. E' una misura che non sarà rinnovata o prorogata. Resta da capire se l'esecutivo capitanato dall'ex governatore della Banca centrale europea Mario Draghi ha intenzione di varare una riforma strutturale delle pensioni e sull'uscita dal lavoro oppure intende ampliare ed estendere a più lavoratori quelle opzioni di pensione anticipata che sono presenti già oggi.

Sul tavolo del dibattito dalla parte del governo ci sono principalmente il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro dell'economia Daniele Franco e il ministro del lavoro Andrea Orlando.

Si fa strada un'ipotesi che vedrebbe un'uscita dal lavoro a 63 anni con 39 anni di contributi. In definitiva verrebbe aumentato di un anno tutto: sia l'età anagrafica che di versamento dei contributi. Anche se il costo per le casse dello Stato non sarebbe di certo basso.

Vediamo tutte le posizioni in campo e le ultime novità.

Riforma Pensioni 2022: andrà in soffitta Quota 100 

Se non si trova una quadra e non si darà vita ad una riforma organica. appena va in soffitta la sperimentazione di Quota 100 dal 1 gennaio 2022 tornerà in vigore la legge Fornero.

In definitiva in base a questa legge l'uscita dal lavoro avverrebbe a 67 anni. Ma tutti, all'interno dell'esecutivo sono al lavoro per evitare questo scenario che di fatto farebbe materializzare il famigerato scalone di 5 anni per i lavoratori.

Ecco allora che si ragiona in ambienti parlamentari su uscite organizzate con un sistema flessibile. Un sistema che deve essere sostenibile per le Casse dello Stato e che contemporanamente dia il giusto riconoscimento a chi effettua lavori molto usuranti. Torneremo successivamente su certe situazioni come Ape Sociale che consentono di uscire prima dal mondo del lavoro.

Riforma Pensioni 2022: c'è anche la possibilità di dare vita ad un fondo

Diversi organi di stampa in questi giorni hanno descritto come il Governo Draghi sia impegnato in questo progetto. Ovvero quello di dare vita a un Fondo Nazionale per il Prepensionamento.

Ovvero il fondo pagherebbe una pensione calcolata con le stesse modalità di Quota 100 fino a quando il lavoratore non maturerà i requisiti necessari per essere preso in carico dall’Inps.

Con questo sistema per il quale spinge la Lega si rifarebbe una sorta di quota 100 (cavallo di battaglia del partito di Matteo Salvini) con soglie leggermente più alte. Una sorta di quota 102

Riforma Pensioni 2022: le proposte dei sindacati al Governo

Come illustra il quotidiano La Repubblica, le forze sindacali hanno portato le loro proposte al Governo. Cgil, Cisl e Uil hanno concordato una posizione comune che prevederebbe un avvio dei pensionamenti a partire dai 62 anni o con 41 anni di contributi.

In questo secondo caso a prescindere dall'età anagrafica della persona che esce dal lavoro. Naturalmente questa Quota 41 estesa a tutti a prescindere dall'età sarebbe molto costosa per i conti dello Stato. Come punto di caduta potrebbe esserci quello di fare accettare un pensionamento con quelle caratteristiche ma con una penalizzazione nell'assegno pensionistico per la persona che si ritira dal lavoro.

Per le forze sindacali sono basilari alcuni punti: detto dei 62 anni d'età e dei 41 anni di contributi a prescindere dall'età si punta a rafforzare i contratti di espansione e della Isosospensione di cui parliamo in questo articolo. Si vuole il sostegno a categorie più deboli come disoccupati, invalidi, persone caregiver che si occupano dell'assistenza a familiari non autosufficienti e lavori gravosi e usuranti.

Cgil, Cisl e Uil vorrebbero garantite condizioni maggiormente favorevoli per queste categorie oltre alla richiesta di ampliare il numero di persone il cui lavoro viene definivo gravoso e usurante.

"Andrebbe riconosciuto a chi ha esposizioni a materiale nocivo e a coloro che hanno una malattia legata al lavoro riconosciuta da Inail".

Riforma Pensioni 2022: il rafforzamento di alcune misure come Ape Sociale

Data per assodata la chiusura di Quota 100, non manca molto tempo per effettuare una Riforma delle Pensioni che eviti il rientro in campo della Legge Fornero.

Nel corso della presentazione del Documento di Programmazione Economica si conosceranno le reali disponibilità del Governo in tema di risorse finanziare da mettere nel comparto pensioni.

Una delle strade più forti che si ha in questo momento è quella di rafforzare alcune misure che sono già in vigore in questo momento ampliando le platee. Facciamo riferimento ad Ape Sociale ad esempio con un'estensione della categoria dei lavori usuranti.

Persone quindi che possano andare in pensione prima. Stessi provvedimenti dovrebbero rimanere per i precoci e per le persone che si occupano di familiari che si trovano in condizioni di disabilità.

Riforma Pensioni 2022: la proposta della Corte dei Conti 

Come illustra il sito fiscoetasse.com in campo c'è anche la proposta della Corte dei Conti. Nel suo rapporto annuale sulla finanza pubblica, la Corte dei Conti dopo avere sottolineato che una spesa previdenziale fuori controllo non è che un problema rilevante per i conti pubblici, avanza la sua proposta. 

La proposta è quella di dare la possibilità di pensionamento anticipato che è già prevista per i lavoratori contributivi, a 64 anni con almeno 20 anni di versamenti.

L'assegno pensionistico avverrebbe con il calcolo contributivo. La Corte dei Conti afferma che il vantaggio di questo sistema sarebbe quello di presentare un costo non eccessivo.

Raccomandazione della Corte dei Conti poi su Ape Sociale, un sistema che prevede pensionamenti anticipati dai 63 anni, in modo che sia potenziata e allargata a settori di lavoro particolarmente usuranti o per lavoratori in situazioni di criticità generata dalla pandemia. 

Riforma Pensioni 2022: la proposta del presidente Inps Pasquale Tridico

Nel dibattito sulla riforma delle pensioni è intervenuto anche il presidente Inps Pasquale Tridico. 

Ha proposto una pensione anticipata e un'uscita dal lavoro attorno ai 62-63 anni con almeno 20 anni di versamenti.

La proposta prevede un assegno parziale nella prima fase legato alla pensione maturata con il metodo contributivo. La pensione di vecchiaia verrebbe erogata anche per la parte retributiva a partire dai 67 anni. 

Riforma Pensioni 2022: la posizione del Governo

Detto in avvio di articolo quelle che sono le indiscrezioni che filtrano da ambienti governativi va anche detto che al momento non ci sono certezze sulle scelte che effettuerà l'esecutivo sul tema pensioni.

Anche perchè non sarà un lavoro semplice riunire in una posizione comune le tante anime che compongono il governo guidato da Mario Draghi.

Il tavolo tecnico di  Palazzo Chigi e i tecnici del ministero dell'Economia e delle Finanze stanno già elaborando conteggi su quanto costerebbero determinate misure. E a quanto ammonterebbe la spesa per lo stato dando una sorta di anticipo pensionistico a diverse categorie di persone.

Riforma Pensioni 2022: Ape Sociale, Rita e Opzione Donna nei piani del Governo

Una delle linee guida dell'azione del Governo Draghi sarà quella di rafforzare alcune formule di pensione anticipata  già in vigore attualmente magari arrivando a effettuare qualche estensione.

Ad esempio Rita, Ape Sociale, Quota 41 e Opzione Donna sembrano essere nei programmi dell'esecutivo anche con qualche rafforzamento. Ma andiamo con ordine.

Riforma Pensioni 2022: in pensione con Rita

La Rita (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata) dà la possibilita di una pensione anticipata al raggiungimento dell'età anagrafica di 57 anni. Rita sarà confermata anche nel 2022 e permette di beneficiare della possibilità di andare in pensione anticipata dai 57 anni di età.

Con la Rita chi è titolare della Legge 104 ci può andare anche un anno prima, a 56 anni.

Servono però alcune condizioni per usufruire della misura. Occorre essere in stato di non occupazione da almeno 24 mesi in seguito alla conclusione dell'ultima attività lavorativa.

Detto dei 57 anni occorre avere almeno 5 anni di previdenza complementare.

Se non si hanno i 24 mesi di non occupazione, si può uscire dal lavoro con rita anche per i lavoratoriche hanno maturato almeno 20 anni di contributi e 5 di previdenza complementare.

In questo caso l'età per andare in pensione è di 62 anni.

Riforma Pensioni 2022: in pensione con Quota 41

Un altro aspetto che sarà presente nel quadro pensionistico 2022 è legato ai lavoratori precoci e a Quota 41. Questa misura che è particolarmente rilevante per le persone che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni dovrebbe essere riconfermata.

Si potrà andare in pensione anticipata a prescindere dall'età per gli uomini quando si avranno 42 anni e 10 mesi di contributi. E per le donne un anno in meno, ovvero 41 anni e 10 mesi di contributi.

Riforma Pensioni 2022: pensione anticipata a 63 anni con Ape sociale

Ape Sociale è una formula di pensione che prevede una uscita dal lavoro ai 63 anni. Al momento possono adare in pensione anticipata con Ape Sociale solo per specifici lavoratori come caregiver e persone che effettuano lavori usuranti. E' allo studio un possibile rafforzamento della misura con anche un allargamento dei lavori considerati usuranti.

Accanto a Ape Sociale rimarrà anche Opzione Donna che rimarrà parte fondante del sistema delle pensioni nel 2022.

Con Opzione Donna potranno andare in pensione le lavoratrici dipendenti con 58 anni di età e 35 di contributi e le lavoratrici autonome con 59 anni di età sempre con gli stessi 35 anni di contributi.