Rinnovo RdC dopo 36 mesi: ecco chi lo può chiedere all’INPS!
In questa breve guida andremo a capire chi sono i fortunati che possono richiedere il rinnovo RdC dopo 36 mesi di fruizione direttamente all’Istituto incaricato dei pagamenti: l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.
Andremo, poi, a vedere chi, proprio in questa settimana riceverà la prima ricarica di Reddito di Cittadinanza del mese e chi potrà ricevere la seconda ricarica extra.
Prima di procedere con la nostra guida, però, vi allego un video molto interessante dalla pagina YouTube degli Insindacabili dove si parla del rinnovo RdC dopo 36 mesi:
Rinnovo RdC dopo 36 mesi: ecco come funziona la misura INPS a Cinquestelle
La misura del Reddito di Cittadinanza è stata introdotta nel 2019, sotto il Governo Conte I. Secondo quanto stabilito dalla Legge, il RdC può essere percepito previa domanda all’INPS. L’istituto, infatti, valuta attentamente i requisiti dei singoli richiedenti e stabilisce chi è idoneo o meno a percepire il Reddito targato Cinquestelle.
Prima di andare ad analizzare tutti i requisiti necessari, dei quali ci occuperemo tra poco, rispondiamo alla domanda sulla possibilità di rinnovo RdC dopo 36 mesi di fruizione.
Il sito ufficiale della misura pentastellata, infatti, comunica che il Reddito di Cittadinanza può essere rinnovato dopo averlo percepito per 18 mesi consecutivi e avere atteso un mese di “sospensione”. In questo mese, infatti, che sarebbe il diciannovesimo, potrete procedere all’inoltro di una nuova domanda all’INPS.
L’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, una volta ricevuta la domanda, analizzerà i requisiti di cittadinanza, reddituali e patrimoniali della famiglia e, se tutto è rimasto invariato e il nucleo familiare – o il cittadino – è ancora idoneo a percepire la misura, questa sarà erogata nuovamente per 18 mesi.
Ecco, infatti, quanto si legge dal sito ufficiale della misura:
Il Reddito di Cittadinanza è concesso per un periodo massimo di 18 mesi, trascorsi i quali può essere rinnovato, previa sospensione di un mese. Pertanto – se permangono le condizioni di bisogno – a partire dal mese successivo a quello della scadenza è possibile presentare una nuova domanda. Verificato il rispetto dei requisiti di legge, dal mese successivo alla presentazione della domanda il beneficio sarà accreditato per ulteriori 18 mesi.
Ma, dunque, è possibile effettuare il rinnovo del RdC dopo 36 mesi di erogazione da parte dell’INPS, facendo 18 + 18 + 18? Andiamo a vedere se si può fare.
Ecco i fortunati che possono richiedere il rinnovo RdC dopo 36 mesi all’INPS
Rispondiamo subito alla domanda che si stanno ponendo molti dei percettori di Reddito di Cittadinanza: sì, il rinnovo di RdC dopo 36 mesi può essere richiesto all’INPS, ma in quali casi?
Per chiedere il rinnovo di RdC dopo 36 mesi occorrerà essere in possesso di tutti i requisiti idonei per percepire il beneficio economico anti-povertà.
La legge, infatti, non ha posto un limite di domande da inoltrare all’INPS, dunque, se dopo aver percepito le prime 18 mensilità, e aver atteso un mese di stop, percepirete altre 18 mensilità, sempre attendendo un mese di stop potrete domandare il rinnovo RdC dopo 36 mesi.
Dunque, i “fortunati” che potranno percepire ancora il sussidio economico pentastellato per la terza volta consecutiva saranno quelli che avranno tutti i requisiti idonei previsti dalla stessa misura INPS. Andiamo a vedere insieme quali sono.
INPS e Rinnovo RdC dopo 36 mesi, ecco i requisiti che dovrete avere
Partiamo dalle basi. Innanzitutto, il cittadino che dovrà chiedere il rinnovo RdC dopo 36 mesi dovrà essere maggiorenne e dovrà essere o cittadino italiano, oppure cittadino dell’Unione Europea.
Per i cittadini provenienti da Paesi Terzi, o per cittadini apolidi, occorrerà avere un permesso di soggiorno valido nell’Unione Europea per soggiornanti di lungo periodo.
Ma la domanda potrà essere anche inoltrata da cittadini di Paesi Terzi che siano familiari di cittadini italiani o comunitari, in possesso di diritto di soggiorno o di diritto di soggiorno permanente, infine il beneficio economico anti-povertà targato Cinquestelle potrà essere richiesto dai titolari di protezione internazionale.
È bene sottolineare che chiunque voglia richiedere all’INPS il Reddito di Cittadinanza deve aver risieduto in Italia per almeno dieci anni, due dei quali in maniera continuativa.
Ma per richiedere il rinnovo RdC dopo 36 mesi dovrete anche rispettare requisiti economici, quali, l’Indicatore della situazione economica equivalente entro i 9.360 €, un patrimonio immobiliare, differente dalla casa di abitazione, entro i 30 mila €, un patrimonio mobiliare entro i 6 mila € per soggetti soli, incrementato sulla base dei membri della famiglia:
- + 1.000 € per ogni figlio dopo il secondo;
- + 5.000 € per componente con disabilità;
- + 7.500 € per componente con disabilità grave o non autosufficiente
Il reddito familiare, poi, non dovrà superare i 6 mila euro all’anno, aumentati a 7.560 euro per la Pensione di Cittadinanza ed elevata a 9.630 € per nuclei in affitto.
Ecco, abbiamo visto tutti i requisiti idonei per richiedere il rinnovo del RdC dopo 36 mesi all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Andiamo, ora, ad osservare quando verranno effettuate le prossime ricariche del reddito per il mese di aprile 2022.
Rinnovo RdC dopo 36 mesi, ecco le nuove ricariche INPS
Come dicevamo poc’anzi, abbiamo appena visto chi e come può richiedere il rinnovo RdC dopo 36 mesi direttamente all’Istituto che si occupa dei pagamenti: l’INPS. Andiamo, ora, ad osservare tutte le date in cui verrà accreditato il Reddito di Cittadinanza di aprile 2022. Partiamo:
- 15 aprile 2022: arrivano le prime ricariche in assoluto per chi ha fatto domanda per la prima volta a INPS del beneficio nel mese di marzo 2022. INPS, verificati i requisiti provvederà a pagare i primi percettori questo venerdì;
- 15 aprile 2022: arrivano le ricariche per chi ha chiesto il rinnovo della prestazione nel mese di marzo 2022 (non il rinnovo RdC dopo 36 mesi, ma dopo 18), INPS corrisponderà questa ricarica il prossimo venerdì;
- 15 aprile 2022: arrivano le ricariche per chi attende gli arretrati del beneficio anti-povertà. Un esempio, gli arretrati per coloro che non hanno ancora consegnato l’ISEE aggiornato al 2022.
Ricordiamo, infatti che l’ISEE è importantissimo:
“L’importo effettivamente erogato dipende dagli altri trattamenti assistenziali e dai redditi eventualmente percepiti dalla famiglia. Il nucleo familiare ha quindi diritto al beneficio massimo solo nel caso in cui non percepisca trattamenti assistenziali e altri redditi rilevati nell’ISEE.”
- 27 aprile 2022: in questa data verranno versate tutte le ricariche ordinarie della misura.
Attenzione, però, che sugli importi ci saranno alcune variazioni, come da Comunicato Stampa INPS del 6 aprile scorso:
“Sulla mensilità di marzo (in pagamento ad aprile), per alcuni beneficiari di reddito e pensione di cittadinanza, sarà applicato un conguaglio a compensazione di quanto ricevuto in più nel mese di febbraio, per la mancata applicazione del ricalcolo dell’assegno in presenza di altre prestazioni assistenziali.”
Non c’è da preoccuparsi, però, perché il beneficio non verrà levato per pagare il debito, ma sarà il debito stesso ad essere rateizzato ed applicato, versamento dopo versamento.
Infine, la ricarica extra del beneficio pentastellato anti-povertà arriverà a tutti coloro che hanno figli a carico tra 0 e 21 anni. Sarà l’Assegno Unico e Universale che, a quanto afferma INPS, arriverà proprio da metà mese.
Abbiamo visco chi e come può chiedere il Rinnovo RdC dopo 36 mesi, se invece volete sapere qualcosa di più riguardo alle diminuzioni degli importi e conguagli, vi consiglio la lettura di questo pezzo.