Riforma Pensioni 2022: stop lavoro a 62 anni! Draghi cambia!

Riforma Pensioni 2022 ricca di novità. Il Governo Draghi slitta tutto al 2023, mentre si discute sulla pensione anticipata dai 62 anni. Le ultime novità

Riforma Pensioni ancora al centro del dibattito politico. Mentre i sindacati non accennano a mollare la presa sulla necessità di avere una pensione anticipata a 62 anni di età o avendo maturato 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica del lavoratore, il Governo Draghi pare non essere interessato ad un allontanamento significativo dalla pensione che anticipa lo stop al lavoro a 64 anni di età (Legge Fornero) o da Quota 102 che prevede in più un’età contributiva di 38 anni.

Una formula anticipata, quest’ultima, recentemente introdotta dalla Legge di Bilancio 2022. La situazione, insomma, è un continuo divenire. 

Molto probabilmente le consultazioni tra Governo e Sindacati continueranno ancora, ma è estremamente improbabile, se non impossibile che l’opzione di pensione anticipata a 62 anni di età diventi il punto fermo della Riforma Pensioni prevista per il prossimo anno. 

Vediamo subito quali sono le ipotesi di pensione anticipata di probabile attuazione e tutte le proposte sul tavolo del Governo Draghi, anche quelle meno convenienti per i lavoratori.

Maggiori informazioni su tutte le novità introdotte dalla Riforma Pensioni 2022 le trovare nel video YouTube di AppLavoro.

Riforma Pensioni: stop al lavoro a 62 anni! Si potrà accedere alla pensione anticipata? Le ultime

Essendo slittato tutto al 2023, il tempo per far quadrare i conti sulla Riforma Pensioni c’è. Ma il Governo Draghi vuole chiudere la faccenda già nelle prossime settimane, per essere in tempo con il Documento di Economia e Finanza (Def) di aprile. 

Alla maggioranza spetta un compito non molto facile. L’unico punto che sembra accontentare tutti è il passaggio al sistema contributivo, soprattutto per le opzioni di pensione anticipata. 

Nel frattempo, complice il tasso di inflazione al 4,8%, si torna a parlare di una scala mobile, secondo cui un aumento del costo della vita genererebbe un innalzamento automatico di pensioni e salari. Una rivendicazione questa che arriva dalle forze di sinistra. 

In tutto questo, i sindacati continuano a richiedere a gran voce una vera Riforma Pensioni che possa concretizzarsi in una pensione anticipata da riconoscere ai lavoratori una volta raggiunti i 62 anni di età e avendo maturato un’età contributiva di 41 anni. 

Ma mentre il Governo Draghi non fa mistero di non vedere di buon occhio lo stop al lavoro dai 62 anni di età, il Ministero del lavoro non ha ancora dato risposte al riguardo.

L’esecutivo al momento è orientato su due fronti, attuare una Riforma Pensioni basata sul rafforzamento delle formule di pensione anticipata, lasciando inalterata l’APE Sociale, l’opzione riservata alla categorie lavorative che necessita di maggiore tutela, ed eliminare Quota 102 e Opzione Donna, introducendo al loro posto opzioni di pensione anticipata più flessibili che diventeranno parte integrante del sistema pensionistico italiano.

Riforma Pensioni 2022: modifiche alla pensione di vecchiaia. Cosa cambia?

Mettiamo per un attimo da parte i progetti futuri e concentriamoci sul presente, cioè in cosa consiste la Riforma Pensioni 2022 e come eventualmente cambiano le formule di pensione anticipata quest’anno.

Partiamo dalla pensione di vecchiaia. 

Sull’indennità pensionistica non sono stati fatti passi in avanti né sull’età anagrafica, né su quella contributiva. 

Lo stop al lavoro arriverà soltanto soddisfatto il requisito minimo di 67 anni di età e avendo maturato 20 anni di contributi, così come disposto dalla Legge Fornero, a cui si affianca la chance di un’uscita svincolata dal requisito anagrafico, accessibile nel rispetto del solo requisito contributivo di 41 anni e 10 mesi per gli uomini, 42 e 10 mesi per le donne.

Va ricordato che in alcuni casi la normativa autorizza la pensione anticipata raggiunti i 64 anni, ma solo se l’assegno è almeno 2,8 volte superiore all’assegno sociale.

Riforma Pensioni: niente uscita dal lavoro a 62 anni nel 2022. Arriva la pensione anticipata Quota 102. Quali novità?

Come ribadito più volte nel corso dell’articolo, la Riforma Pensioni 2022 messa in piedi dal Governo Draghi punta solo al rafforzamento della pensione anticipata.

Dal 2022 non si potrà più accedere alla pensione per mezzo di Quota 100, cioè sperare nello stop al lavoro una volta compiuti i 62 anni di età e avendo maturato 38 anni di contributi, perché il 31 dicembre 2021 l’opzione di pensionamento ha chiuso definitivamente i battenti.

Al suo posto subentra Quota 102, un’opzione di uscita anticipata accessibile al raggiungimento dei 64 anni di età e con un’età contributiva di 38 anni.

Stiamo parlando di due formule per certi versi molto simili. Mentre il requisito contributivo da rispettare per Quota 102 è identico a quello della vecchia Quota 100, la prima si differenzia dalla seconda opzione di pensione anticipata soltanto nell’età anagrafica, aumentata di due anni.

La nuova misura si avvicina a Quota 100 anche sulla modalità di calcolo dell’assegno, basato sul sistema contributivo con un importante decurtazione dei suoi importi.

Riforma Pensioni 2022: pensione anticipata Opzione Donna ai ferri corti. Nessuna proroga al 2023?

Possiamo ora a Opzione Donna. Dopo essere stata messa più volte in discussione dal Governo Draghi, la formula di pensione anticipata ha ottenuto la proroga al 31 dicembre 2022.

Oltrepassata tale scadenza ci sono pochissime possibilità di ritrovare la formula di pensione anticipata anche il prossimo anno.

Il motivo è abbastanza semplice. I programmi dell’Esecutivo in tema Riforma Pensioni 2023 ruotano intorno alla necessità di eliminare una volta per tutte Opzione Donna e Quota 102, per inserire al loro posto nuove opzioni di pensione anticipata rivolte alle donne da integrare a pianta stabile nel sistema pensionistico italiano.

Ciononostante, nel 2022 rimangono inalterati i requisiti necessari per accedere alla stessa. Nello specifico, si potrà accedere alla pensione anticipata Opzione Donna con un’età anagrafica di 58 o 59 anni, variabile in base al tipo di lavoro svolto, se da lavoratrice dipendente o autonoma.

L’anzianità contributiva richiesta è di 35 anni. 

Riforma Pensioni: Draghi mette al sicuro l’APE Sociale! Ci sarà nel 2023. Ecco le ultime

Mentre il destino di Quota 102 e Opzione Donna è stato disegnato dalla Legge di Bilancio 2022 (234/2021), buone notizie arrivano dal Governo per l’APE Sociale già interessata da importanti novità nell’anno in corso.

Innanzitutto, la misura va scissa dalle altre trattate poc’anzi. A differenza di Quota 102 e di Opzione Donna, considerate delle vere e proprie formule di pensione anticipata, l’APE Sociale non comporta nessun taglio dell’importo dell’assegno pensionistico, anche perché la sua durata è temporanea.

Verrà erogata ai beneficiari fino a quando non si raggiungono i requisiti previsti per il riconoscimento della pensione di vecchiaia a 67 anni di età.

Il 2022 non riserva particolari novità ai caregiver, i quali continueranno ad accedere alla pensione anticipata APE Sociale con un’età anagrafica di 36 anni e un’anzianità contributiva di 30 anni. 

Agli stessi requisiti devono sottostare i disoccupati, i quali al momento accedono all’opzione senza alcuna limitazione riferita ad un periodo minimo di inoccupazione da rispettare.

Novità più importanti si ravvisano per i lavoratori che svolgono un lavoro gravoso. Questi potranno lasciare il proprio impiego rispettando lo stesso requisito anagrafico per i disoccupati e i caregiver, ma con un’età contributiva di 36 anni.

La vera sorpresa 2022, però, riguarda l’allargamento della platea dei beneficiari della pensione anticipata. Nell’anno in corso, l’accesso all’APE Sociale è stato concesso a nuove ed ulteriori categorie.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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